Nella ricerca scientifica sociale, e quella linguistica non fa eccezione, l’acquisizione del dato spesso avviene tramite un’interazione sociale tra chi svolge la ricerca e chi vi partecipa. Ciascuna delle parti mette in campo le sue teorie (implicite ed esplicite) sulla lingua che, interagendo, influenzano l’acquisizione stessa del dato. Le lenti teoriche di chi fa ricerca, formatesi nel solco della tradizione scientifica di riferimento, plasmano la creazione e l’utilizzo degli strumenti di raccolta dei dati; a loro volta coloro che partecipano, nell’atto stesso di prendere parte alla ricerca, si comportano o rispondono applicando teorie soggiacenti alla loro comprensione del funzionamento della lingua e della ricerca linguistica (Corbetta 1999; Iannàccaro 2000). La linguistica antropologica e la sociolinguistica critica, nate nel contesto nordamericano ma che hanno preso piede ormai anche in Europa (Spitzmüller, 2022), hanno una lunga tradizione di porre uno sguardo critico-riflessivo sulle teorie e i concetti sui quali la sociolinguistica si basa (Baumann & Briggs, 2003; Gal & Woolard, 2014). Di questo sguardo fa parte anche una riflessione sulla maniera nella quale diversi rami della linguistica costruiscono il contesto che si cerca di esplorare e spiegare, spesso in modo distaccato e “diverso” dalla propria attività di ricerca, e verso il quale si dirigono le aspettative e i desideri della disciplina (Spitzmüller, 2019). La ricerca in quest’ambito invita dunque a rendere espliciti i fondamenti ideologici sui quali la propria ricerca si basa (Bucholtz, 2003; Spitzmüller, 2019). Riteniamo che questo invito sia di particolare rilevanza in contesti potenzialmente molto delicati, quali la ricerca sui repertori linguistici e gli usi linguistici di giovani o giovanissimi partecipanti all’interno delle istituzioni scolastiche (e.g., Dal Negro, 2011). Inserendoci in questo filone di ricerca e prendendo spunto da cinque progetti di ricerca condotti nel contesto scolastico altoatesino con approcci teorico-metodologici diversi, lo studio si propone dunque di rispondere alle seguenti domande di ricerca: quali sono le conseguenze che assunzioni implicite ed esplicite riguardo alle lingue che si usano – o si dovrebbero usare – a scuola hanno a) sulla scelta e sull’ideazione degli strumenti di raccolta dei dati? b) sulla qualità dei dati ottenuti con questi strumenti e la loro interpretabilità e riusabilità da parte della comunità scientifica? c) sull’interpretazione che si produce a partire da questi dati? I primi due progetti, KiDiLi (Thoma & Platzgummer, 2023) e STEMCo (Leone-Pizzighella, 2023), che si sono svolti rispettivamente in una scuola dell’infanzia in lingua tedesca e in una scuola secondaria di primo grado in lingua italiana, hanno un orientamento linguistico-etnografico e prendono come punto di partenza il nesso tra la diversità linguistica e le disuguaglianze sociali. Altri due progetti, LEONIDE (Glaznieks et al. 2022) e RepertoirePluS (Zanasi et al., 2020), sono stati condotti in scuole superiori di primo e secondo grado che hanno lingue di istruzione diverse (italiano, tedesco e paritetico nelle valli ladine) e sono incentrati sulla promozione del plurilinguismo e di pratiche didattiche plurilingui e si inseriscono rispettivamente nella ricerca sui learner corpora e sui repertori linguistici. L’ultimo progetto, ITACA (Bienati et al. 2022), ha come obiettivo la valutazione della coerenza testuale in testi di studenti delle scuole superiori di secondo grado in lingua italiana e si avvale di metodi prettamente quantitativi con un forte orientamento monolingue per la rilevazione dei metadati degli studenti. Nel nostro contributo, esemplificheremo le conseguenze del procedere da presupposti teorici opposti sulla formulazione degli strumenti di ricerca (osservazione partecipante, interviste semi-strutturate, questionari sociolinguistici) e sui dati raccolti sugli usi linguistici in ambito scolastico. Mostreremo come questi usi linguistici vengano registrati e ricostruiti o interpretati in modi a volte radicalmente diversi a seconda che si usino metodologie qualitative, in cui è possibile una negoziazione dei significati, o metodi quantitativi, in cui questa negoziazione non è possibile ed è quindi ancora più necessario prendere preventivamente in considerazione le possibili interazioni tra teorie di chi svolge la ricerca e di chi vi partecipa. Bibliografia Bauman, R., & Briggs, C. L. (2003). Voices of modernity: Language ideologies and the politics of inequality. Cambridge University Press. Bienati, A., Vettori, C., & Zanasi, L. (2022). In viaggio verso ITACA: la coerenza testuale come meta della scrittura scolastica. Proposta di una griglia di valutazione. Italiano a scuola, 4. Bucholtz, M. (2003). Sociolinguistic nostalgia and the authentication of identity. Journal of Sociolinguistics, 7(3), 398-416. Corbetta, P. (1999). Metodologia e tecniche della ricerca sociale. il Mulino. Dal Negro, S. (2011). Notes on the Mother Tongue ideology: Evidence from multilingual environments. New theoretical perspectives in multilingualism research, 185-202. Gal, S., & Woolard, K. (2014). Languages and publics: The making of authority. Routledge. Glaznieks, A., Frey, J. C., Stopfner, M., Zanasi, L., & Nicolas, L. (2022). LEONIDE: A longitudinal trilingual corpus of young learners of Italian, German and English. International Journal of Learner Corpus Research, 8(1), 97-120. Iannàccaro, G. (2000). Per una semantica più puntuale del concetto di "dato linguistico": un tentativo di sistematizzazione epistemologica. QUADERNI DI SEMANTICA, 41(1), 21-49. Leone-Pizzighella, A. R. (2023, 19 maggio). Cultivating middle school teachers’ communicative repertoire awareness. VIII Convegno Internazionale della Società Italiana di Didattica delle Lingue e Linguistica Educativa. Perugia, Italia. Spitzmüller, J. (2019). Sociolinguistics going ‘wild’: The construction of auratic fields. Journal of Sociolinguistics, 23(5), 505-520. Spitzmüller, J. (2022). Soziolinguistik. Eine Einführung. JB Metzler. Thoma, N., & Platzgummer, V. (2023). ‘It’s a bit contradictory’: teachers’ stances to (practiced) language policies in German-language ECEC in Italy. International Journal of Multilingualism, 1-17. Zanasi, L., Platzgummer, V., & Engel, D. (2020). Risorse linguistiche nei repertori dei giovani altoatesini, tra lingue standard e dialetti. In: Lingue minoritarie tra localismi e globalizzazione, a cura di Antonietta Marra e Silvia Dal Negro, AItLA, 151-165.

La scuola e le altre lingue? Una riflessione epistemologica sugli usi linguistici in contesti scolastici / Platzgummer, Verena; Bienati, Arianna; Lopopolo, Olga; Leone Pizzighella, Andrea. - (2024). (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso Internazionale AItLA. La scuola e le altre lingue: la prospettiva della linguistica applicata tenutosi a Pavia nel 21-23 febbraio 2024).

La scuola e le altre lingue? Una riflessione epistemologica sugli usi linguistici in contesti scolastici

Bienati, Arianna;
2024

Abstract

Nella ricerca scientifica sociale, e quella linguistica non fa eccezione, l’acquisizione del dato spesso avviene tramite un’interazione sociale tra chi svolge la ricerca e chi vi partecipa. Ciascuna delle parti mette in campo le sue teorie (implicite ed esplicite) sulla lingua che, interagendo, influenzano l’acquisizione stessa del dato. Le lenti teoriche di chi fa ricerca, formatesi nel solco della tradizione scientifica di riferimento, plasmano la creazione e l’utilizzo degli strumenti di raccolta dei dati; a loro volta coloro che partecipano, nell’atto stesso di prendere parte alla ricerca, si comportano o rispondono applicando teorie soggiacenti alla loro comprensione del funzionamento della lingua e della ricerca linguistica (Corbetta 1999; Iannàccaro 2000). La linguistica antropologica e la sociolinguistica critica, nate nel contesto nordamericano ma che hanno preso piede ormai anche in Europa (Spitzmüller, 2022), hanno una lunga tradizione di porre uno sguardo critico-riflessivo sulle teorie e i concetti sui quali la sociolinguistica si basa (Baumann & Briggs, 2003; Gal & Woolard, 2014). Di questo sguardo fa parte anche una riflessione sulla maniera nella quale diversi rami della linguistica costruiscono il contesto che si cerca di esplorare e spiegare, spesso in modo distaccato e “diverso” dalla propria attività di ricerca, e verso il quale si dirigono le aspettative e i desideri della disciplina (Spitzmüller, 2019). La ricerca in quest’ambito invita dunque a rendere espliciti i fondamenti ideologici sui quali la propria ricerca si basa (Bucholtz, 2003; Spitzmüller, 2019). Riteniamo che questo invito sia di particolare rilevanza in contesti potenzialmente molto delicati, quali la ricerca sui repertori linguistici e gli usi linguistici di giovani o giovanissimi partecipanti all’interno delle istituzioni scolastiche (e.g., Dal Negro, 2011). Inserendoci in questo filone di ricerca e prendendo spunto da cinque progetti di ricerca condotti nel contesto scolastico altoatesino con approcci teorico-metodologici diversi, lo studio si propone dunque di rispondere alle seguenti domande di ricerca: quali sono le conseguenze che assunzioni implicite ed esplicite riguardo alle lingue che si usano – o si dovrebbero usare – a scuola hanno a) sulla scelta e sull’ideazione degli strumenti di raccolta dei dati? b) sulla qualità dei dati ottenuti con questi strumenti e la loro interpretabilità e riusabilità da parte della comunità scientifica? c) sull’interpretazione che si produce a partire da questi dati? I primi due progetti, KiDiLi (Thoma & Platzgummer, 2023) e STEMCo (Leone-Pizzighella, 2023), che si sono svolti rispettivamente in una scuola dell’infanzia in lingua tedesca e in una scuola secondaria di primo grado in lingua italiana, hanno un orientamento linguistico-etnografico e prendono come punto di partenza il nesso tra la diversità linguistica e le disuguaglianze sociali. Altri due progetti, LEONIDE (Glaznieks et al. 2022) e RepertoirePluS (Zanasi et al., 2020), sono stati condotti in scuole superiori di primo e secondo grado che hanno lingue di istruzione diverse (italiano, tedesco e paritetico nelle valli ladine) e sono incentrati sulla promozione del plurilinguismo e di pratiche didattiche plurilingui e si inseriscono rispettivamente nella ricerca sui learner corpora e sui repertori linguistici. L’ultimo progetto, ITACA (Bienati et al. 2022), ha come obiettivo la valutazione della coerenza testuale in testi di studenti delle scuole superiori di secondo grado in lingua italiana e si avvale di metodi prettamente quantitativi con un forte orientamento monolingue per la rilevazione dei metadati degli studenti. Nel nostro contributo, esemplificheremo le conseguenze del procedere da presupposti teorici opposti sulla formulazione degli strumenti di ricerca (osservazione partecipante, interviste semi-strutturate, questionari sociolinguistici) e sui dati raccolti sugli usi linguistici in ambito scolastico. Mostreremo come questi usi linguistici vengano registrati e ricostruiti o interpretati in modi a volte radicalmente diversi a seconda che si usino metodologie qualitative, in cui è possibile una negoziazione dei significati, o metodi quantitativi, in cui questa negoziazione non è possibile ed è quindi ancora più necessario prendere preventivamente in considerazione le possibili interazioni tra teorie di chi svolge la ricerca e di chi vi partecipa. Bibliografia Bauman, R., & Briggs, C. L. (2003). Voices of modernity: Language ideologies and the politics of inequality. Cambridge University Press. Bienati, A., Vettori, C., & Zanasi, L. (2022). In viaggio verso ITACA: la coerenza testuale come meta della scrittura scolastica. Proposta di una griglia di valutazione. Italiano a scuola, 4. Bucholtz, M. (2003). Sociolinguistic nostalgia and the authentication of identity. Journal of Sociolinguistics, 7(3), 398-416. Corbetta, P. (1999). Metodologia e tecniche della ricerca sociale. il Mulino. Dal Negro, S. (2011). Notes on the Mother Tongue ideology: Evidence from multilingual environments. New theoretical perspectives in multilingualism research, 185-202. Gal, S., & Woolard, K. (2014). Languages and publics: The making of authority. Routledge. Glaznieks, A., Frey, J. C., Stopfner, M., Zanasi, L., & Nicolas, L. (2022). LEONIDE: A longitudinal trilingual corpus of young learners of Italian, German and English. International Journal of Learner Corpus Research, 8(1), 97-120. Iannàccaro, G. (2000). Per una semantica più puntuale del concetto di "dato linguistico": un tentativo di sistematizzazione epistemologica. QUADERNI DI SEMANTICA, 41(1), 21-49. Leone-Pizzighella, A. R. (2023, 19 maggio). Cultivating middle school teachers’ communicative repertoire awareness. VIII Convegno Internazionale della Società Italiana di Didattica delle Lingue e Linguistica Educativa. Perugia, Italia. Spitzmüller, J. (2019). Sociolinguistics going ‘wild’: The construction of auratic fields. Journal of Sociolinguistics, 23(5), 505-520. Spitzmüller, J. (2022). Soziolinguistik. Eine Einführung. JB Metzler. Thoma, N., & Platzgummer, V. (2023). ‘It’s a bit contradictory’: teachers’ stances to (practiced) language policies in German-language ECEC in Italy. International Journal of Multilingualism, 1-17. Zanasi, L., Platzgummer, V., & Engel, D. (2020). Risorse linguistiche nei repertori dei giovani altoatesini, tra lingue standard e dialetti. In: Lingue minoritarie tra localismi e globalizzazione, a cura di Antonietta Marra e Silvia Dal Negro, AItLA, 151-165.
2024
XXIV Congresso Internazionale AItLA. La scuola e le altre lingue: la prospettiva della linguistica applicata
Pavia
21-23 febbraio 2024
Platzgummer, Verena; Bienati, Arianna; Lopopolo, Olga; Leone Pizzighella, Andrea
La scuola e le altre lingue? Una riflessione epistemologica sugli usi linguistici in contesti scolastici / Platzgummer, Verena; Bienati, Arianna; Lopopolo, Olga; Leone Pizzighella, Andrea. - (2024). (Intervento presentato al convegno XXIV Congresso Internazionale AItLA. La scuola e le altre lingue: la prospettiva della linguistica applicata tenutosi a Pavia nel 21-23 febbraio 2024).
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