Nel quadro della raccolta di saggi "Noi maschere. Storie e paradigmi della personalità", di cui si è curata l’edizione (https://hdl.handle.net/11380/13456469), il presente studio interroga il dialogo a distanza fra due grandi interpreti della stagione letteraria del primo Novecento, Rilke e d’Annunzio, certo molto diversi tra loro e tuttavia intensamente partecipi di un orizzonte di forme, esperienze, problemi, motivi comuni. Si pensa in particolare all’universo del teatro, ove si esalta il potere del corpo e della voce di nascondere e svelare, scendendo nei processi umbratili per i quali il pathos diventa espressione, gesto, stile: un potere che per ambedue i poeti trovava la sua suprema incarnazione nell’arte, nella drammaturgia dell’invisibile di Eleonora Duse. Approfondendo nei loro intimi nuclei intertestuali alcuni passi del "Fuoco" nella luce dell’inquieta rlflessione rilkiana, la lettura che qui si propone avvalora una visione dell’idea del teatro di d’Annunzio e dunque della sua stessa nozione di «personalità» o maschera letteraria in grado di farne emergere, più di quanto non si sia fatto in passato, la coerenza, la vitalità e la forza innovativa.
Il poeta e l'attrice / Zanetti, Giorgio. - (2021), pp. 269-296.
Il poeta e l'attrice
Giorgio Zanetti
2021
Abstract
Nel quadro della raccolta di saggi "Noi maschere. Storie e paradigmi della personalità", di cui si è curata l’edizione (https://hdl.handle.net/11380/13456469), il presente studio interroga il dialogo a distanza fra due grandi interpreti della stagione letteraria del primo Novecento, Rilke e d’Annunzio, certo molto diversi tra loro e tuttavia intensamente partecipi di un orizzonte di forme, esperienze, problemi, motivi comuni. Si pensa in particolare all’universo del teatro, ove si esalta il potere del corpo e della voce di nascondere e svelare, scendendo nei processi umbratili per i quali il pathos diventa espressione, gesto, stile: un potere che per ambedue i poeti trovava la sua suprema incarnazione nell’arte, nella drammaturgia dell’invisibile di Eleonora Duse. Approfondendo nei loro intimi nuclei intertestuali alcuni passi del "Fuoco" nella luce dell’inquieta rlflessione rilkiana, la lettura che qui si propone avvalora una visione dell’idea del teatro di d’Annunzio e dunque della sua stessa nozione di «personalità» o maschera letteraria in grado di farne emergere, più di quanto non si sia fatto in passato, la coerenza, la vitalità e la forza innovativa.File | Dimensione | Formato | |
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