Da sempre le società cooperative, non solo italiane ma anche straniere, faticano a corrispondere alle esigenze degli investitori e rimangono ai margini del mercato dei capitali. Nell’ordinamento italiano ogni modello di disintermediazione del credito viene visto come minaccia alla purezza dell’essenza delle cooperative, tanto nella raccolta del capitale di prestito che ricorrendo ad incrementare l’equity. In particolare la scarsità del capitale di rischio e gli stessi limiti legali al possesso delle quote danneggiano gli standard di meritevolezza del credito e innalzano i costi dei bond, oltre che a distorcere una corretta gestione del rischio d’impresa. La quotazione dell’impresa cooperativa sui mercati regolamentati, sottratte poche eccezioni di quotazione diretta (banche popolari), avviene mediante “spin off” di uno o più rami aziendali della cooperativa stessa in una società per azioni e può confliggere con l’assenza nel diritto positivo attuale di una mutualità di gruppo, intesa come possibilità dei soci cooperatori di instaurare il rapporto mutualistico con la s.p.a. a valle. Tali processi di quotazione possono coinvolgere dei soggetti specializzati o, in prospettiva, previe adeguate valutazioni, gli stessi soci cooperatori. In conclusione sarebbe opportuno ipotizzare per il futuro e in vista di un armonico incontro col mercato dei capitali un’evoluzione della legislazione cooperativa italiana che autorizzasse trasformazioni delle imprese cooperative in società di capitali, in cui si cessasse di assegnare alla devoluzione del patrimonio cooperativo ai Fondi Mutualistici una funzione di deterrenza ma si concepisse una visione neutra della trasformazione e del recupero delle eventuali risorse pubbliche fruite. Cooperative companies, not only Italian but also foreign, have always struggled to meet the needs of investors and remain on the margins of the capital market. In the Italian legal system, every model of credit disintermediation is seen as a threat to the purity of the essence of cooperatives, both in the collection of loan capital and by resorting to increasing equity. In particular, the scarcity of risk capital and the same legal limits on the ownership of shares damage creditworthiness standards and raise the costs of bonds, as well as distort correct management of business risk. The listing of the cooperative enterprise on regulated markets, apart from a few exceptions of direct listing (“banche popolari”), takes place through a "spin off" of one or more business branches of the cooperative itself into a joint-stock company and may conflict with the absence in law current positive of a concept of “group mutuality”, understood as the possibility of cooperating members to establish a mutualistic exchange with the s.p.a. downstream. These listing processes may involve specialized subjects or, in the future, subject to adequate evaluations, the cooperative members themselves. In conclusion, iIt would be appropriate to hypothesize for the future and in view of a harmonious encounter with the capital market, an evolution of Italian cooperative legislation that would authorize the transformation of a cooperative enterprise into a joint-stock company, in which the transfer of cooperative assets to the Mutualistic Funds (organisations of the cooperative movement provided by Italian law with the aim of promoting and financing the development of new cooperatives) ceases to have a function of deterrence but a neutral vision of the transformation and recovery of any public resources used should be conceived.
L’enigma delle cooperative e del mercato dei capitali: adattamento o fuga? / Rocchi, E.. - In: GIUSTIZIA CIVILE. - ISSN 0017-0631. - 2022:3(2023), pp. 705-733.
L’enigma delle cooperative e del mercato dei capitali: adattamento o fuga?
Rocchi, E.
2023
Abstract
Da sempre le società cooperative, non solo italiane ma anche straniere, faticano a corrispondere alle esigenze degli investitori e rimangono ai margini del mercato dei capitali. Nell’ordinamento italiano ogni modello di disintermediazione del credito viene visto come minaccia alla purezza dell’essenza delle cooperative, tanto nella raccolta del capitale di prestito che ricorrendo ad incrementare l’equity. In particolare la scarsità del capitale di rischio e gli stessi limiti legali al possesso delle quote danneggiano gli standard di meritevolezza del credito e innalzano i costi dei bond, oltre che a distorcere una corretta gestione del rischio d’impresa. La quotazione dell’impresa cooperativa sui mercati regolamentati, sottratte poche eccezioni di quotazione diretta (banche popolari), avviene mediante “spin off” di uno o più rami aziendali della cooperativa stessa in una società per azioni e può confliggere con l’assenza nel diritto positivo attuale di una mutualità di gruppo, intesa come possibilità dei soci cooperatori di instaurare il rapporto mutualistico con la s.p.a. a valle. Tali processi di quotazione possono coinvolgere dei soggetti specializzati o, in prospettiva, previe adeguate valutazioni, gli stessi soci cooperatori. In conclusione sarebbe opportuno ipotizzare per il futuro e in vista di un armonico incontro col mercato dei capitali un’evoluzione della legislazione cooperativa italiana che autorizzasse trasformazioni delle imprese cooperative in società di capitali, in cui si cessasse di assegnare alla devoluzione del patrimonio cooperativo ai Fondi Mutualistici una funzione di deterrenza ma si concepisse una visione neutra della trasformazione e del recupero delle eventuali risorse pubbliche fruite. Cooperative companies, not only Italian but also foreign, have always struggled to meet the needs of investors and remain on the margins of the capital market. In the Italian legal system, every model of credit disintermediation is seen as a threat to the purity of the essence of cooperatives, both in the collection of loan capital and by resorting to increasing equity. In particular, the scarcity of risk capital and the same legal limits on the ownership of shares damage creditworthiness standards and raise the costs of bonds, as well as distort correct management of business risk. The listing of the cooperative enterprise on regulated markets, apart from a few exceptions of direct listing (“banche popolari”), takes place through a "spin off" of one or more business branches of the cooperative itself into a joint-stock company and may conflict with the absence in law current positive of a concept of “group mutuality”, understood as the possibility of cooperating members to establish a mutualistic exchange with the s.p.a. downstream. These listing processes may involve specialized subjects or, in the future, subject to adequate evaluations, the cooperative members themselves. In conclusion, iIt would be appropriate to hypothesize for the future and in view of a harmonious encounter with the capital market, an evolution of Italian cooperative legislation that would authorize the transformation of a cooperative enterprise into a joint-stock company, in which the transfer of cooperative assets to the Mutualistic Funds (organisations of the cooperative movement provided by Italian law with the aim of promoting and financing the development of new cooperatives) ceases to have a function of deterrence but a neutral vision of the transformation and recovery of any public resources used should be conceived.| File | Dimensione | Formato | |
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