OBIETTIVI: Lo scopo di questo studio è analizzare la letteratura scientifica inerente al tema del rialzo della dimensione verticale d’occlusione (OVD) nelle riabilitazioni protesiche di pazienti con disordini temporo-mandibolari (TMD) finalizzata ad identificare un corretto percorso decisionale nella gestione del trattamento protesico sulla base dei dati attualmente disponibili sul tema. MATERIALI E METODI: La ricerca è stata condotta utilizzando i databases PubMed e Scopus. I criteri di inclusione hanno portato ad analizzare tutto il materiale selezionato tramite i seguenti termini chiave: ”occlusal vertical dimension”; “increasing occlusal vertical dimension”; “temporomandibular disorders”; “dental occlusion”. I criteri di esclusione non consentono di prendere in esame case report e revisioni e lavori che non vertano sul tema dell’aumento della dimensione verticale d’occlusione in campo protesico-riabilitativo e che non trattino le tematiche relative a TMD, occlusione e ruolo della riabilitazione protesica. RISULTATI: I TMD sono meno legati alla morfologia occlusale di quanto si credesse in passato. Attualmente non c’è evidenza scientifica per considerare la terapia protesica un fattore eziologico o una opzione di trattamento di TMD. La riabilitazione protesica che prevede il rialzo della OVD in pazienti con TMD presuppone la corretta diagnosi del problema gnatologico secondo i moderni orientamenti e la terapia mirata alla risoluzione dei sintomi e al ripristino dei normali movimenti mandibolari. L’incremento di OVD dovrebbe essere adottato solo per motivi e in base a obiettivi protesici; entro i 5 mm può essere considerata una procedura sicura e prevedibile. Il rialzo della OVD presuppone adattabilità del sistema stomatognatico alla nuova dimensione verticale. CONCLUSIONI: Attualmente non ci sono linee guida supportate da evidenza scientifica sulla gestione di riabilitazioni con incremento di OVD in pazienti con TMD. In questi casi il trattamento protesico deve essere condotto nel modo più prevedibile possibile, secondo una attenta pianificazione e basato su obiettivi protesici. I cambiamenti occlusali permanenti che comportino il rialzo della dimensione verticale devono essere condotti solo dopo che il paziente ha dimostrato adattabilità alla nuova dimensione verticale. SIGNIFICATO CLINICO: Il punto chiave di questi casi è la diagnosi del problema gnatologico che può essere molto complessa. È importante che il dentista valuti la diagnosi più specifica possibile. Se la diagnosi è corretta, terapia e trattamento saranno conformi e corrispondenti. Lavorare con restauri provvisori a lungo termine e utilizzarli come modello per la riabilitazione definitiva, anche se sembrano accorgimenti basati più sull'esperienza del clinico che sull'evidenza scientifica, è ancora l'opzione migliore per gestire in sicurezza riabilitazioni con rialzo della dimensione verticale in questi pazienti.
Increasing occlusal vertical dimension in prosthetic rehabilitation of TMD patients / Berzaghi, Andrea; Nanni, Manuel; Frugone-Zambra, Raúl E.; Testori, Tiziano; Bortolini, Sergio; Consolo, Ugo. - In: DENTAL CADMOS. - ISSN 0011-8524. - 91:10(2023), pp. 818-831. [10.19256/d.cadmos.10.2023.04]
Increasing occlusal vertical dimension in prosthetic rehabilitation of TMD patients
Berzaghi, Andrea;Nanni, Manuel;Bortolini, Sergio;Consolo, Ugo
2023
Abstract
OBIETTIVI: Lo scopo di questo studio è analizzare la letteratura scientifica inerente al tema del rialzo della dimensione verticale d’occlusione (OVD) nelle riabilitazioni protesiche di pazienti con disordini temporo-mandibolari (TMD) finalizzata ad identificare un corretto percorso decisionale nella gestione del trattamento protesico sulla base dei dati attualmente disponibili sul tema. MATERIALI E METODI: La ricerca è stata condotta utilizzando i databases PubMed e Scopus. I criteri di inclusione hanno portato ad analizzare tutto il materiale selezionato tramite i seguenti termini chiave: ”occlusal vertical dimension”; “increasing occlusal vertical dimension”; “temporomandibular disorders”; “dental occlusion”. I criteri di esclusione non consentono di prendere in esame case report e revisioni e lavori che non vertano sul tema dell’aumento della dimensione verticale d’occlusione in campo protesico-riabilitativo e che non trattino le tematiche relative a TMD, occlusione e ruolo della riabilitazione protesica. RISULTATI: I TMD sono meno legati alla morfologia occlusale di quanto si credesse in passato. Attualmente non c’è evidenza scientifica per considerare la terapia protesica un fattore eziologico o una opzione di trattamento di TMD. La riabilitazione protesica che prevede il rialzo della OVD in pazienti con TMD presuppone la corretta diagnosi del problema gnatologico secondo i moderni orientamenti e la terapia mirata alla risoluzione dei sintomi e al ripristino dei normali movimenti mandibolari. L’incremento di OVD dovrebbe essere adottato solo per motivi e in base a obiettivi protesici; entro i 5 mm può essere considerata una procedura sicura e prevedibile. Il rialzo della OVD presuppone adattabilità del sistema stomatognatico alla nuova dimensione verticale. CONCLUSIONI: Attualmente non ci sono linee guida supportate da evidenza scientifica sulla gestione di riabilitazioni con incremento di OVD in pazienti con TMD. In questi casi il trattamento protesico deve essere condotto nel modo più prevedibile possibile, secondo una attenta pianificazione e basato su obiettivi protesici. I cambiamenti occlusali permanenti che comportino il rialzo della dimensione verticale devono essere condotti solo dopo che il paziente ha dimostrato adattabilità alla nuova dimensione verticale. SIGNIFICATO CLINICO: Il punto chiave di questi casi è la diagnosi del problema gnatologico che può essere molto complessa. È importante che il dentista valuti la diagnosi più specifica possibile. Se la diagnosi è corretta, terapia e trattamento saranno conformi e corrispondenti. Lavorare con restauri provvisori a lungo termine e utilizzarli come modello per la riabilitazione definitiva, anche se sembrano accorgimenti basati più sull'esperienza del clinico che sull'evidenza scientifica, è ancora l'opzione migliore per gestire in sicurezza riabilitazioni con rialzo della dimensione verticale in questi pazienti.File | Dimensione | Formato | |
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