Si ricostruiscono i profili delle prime donne laureate e delle prime libere docenti dell'Università di Bologna fra gli ultimi decenni dell'Ottocento ed i primi anni del Novecento.

Dopo una fase di incertezza segnata dalla legge Casati del 1859, che non precludeva aprioristicamente il mondo universitario alle donne, nel 1874 il regolamento Bonghi sancì definitivamente la possibilità per le cittadine di sesso femminile di iscriversi alle università italiane. Una scelta governativa che però non coincise con l’effettivo e libero accesso all’istruzione superiore, ma fu solo una delle tappe di un percorso ad ostacoli per le donne alla ricerca di una emancipazione sociale, economica e culturale. Se da un lato le donne temevano una autoghetizzazione determinata dall’apertura di corsi privilegiati di studio, dall’altro era per loro necessario ottenere l’accesso alle libere professioni e all’insegnamento universitario abbattendo così i confini di una società che le vedeva relegate nel ruolo di mogli e madri. Il contributo, ripercorrendo le tracce di alcuni profili universitari e professionali di laureate nell’Università di Bologna dell’Italia post-unitaria a cavallo tra Otto e Novecento, intende ricostruire i tratti salienti di percorsi personali, culturali e professionali di donne impegnate nella difficile ricerca di un’emancipazione sociale e professionale.

Prime laureate, prime libere docenti. Le donne all'Università / Salustri, S. - (2012), pp. 143-162. (Intervento presentato al convegno Le donne per l’Italia. Il laboratorio Bolognese.).

Prime laureate, prime libere docenti. Le donne all'Università

Salustri S
2012

Abstract

Dopo una fase di incertezza segnata dalla legge Casati del 1859, che non precludeva aprioristicamente il mondo universitario alle donne, nel 1874 il regolamento Bonghi sancì definitivamente la possibilità per le cittadine di sesso femminile di iscriversi alle università italiane. Una scelta governativa che però non coincise con l’effettivo e libero accesso all’istruzione superiore, ma fu solo una delle tappe di un percorso ad ostacoli per le donne alla ricerca di una emancipazione sociale, economica e culturale. Se da un lato le donne temevano una autoghetizzazione determinata dall’apertura di corsi privilegiati di studio, dall’altro era per loro necessario ottenere l’accesso alle libere professioni e all’insegnamento universitario abbattendo così i confini di una società che le vedeva relegate nel ruolo di mogli e madri. Il contributo, ripercorrendo le tracce di alcuni profili universitari e professionali di laureate nell’Università di Bologna dell’Italia post-unitaria a cavallo tra Otto e Novecento, intende ricostruire i tratti salienti di percorsi personali, culturali e professionali di donne impegnate nella difficile ricerca di un’emancipazione sociale e professionale.
2012
Le donne per l’Italia. Il laboratorio Bolognese.
143
162
Salustri, S
Prime laureate, prime libere docenti. Le donne all'Università / Salustri, S. - (2012), pp. 143-162. (Intervento presentato al convegno Le donne per l’Italia. Il laboratorio Bolognese.).
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