La regione Emilia-Romagna, nell’ambito della Rete Alta Tecnologia Trasferimento Tecnologico ha istituito diversi laboratori tra i quali il Laboratorio Energia ERG, costituitosi nell’ambito del Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico, Misura 4 “Sviluppo di rete”. Il laboratorio, di cui il Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie (DEIAgra) fa parte, ha fra gli obiettivi la promozione della ricerca applicata, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico all'interno del sistema energetico regionale. Nell’ambito delle tematiche relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili, l’attività del DEIAgra si inserisce nell’Obiettivo Realizzativo 5: “Studio della produzione e dell’utilizzo di biomasse agroforestali a fini energetici”. Nello specifico, una delle azioni del progetto prevede la realizzazione di una mappa globale regionale, su base comunale, della disponibilità potenziale di biomasse di origine agricola. In via preliminare sono state effettuate indagini per la stima delle disponibilità territoriali di residui provenienti dall’attività agricola con l’obiettivo di successivi studi sull’eventuale insediamento di filiere energetiche che utilizzino sia residui che colture energetiche dedicate. Le possibili destinazioni di questi residui e della biomassa delle colture dedicate sono potenzialmente molteplici: combustione diretta o previa pellettizzazione; gassificazione per la produzione di syngas per l’alimentazione di turbine, microturbine o motori endotermici per la produzione di energia elettrica e/o termica; digestione anaerobica per la produzione di biogas; fermentazione chimica o enzimatica per la produzione di etanolo; transesterificazione degli oli vegetali dalle colture oleaginose per biodiesel. Un’altra analisi di carattere territoriale che è stata effettuata riguarda la valutazione delle reali potenzialità di sviluppo di una filiera per il bioetanolo a livello regionale, che preveda la trasformazione di mais coltivato sulle superfici in precedenza destinate alla produzione di barbabietole. L’ipotesi di partenza per lo sviluppo del modello, giustificata dall’attuale situazione del comparto bieticolo-saccarifero italiano, prevede la conversione del 60% della superficie a barbabietola da zucchero per la coltivazione di mais destinato alla produzione di etanolo.

Potenzialità energetiche delle biomasse vegetali: analisi agroterritoriale e di filiera / Caprara, Claudio; Gabellini, Gloria; Martelli, Roberta; Caliceti, Marco. - (2006), pp. 1-13. (Intervento presentato al convegno Work Shop “Esperienze italiane: risultati del progetto COFIN, Filiere Biomassa-Energia in Italia, politiche in atto” tenutosi a Ancona nel 20-21 dicembre 2006).

Potenzialità energetiche delle biomasse vegetali: analisi agroterritoriale e di filiera

CAPRARA, CLAUDIO;MARTELLI, ROBERTA;
2006

Abstract

La regione Emilia-Romagna, nell’ambito della Rete Alta Tecnologia Trasferimento Tecnologico ha istituito diversi laboratori tra i quali il Laboratorio Energia ERG, costituitosi nell’ambito del Programma Regionale per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico, Misura 4 “Sviluppo di rete”. Il laboratorio, di cui il Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie (DEIAgra) fa parte, ha fra gli obiettivi la promozione della ricerca applicata, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico all'interno del sistema energetico regionale. Nell’ambito delle tematiche relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili, l’attività del DEIAgra si inserisce nell’Obiettivo Realizzativo 5: “Studio della produzione e dell’utilizzo di biomasse agroforestali a fini energetici”. Nello specifico, una delle azioni del progetto prevede la realizzazione di una mappa globale regionale, su base comunale, della disponibilità potenziale di biomasse di origine agricola. In via preliminare sono state effettuate indagini per la stima delle disponibilità territoriali di residui provenienti dall’attività agricola con l’obiettivo di successivi studi sull’eventuale insediamento di filiere energetiche che utilizzino sia residui che colture energetiche dedicate. Le possibili destinazioni di questi residui e della biomassa delle colture dedicate sono potenzialmente molteplici: combustione diretta o previa pellettizzazione; gassificazione per la produzione di syngas per l’alimentazione di turbine, microturbine o motori endotermici per la produzione di energia elettrica e/o termica; digestione anaerobica per la produzione di biogas; fermentazione chimica o enzimatica per la produzione di etanolo; transesterificazione degli oli vegetali dalle colture oleaginose per biodiesel. Un’altra analisi di carattere territoriale che è stata effettuata riguarda la valutazione delle reali potenzialità di sviluppo di una filiera per il bioetanolo a livello regionale, che preveda la trasformazione di mais coltivato sulle superfici in precedenza destinate alla produzione di barbabietole. L’ipotesi di partenza per lo sviluppo del modello, giustificata dall’attuale situazione del comparto bieticolo-saccarifero italiano, prevede la conversione del 60% della superficie a barbabietola da zucchero per la coltivazione di mais destinato alla produzione di etanolo.
2006
Work Shop “Esperienze italiane: risultati del progetto COFIN, Filiere Biomassa-Energia in Italia, politiche in atto”
Ancona
20-21 dicembre 2006
1
13
Caprara, Claudio; Gabellini, Gloria; Martelli, Roberta; Caliceti, Marco
Potenzialità energetiche delle biomasse vegetali: analisi agroterritoriale e di filiera / Caprara, Claudio; Gabellini, Gloria; Martelli, Roberta; Caliceti, Marco. - (2006), pp. 1-13. (Intervento presentato al convegno Work Shop “Esperienze italiane: risultati del progetto COFIN, Filiere Biomassa-Energia in Italia, politiche in atto” tenutosi a Ancona nel 20-21 dicembre 2006).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1328987
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