È stata esaminata la struttura dell'osso alveolare adiacente sia al primo molare superiore sottoposto a spostamento ortodontico che ai denti contigui in 55 ratti Wistar maschi dell'età di 3 e 10 mesi, il movimento è stato ottenuto applicando una molla chiusa di Sentalloy da 50 cN tra il primo molare superiore sinistro e gli incisivi superiori. Ai ratti veniva somministrata tetraciclina per via sottocutanea (50 mg/kg) 48 ore prima del sacrificio dopo i tempi sperimentali di 4, 7, 11 e 14 giorni. I segmenti ossei mascellari venivano fissati in parafolmaldeide tamponata (0,1 M, pH 7,2) per 4 ore e inclusi in metilmetacrilato. Sono state eseguite sezioni trasversali a livello coronale, medio e apicale delle radici dentarie mediante un microtomo a lama circolare diamantata . Le sezioni spesse (100-120 µm), lucidate con carta abrasiva e allumina, sono state microradiografate e analizzate al microscopio a luce ordinaria e fluorescente. Le sezioni sottili (5 µm) sono state colorate con Blu di Toluidina e trattate istochimicamente per TRAP. È stato osservato un cospicuo riassorbimento osteoclastico dell'osso alveolare attorno al dente spostato ortodonticamente e a quelli adiacenti, sia dal lato di tensione che dal lato di compressione. In quest'ultimo è stata osservata anche neodeposizione ossea, ma solo dopo lunghi periodi di trattamento. Una cospicua deposizione ossea, più marcata con l'aumentare dei tempi di trattamento, è stata osservata frequentemente nel versante vestibolare dell'osso alveolare. Non è stata osservata alcuna relazione tra il comportamento dell'osso e l'età dei ratti. In conclusione, questi risultati preliminari indicano che al movimento ortodontico consegue un diffuso riassorbimento osseo, senza relazione con forze di tensione o di compressione. Sembra dunque che il movimento ortodontico abbia luogo in un contesto di globale adattamento scheletrico: assieme ad aree di notevole erosione ossea è possibile osservare nuove aree di deposizione tendenti a ripristinare la stabilità meccanica.
Spostamento ortodontico del primo molare superiore di ratto: studio istomorfologico dell’osso alveolare / C., Verna; Zaffe, Davide. - In: ORTOGNATODONZIA ITALIANA. - ISSN 1972-8484. - STAMPA. - 4:(1995), pp. 849-859.
Spostamento ortodontico del primo molare superiore di ratto: studio istomorfologico dell’osso alveolare
ZAFFE, Davide
1995
Abstract
È stata esaminata la struttura dell'osso alveolare adiacente sia al primo molare superiore sottoposto a spostamento ortodontico che ai denti contigui in 55 ratti Wistar maschi dell'età di 3 e 10 mesi, il movimento è stato ottenuto applicando una molla chiusa di Sentalloy da 50 cN tra il primo molare superiore sinistro e gli incisivi superiori. Ai ratti veniva somministrata tetraciclina per via sottocutanea (50 mg/kg) 48 ore prima del sacrificio dopo i tempi sperimentali di 4, 7, 11 e 14 giorni. I segmenti ossei mascellari venivano fissati in parafolmaldeide tamponata (0,1 M, pH 7,2) per 4 ore e inclusi in metilmetacrilato. Sono state eseguite sezioni trasversali a livello coronale, medio e apicale delle radici dentarie mediante un microtomo a lama circolare diamantata . Le sezioni spesse (100-120 µm), lucidate con carta abrasiva e allumina, sono state microradiografate e analizzate al microscopio a luce ordinaria e fluorescente. Le sezioni sottili (5 µm) sono state colorate con Blu di Toluidina e trattate istochimicamente per TRAP. È stato osservato un cospicuo riassorbimento osteoclastico dell'osso alveolare attorno al dente spostato ortodonticamente e a quelli adiacenti, sia dal lato di tensione che dal lato di compressione. In quest'ultimo è stata osservata anche neodeposizione ossea, ma solo dopo lunghi periodi di trattamento. Una cospicua deposizione ossea, più marcata con l'aumentare dei tempi di trattamento, è stata osservata frequentemente nel versante vestibolare dell'osso alveolare. Non è stata osservata alcuna relazione tra il comportamento dell'osso e l'età dei ratti. In conclusione, questi risultati preliminari indicano che al movimento ortodontico consegue un diffuso riassorbimento osseo, senza relazione con forze di tensione o di compressione. Sembra dunque che il movimento ortodontico abbia luogo in un contesto di globale adattamento scheletrico: assieme ad aree di notevole erosione ossea è possibile osservare nuove aree di deposizione tendenti a ripristinare la stabilità meccanica.Pubblicazioni consigliate
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