L’uso di entomofagi (predatori o parassiti) per contenere le popolazioni degli organismi dannosi è una pratica utilizzata da oltre un secolo, quando per combattere insetti esotici importati venivano impiegati, sulle nuove colture infestate, gli entomofagi risultati più attivi nell’area d´origine. Il lancio degli “insetti utili” ha comunque registrato la sua piena affermazione nel corso degli ultimi 15-20 anni come una fase importante nella difesa di alcune colture, ed è interessante sottolineare come la sua applicazione non sia di esclusivo interesse dell’agricoltura biologica.Occorre infatti ricordare che la maggiore richiesta di ausiliari proviene tuttora da aziende che applicano un metodo di difesa integrata, definizione che comprende pratiche ed obiettivi a volte diversi, accomunati da una maggiore apertura e predisposizione per prodotti a basso impatto ambientale, pur con qualche compromesso con alcuni interventi chimici specifici. Il ricorso agli ausiliari, oltre ad essere riconducibile agli obblighi previsti da alcuni disciplinari pubblici o privati, consente di superare i limiti imposti dall’impiego di prodotti chimici per quanto riguarda i tempi di carenza; tale tecnica può così costituire la soluzione ottimale per una produzione agricola integrata con prodotti di pregio e caratterizzata da raccolte scalari e molto ravvicinate. Inoltre, in coltura protetta, dove maggiore è il ricorso ai trattamenti, è possibile controllare fitofagi divenuti ormai resistenti ai prodotti chimici tradizionali, senza provocare fenomeni di fitotossicità nei confronti degli organismi viventi non bersaglio e dell’uomo.
Dalla ricerca un prototipo per gli insetti utili / Martelli, Roberta; Baraldi, Gualtiero; Caprara, Claudio; Pezzi, Fabio. - In: AGRICOLTURA. - ISSN 1129-5791. - 35 (3):(2007), pp. 71-72.
Dalla ricerca un prototipo per gli insetti utili
MARTELLI, ROBERTA;BARALDI, GUALTIERO;CAPRARA, CLAUDIO;PEZZI, FABIO
2007
Abstract
L’uso di entomofagi (predatori o parassiti) per contenere le popolazioni degli organismi dannosi è una pratica utilizzata da oltre un secolo, quando per combattere insetti esotici importati venivano impiegati, sulle nuove colture infestate, gli entomofagi risultati più attivi nell’area d´origine. Il lancio degli “insetti utili” ha comunque registrato la sua piena affermazione nel corso degli ultimi 15-20 anni come una fase importante nella difesa di alcune colture, ed è interessante sottolineare come la sua applicazione non sia di esclusivo interesse dell’agricoltura biologica.Occorre infatti ricordare che la maggiore richiesta di ausiliari proviene tuttora da aziende che applicano un metodo di difesa integrata, definizione che comprende pratiche ed obiettivi a volte diversi, accomunati da una maggiore apertura e predisposizione per prodotti a basso impatto ambientale, pur con qualche compromesso con alcuni interventi chimici specifici. Il ricorso agli ausiliari, oltre ad essere riconducibile agli obblighi previsti da alcuni disciplinari pubblici o privati, consente di superare i limiti imposti dall’impiego di prodotti chimici per quanto riguarda i tempi di carenza; tale tecnica può così costituire la soluzione ottimale per una produzione agricola integrata con prodotti di pregio e caratterizzata da raccolte scalari e molto ravvicinate. Inoltre, in coltura protetta, dove maggiore è il ricorso ai trattamenti, è possibile controllare fitofagi divenuti ormai resistenti ai prodotti chimici tradizionali, senza provocare fenomeni di fitotossicità nei confronti degli organismi viventi non bersaglio e dell’uomo.Pubblicazioni consigliate
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