L’articolo illustra il disegno di legge (DDL) costituzionale sull’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, approvato dal Governo in carica il 3-11-2023, e si può suddividere in tre parti. Nella prima, si enunciano súbito alcuni problemi del DDL: l’autoritarismo dell’obiettivo della governabilità; l’alterazione dei rapporti tra potere esecutivo (Governo) e potere legislativo (Parlamento); l’assenza dei necessari contrappesi; la contraddizione tra programma approvato dagli elettori e la necessità di adeguare l’azione del Governo ai cambiamenti socioeconomici. Nella seconda parte si commentano i singoli cinque articoli del DDL. Nella terza parte si indicano tre lacune o sgrammaticature del DDL (aggiornamenti necessari della Costituzione vigente e non previsti dalla riforma: c. 3° dell’art. 83, c. 2° dell’art. 90, e art. 78 della Costituzione); in aggiunta, si propone il contrappeso del limite al numero dei mandati, non piú di due per le cariche esecutive; infine, si chiude con alcune osservazioni generali sulla situazione politica a difesa della Costituzione vigente.
La riforma costituzionale sull’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri / Lalla, Michele. - In: RIVISTA ABRUZZESE. - ISSN 0035-5739. - Anno LXXVII:N. 1(2024), pp. 9-14.
La riforma costituzionale sull’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri
Michele Lalla
2024
Abstract
L’articolo illustra il disegno di legge (DDL) costituzionale sull’elezione popolare diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri, approvato dal Governo in carica il 3-11-2023, e si può suddividere in tre parti. Nella prima, si enunciano súbito alcuni problemi del DDL: l’autoritarismo dell’obiettivo della governabilità; l’alterazione dei rapporti tra potere esecutivo (Governo) e potere legislativo (Parlamento); l’assenza dei necessari contrappesi; la contraddizione tra programma approvato dagli elettori e la necessità di adeguare l’azione del Governo ai cambiamenti socioeconomici. Nella seconda parte si commentano i singoli cinque articoli del DDL. Nella terza parte si indicano tre lacune o sgrammaticature del DDL (aggiornamenti necessari della Costituzione vigente e non previsti dalla riforma: c. 3° dell’art. 83, c. 2° dell’art. 90, e art. 78 della Costituzione); in aggiunta, si propone il contrappeso del limite al numero dei mandati, non piú di due per le cariche esecutive; infine, si chiude con alcune osservazioni generali sulla situazione politica a difesa della Costituzione vigente.File | Dimensione | Formato | |
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