Nuovi lavori, nuovi spazi, medesimi diritti, per l’unità produttiva digitale

The contribution analyzes, from a labour law perspective, the influence dictated by technological evolution on employment relationships, with particular regard to digital work platforms. Starting from an experimental, data-driven approach, the legal expert must abandon a technophobic approach and adapt the legal analysis to the ongoing transformations in labour law, including its temporal dimension. The current trends, both in the performance of work activities and in industrial relations, lead, on the one hand, to overcoming the distinction between subordinate and self-employed work and to rethinking the concept of a productive unit, which now also becomes digital. However, this does not exclude the exercise of trade union rights as inherent elements of the theme of the productive unit. The contribution aims to analyze the application problems, also providing – where possible – theoretical-practical treatments "de jure condendo".

Il contributo analizza, dalla prospettiva giuslavoristica, l’influenza dettata dall’evoluzione tecnologica ai rapporti di lavoro, con particolare riguardo alle piattaforme digitali di lavoro. Partendo da un approccio "data driven" di tipo sperimentale, il giurista deve abbandonare l’approccio tecnofobico e adattare l’analisi giuridica alle trasformazioni in atto nel diritto del lavoro, anche per ciò che concerne la dimensione temporale. Le tendenze in corso, sia nello svolgimento dell’attività lavorativa che nelle relazioni industriali, portano, da un lato, a superare la distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, e a ripensare il concetto di unità produttiva, che diventa ora anche digitale, senza, tuttavia, prescindere dall’esercizio dei diritti sindacali, come elementi immanenti al tema dell’unità produttiva. Il contributo intende evidenziare le problematiche applicative, fornendo – laddove possibile – prospettive teorico-pratiche "de jure condendo".