L’articolo analizza il patrimonio culturale immateriale religioso come spazio dinamico di espressione comunitaria, dialogo interculturale e partecipazione democratica. Attraverso l’esame integrato della Convenzione UNESCO del 2003, della Convenzione di Faro (2005), della Legge regionale sarda n. 14/2006 e del recente AI Act europeo (2024), il contributo evidenzia la centralità della dimensione relazionale e simbolica del sacro nella costruzione di identità plurali e inclusive. In particolare, si approfondisce il ruolo delle comunità patrimoniali nella valorizzazione di pratiche rituali, narrative e musicali, con uno sguardo alla realtà sarda e alle sue espressioni devozionali, come la Settimana Santa di Alghero e il canto a tenore. L’articolo propone inoltre una riflessione critica sull’uso dell’intelligenza artificiale nella documentazione e trasmissione del patrimonio religioso, mettendo in guardia contro il rischio di “dissonanza algoritmica” e auspicando lo sviluppo di un’IA ermeneutica e culturalmente situata. In chiusura, si delineano alcune proposte operative per la costruzione di una governance partecipativa, pluralista ed eticamente consapevole del patrimonio immateriale religioso nel contesto europeo e regionale.
Il patrimonio immateriale culturale religioso tra governance multilivello, diritto partecipativo e regolazione algoritmica: Convenzione di Faro, Legge regionale sarda 14/2006 e AI Act / Pacillo, V.. - In: SUDEUROPA. - ISSN 2532-0297. - 1(2025), pp. 75-93.
Il patrimonio immateriale culturale religioso tra governance multilivello, diritto partecipativo e regolazione algoritmica: Convenzione di Faro, Legge regionale sarda 14/2006 e AI Act
V. PACILLO
2025
Abstract
L’articolo analizza il patrimonio culturale immateriale religioso come spazio dinamico di espressione comunitaria, dialogo interculturale e partecipazione democratica. Attraverso l’esame integrato della Convenzione UNESCO del 2003, della Convenzione di Faro (2005), della Legge regionale sarda n. 14/2006 e del recente AI Act europeo (2024), il contributo evidenzia la centralità della dimensione relazionale e simbolica del sacro nella costruzione di identità plurali e inclusive. In particolare, si approfondisce il ruolo delle comunità patrimoniali nella valorizzazione di pratiche rituali, narrative e musicali, con uno sguardo alla realtà sarda e alle sue espressioni devozionali, come la Settimana Santa di Alghero e il canto a tenore. L’articolo propone inoltre una riflessione critica sull’uso dell’intelligenza artificiale nella documentazione e trasmissione del patrimonio religioso, mettendo in guardia contro il rischio di “dissonanza algoritmica” e auspicando lo sviluppo di un’IA ermeneutica e culturalmente situata. In chiusura, si delineano alcune proposte operative per la costruzione di una governance partecipativa, pluralista ed eticamente consapevole del patrimonio immateriale religioso nel contesto europeo e regionale.| File | Dimensione | Formato | |
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