Negli ultimi anni si è diffuso un approccio dinamico al lavoro da parte dei cosiddetti nomadi digitali, cioè persone che sfruttano le opportunità dell'innovazione digitale per svolgere il proprio lavoro da remoto. Per assecondare la loro elevata mobilità geografica, i nomadi digitali hanno la necessità di disporre di spazi dove poter lavorare, spazi diversi dall’abitazione e dal classico ufficio. Gli spazi collaborativi (coworking, hub culturali e creativi, ecc.) possono rappresentare un luogo che va incontro ai loro bisogni pratici, logistici e sociali. Presentando i risultati di una ricerca qualitativa condotta su tre spazi localizzati in aree remote, l'articolo discute il possibile match tra caratteristiche degli spazi collaborativi e bisogni dei nomadi digitali. Dallo studio emerge come tali spazi possano fungere non solo da luoghi di lavoro confortevoli e attrezzati al remote working, ma anche da realtà rivolte al community building e, soprattutto in aree svantaggiate, da promotori e fondamentali supporti dello sviluppo territoriale e socioeconomico.
Lavorare fuori dai luoghi di lavoro tradizionali: nomadi digitali e i nuovi spazi di lavoro / Sordi, D.; Montanari, F.; Scapolan, A.. - In: PROSPETTIVE IN ORGANIZZAZIONE. - ISSN 2465-1753. - (2024), pp. 1-7.
Lavorare fuori dai luoghi di lavoro tradizionali: nomadi digitali e i nuovi spazi di lavoro
Sordi D.;Montanari F.;Scapolan A.
2024
Abstract
Negli ultimi anni si è diffuso un approccio dinamico al lavoro da parte dei cosiddetti nomadi digitali, cioè persone che sfruttano le opportunità dell'innovazione digitale per svolgere il proprio lavoro da remoto. Per assecondare la loro elevata mobilità geografica, i nomadi digitali hanno la necessità di disporre di spazi dove poter lavorare, spazi diversi dall’abitazione e dal classico ufficio. Gli spazi collaborativi (coworking, hub culturali e creativi, ecc.) possono rappresentare un luogo che va incontro ai loro bisogni pratici, logistici e sociali. Presentando i risultati di una ricerca qualitativa condotta su tre spazi localizzati in aree remote, l'articolo discute il possibile match tra caratteristiche degli spazi collaborativi e bisogni dei nomadi digitali. Dallo studio emerge come tali spazi possano fungere non solo da luoghi di lavoro confortevoli e attrezzati al remote working, ma anche da realtà rivolte al community building e, soprattutto in aree svantaggiate, da promotori e fondamentali supporti dello sviluppo territoriale e socioeconomico.Pubblicazioni consigliate
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