Nel 2018, l'Italia è diventata l'ultimo degli Stati membri dell'UE a introdurre una misura di reddito minimo. Il nostro lavoro contribuisce a spiegare perché l'Italia è approdata così tardivamente a tale misura, indagando il ruolo che la sinistra italiana ha storicamente svolto nell'evoluzione delle politiche di lotta alla povertà. Si tratta di un argomento sorprendentemente trascurato. La nostra tesi è che fino alla caduta del Muro di Berlino la sinistra italiana si è concentrata sugli insiders del mercato del lavoro - cioè i lavoratori dipendenti a tempo pieno e indeterminato - senza apparentemente preoccuparsi degli individui più vulnerabili, gli outsiders. Questo ha contribuito a far sì che il nostro paese non si dotasse di un istituto di contrasto della povertà in quanto tale. La mancanza di azione politica si è tuttavia accompagnata a un vivace dibattito tra gli intellettuali e i politici di sinistra che nell’ultimo decennio del secolo scorso ha favorito l’avvio di politiche locali di reddito minimo e la sperimentazione nazionale con il primo governo Prodi del Reddito minimo di inserimento (RMI). Gli effetti della grande recessione del 2007-2008 e il successo elettorale nel 2013 del Movimento 5 stelle, che ha fatto del Reddito di Cittadinanza la sua bandiera politica, hanno alimentato nuovamente il dibattito pubblico sulle politiche contro la povertà, dopo un decennio di relativo silenzio, successivo alla mancata messa a regime del RMI. La ‘minaccia’ elettorale determinata dal M5S ha indotto il PD a rompere gli indugi e a istituire nel 2018 con il governo di centro-sinistra guidato da Paolo Gentiloni il Reddito di Inclusione, il primo schema nazionale di reddito minimo. Il nostro lavoro dimostra, da un lato, l’importanza delle variabili politiche, come la struttura e la dinamica della competizione partitica, nell’azione di contrasto della povertà e, dall’altro, il ruolo di innovatore politico svolto dalla sinistra in Italia.
Mulè, R. e S., Toso. "La tormentata via italiana al reddito minimo e il ruolo della sinistra" Working paper, CAPPAPERS, Dipartimento di Economia Marco Biagi - Università di Modena e Reggio Emilia, 2023.
La tormentata via italiana al reddito minimo e il ruolo della sinistra
Toso,S.
2023
Abstract
Nel 2018, l'Italia è diventata l'ultimo degli Stati membri dell'UE a introdurre una misura di reddito minimo. Il nostro lavoro contribuisce a spiegare perché l'Italia è approdata così tardivamente a tale misura, indagando il ruolo che la sinistra italiana ha storicamente svolto nell'evoluzione delle politiche di lotta alla povertà. Si tratta di un argomento sorprendentemente trascurato. La nostra tesi è che fino alla caduta del Muro di Berlino la sinistra italiana si è concentrata sugli insiders del mercato del lavoro - cioè i lavoratori dipendenti a tempo pieno e indeterminato - senza apparentemente preoccuparsi degli individui più vulnerabili, gli outsiders. Questo ha contribuito a far sì che il nostro paese non si dotasse di un istituto di contrasto della povertà in quanto tale. La mancanza di azione politica si è tuttavia accompagnata a un vivace dibattito tra gli intellettuali e i politici di sinistra che nell’ultimo decennio del secolo scorso ha favorito l’avvio di politiche locali di reddito minimo e la sperimentazione nazionale con il primo governo Prodi del Reddito minimo di inserimento (RMI). Gli effetti della grande recessione del 2007-2008 e il successo elettorale nel 2013 del Movimento 5 stelle, che ha fatto del Reddito di Cittadinanza la sua bandiera politica, hanno alimentato nuovamente il dibattito pubblico sulle politiche contro la povertà, dopo un decennio di relativo silenzio, successivo alla mancata messa a regime del RMI. La ‘minaccia’ elettorale determinata dal M5S ha indotto il PD a rompere gli indugi e a istituire nel 2018 con il governo di centro-sinistra guidato da Paolo Gentiloni il Reddito di Inclusione, il primo schema nazionale di reddito minimo. Il nostro lavoro dimostra, da un lato, l’importanza delle variabili politiche, come la struttura e la dinamica della competizione partitica, nell’azione di contrasto della povertà e, dall’altro, il ruolo di innovatore politico svolto dalla sinistra in Italia.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Capp_p186.pdf
Open access
Tipologia:
VOR - Versione pubblicata dall'editore
Dimensione
873.62 kB
Formato
Adobe PDF
|
873.62 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris