Il lavoro presenta una rassegna sui legni usati per costruire manufatti utilizzabili nell’ambiente della cucina, o comunque connessi con l’alimentazione, rinvenuti in siti archeologici dell’Emilia Romagna, di età romana e medievale. I siti in cui sono stati rinvenuti manufatti lignei sono circa una ventina. Tra essi, 11 hanno restituito materiali utili al tema in oggetto: 2 siti di età romana e 9 di età medievale, localizzati nelle province di Bologna (2), Ferrara (4), Modena (4) e Reggio Emilia (1). I manufatti rinvenuti sono 105: 78 oggetti di uso diretto in cucina: piatti (24), ciotole (24), cucchiai (6), bicchiere (1), taglieri (3), mestolo (1), paletta (1), coperchi (4), vassoio (1), tappi (7), manici/immanicature (6) e 27 oggetti che non hanno un uso diretto in cucina, ma sono strettamente legati all’ ambito domestico e connessi all’ alimentazione: botti/botticelle (20) e ceste (7). I taxa identificati sono 17, alcuni più frequenti: Populus sp.- pioppo (26 oggetti), Salix sp. - salice (22 oggetti), Pinus sp. - pino (12 oggetti), Fraxinus sp. - frassino (11 oggetti), Acer sp. - acero (9 oggetti), Quercus caducif. - querce caducif. e Juglans regia -noce (5 oggetti per ciascuno); altri meno frequenti o rari: Alnus sp. - ontano e Taxus baccata - tasso (3 oggetti per ciascuno), Fagus sylvatica - faggio ed Euonymus sp.- fusaria (2 oggetti per ciascuno), Buxus sempervirens – bosso, Cornus sp.-corniolo, Crataegus sp.-biancospino, Cupressus sempervirens - cipresso, Tilia sp. - tiglio e Vitis vinifera - vite (1 oggetto per ciascuno). Ciotole e i piatti sono costruiti in maggioranza con pioppo, salice e acero e, in minor misura, con faggio, frassino, ontano, tiglio e noce. Si tratta sia di legni di qualità scadente (pioppo e salice) che di legni abbastanza pregiati (acero, frassino, noce e tiglio), di facile lavorazione e adatti per la costruzione di oggetti da cucina, tra cui alcuni adatti per contenitori di liquidi, come l’ontano ed altri più utili per contenere materiali asciutti, come l’acero. Manici e immanicature sono costruiti con legni idonei perchè duri, compatti, pesanti, resistenti e di buona durata (corniolo, fusaria, biancospino e noce). Botti/botticelle sono in genere costruite con legni adatti per contenitori di liquidi come l’ontano, la quercia e il pino. I cesti sono di salice e pioppo: una scelta tipica essendo i loro rami infatti flessibili e adatti per l’intreccio. Inoltre in alcuni di questi oggetti è stato usato il frassino più robusto per le stecche di supporto. Per quanto riguarda una serie di oggetti di piccole dimensioni, quali cucchiai, bicchieri, mestoli, piccoli coperchi, tappi, taglieri e vassoi, sono stati usati legni vari (bosso, noce, frassino, pino, pioppo, salice, quercia e tasso) dotati di caratteristiche diverse, con una scelta non sempre mirata. Nel complesso la scelta del tipo di legno appare in parte meditata e armonica, in linea con una “eredità culturale” che abbina legno e oggetto nella consapevolezza che le caratteristiche tecnologiche dovrebbero essere funzionali al corrispondente utilizzo. In parte la scelta appare casuale come ad esempio nell'impiego del noce per i cucchiai, legno troppo pregiato per oggetti così comuni; sembra che in questi casi siano stati semplicemente usati legni che erano disponibili, forse rimasti da altre lavorazioni o di recupero da oggetti più grandi rotti, seguendo la logica di non buttare quanto può essere in qualche modo ancora impiegato.

Legni utilizzati per la costruzione di manufatti da cucina (reperti archeoxilologici, Emilia-Romagna, Epoca Romana ed Età Medievale) / VENEZIA C., M; Forlani, L; Marchesini, M; TREVISAN GRANDI, G; Accorsi, Carla Alberta. - In: ATTI DELLA SOCIETÀ DEI NATURALISTI E MATEMATICI DI MODENA. - ISSN 0365-7027. - STAMPA. - 137 (2006):(2006), pp. 315-329.

Legni utilizzati per la costruzione di manufatti da cucina (reperti archeoxilologici, Emilia-Romagna, Epoca Romana ed Età Medievale)

ACCORSI, Carla Alberta
2006

Abstract

Il lavoro presenta una rassegna sui legni usati per costruire manufatti utilizzabili nell’ambiente della cucina, o comunque connessi con l’alimentazione, rinvenuti in siti archeologici dell’Emilia Romagna, di età romana e medievale. I siti in cui sono stati rinvenuti manufatti lignei sono circa una ventina. Tra essi, 11 hanno restituito materiali utili al tema in oggetto: 2 siti di età romana e 9 di età medievale, localizzati nelle province di Bologna (2), Ferrara (4), Modena (4) e Reggio Emilia (1). I manufatti rinvenuti sono 105: 78 oggetti di uso diretto in cucina: piatti (24), ciotole (24), cucchiai (6), bicchiere (1), taglieri (3), mestolo (1), paletta (1), coperchi (4), vassoio (1), tappi (7), manici/immanicature (6) e 27 oggetti che non hanno un uso diretto in cucina, ma sono strettamente legati all’ ambito domestico e connessi all’ alimentazione: botti/botticelle (20) e ceste (7). I taxa identificati sono 17, alcuni più frequenti: Populus sp.- pioppo (26 oggetti), Salix sp. - salice (22 oggetti), Pinus sp. - pino (12 oggetti), Fraxinus sp. - frassino (11 oggetti), Acer sp. - acero (9 oggetti), Quercus caducif. - querce caducif. e Juglans regia -noce (5 oggetti per ciascuno); altri meno frequenti o rari: Alnus sp. - ontano e Taxus baccata - tasso (3 oggetti per ciascuno), Fagus sylvatica - faggio ed Euonymus sp.- fusaria (2 oggetti per ciascuno), Buxus sempervirens – bosso, Cornus sp.-corniolo, Crataegus sp.-biancospino, Cupressus sempervirens - cipresso, Tilia sp. - tiglio e Vitis vinifera - vite (1 oggetto per ciascuno). Ciotole e i piatti sono costruiti in maggioranza con pioppo, salice e acero e, in minor misura, con faggio, frassino, ontano, tiglio e noce. Si tratta sia di legni di qualità scadente (pioppo e salice) che di legni abbastanza pregiati (acero, frassino, noce e tiglio), di facile lavorazione e adatti per la costruzione di oggetti da cucina, tra cui alcuni adatti per contenitori di liquidi, come l’ontano ed altri più utili per contenere materiali asciutti, come l’acero. Manici e immanicature sono costruiti con legni idonei perchè duri, compatti, pesanti, resistenti e di buona durata (corniolo, fusaria, biancospino e noce). Botti/botticelle sono in genere costruite con legni adatti per contenitori di liquidi come l’ontano, la quercia e il pino. I cesti sono di salice e pioppo: una scelta tipica essendo i loro rami infatti flessibili e adatti per l’intreccio. Inoltre in alcuni di questi oggetti è stato usato il frassino più robusto per le stecche di supporto. Per quanto riguarda una serie di oggetti di piccole dimensioni, quali cucchiai, bicchieri, mestoli, piccoli coperchi, tappi, taglieri e vassoi, sono stati usati legni vari (bosso, noce, frassino, pino, pioppo, salice, quercia e tasso) dotati di caratteristiche diverse, con una scelta non sempre mirata. Nel complesso la scelta del tipo di legno appare in parte meditata e armonica, in linea con una “eredità culturale” che abbina legno e oggetto nella consapevolezza che le caratteristiche tecnologiche dovrebbero essere funzionali al corrispondente utilizzo. In parte la scelta appare casuale come ad esempio nell'impiego del noce per i cucchiai, legno troppo pregiato per oggetti così comuni; sembra che in questi casi siano stati semplicemente usati legni che erano disponibili, forse rimasti da altre lavorazioni o di recupero da oggetti più grandi rotti, seguendo la logica di non buttare quanto può essere in qualche modo ancora impiegato.
2006
137 (2006)
315
329
Legni utilizzati per la costruzione di manufatti da cucina (reperti archeoxilologici, Emilia-Romagna, Epoca Romana ed Età Medievale) / VENEZIA C., M; Forlani, L; Marchesini, M; TREVISAN GRANDI, G; Accorsi, Carla Alberta. - In: ATTI DELLA SOCIETÀ DEI NATURALISTI E MATEMATICI DI MODENA. - ISSN 0365-7027. - STAMPA. - 137 (2006):(2006), pp. 315-329.
VENEZIA C., M; Forlani, L; Marchesini, M; TREVISAN GRANDI, G; Accorsi, Carla Alberta
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