Alla luce di molteplici studi che denunciano per diverse ragioni una connessione (sia diretta che indiretta) tra l’attività di lavoro e il (rischio di) suicidio, il contributo si interroga sulla possibilità per il lavoratore o per i superstiti di accedere alla tutela assicurativa obbligatoria nel caso in cui lo stesso abbia compiuto un atto di autolesionismo (suicidio). Attraverso l’analisi del quadro normativo e il confronto costante con gli orientamenti giurisprudenziali in materia, l’indagine si sofferma, in un primo momento, sull’accertamento del nesso di causalità tra suicidio e attività di lavoro e sulla qualificazione dell’evento, sospeso tra un’ipotesi di infortunio e un’ipotesi di malattia professionale. Il contributo prosegue poi nel rapportare l’evento con altri turbamenti di natura psichica che l’attività di lavoro può ingenerare nel lavoratore e, nelle conclusioni, avanza alcune riflessioni critiche connesse all’inquadramento e all’impatto dell’evento suicidio sulla tenuta (anche finanziaria) del sistema di sicurezza sociale.
Vulnerabilità e tutele assicurative: il caso del suicidio connesso (direttamente o indirettamente) alla prestazione lavorativa / Piglialarmi, Giovanni. - In: RIVISTA DEL DIRITTO DELLA SICUREZZA SOCIALE. - ISSN 1720-562X. - 4(2023), pp. 789-808.
Vulnerabilità e tutele assicurative: il caso del suicidio connesso (direttamente o indirettamente) alla prestazione lavorativa
Giovanni Piglialarmi
2023
Abstract
Alla luce di molteplici studi che denunciano per diverse ragioni una connessione (sia diretta che indiretta) tra l’attività di lavoro e il (rischio di) suicidio, il contributo si interroga sulla possibilità per il lavoratore o per i superstiti di accedere alla tutela assicurativa obbligatoria nel caso in cui lo stesso abbia compiuto un atto di autolesionismo (suicidio). Attraverso l’analisi del quadro normativo e il confronto costante con gli orientamenti giurisprudenziali in materia, l’indagine si sofferma, in un primo momento, sull’accertamento del nesso di causalità tra suicidio e attività di lavoro e sulla qualificazione dell’evento, sospeso tra un’ipotesi di infortunio e un’ipotesi di malattia professionale. Il contributo prosegue poi nel rapportare l’evento con altri turbamenti di natura psichica che l’attività di lavoro può ingenerare nel lavoratore e, nelle conclusioni, avanza alcune riflessioni critiche connesse all’inquadramento e all’impatto dell’evento suicidio sulla tenuta (anche finanziaria) del sistema di sicurezza sociale.File | Dimensione | Formato | |
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