Muovendo dalla formulazione della teoria costituzionalmente orientata del bene giuridico, parte della dottrina propose un ripensamento del rapporto tra diritto penale e Costituzione (recte diritti costituzionali), giungendo ad interrogarsi sulla (possibile) esistenza di vincoli costituzionali di tutela penale, non solo espliciti ma anche impliciti nel sistema. Il contributo – sulla scia di quelle tesi e specificamente delle intuizioni e direttrici tracciate da Gladio Gemma in alcune pagine del suo scritto “Diritti costituzionali e diritto penale: un rapporto da ridefinire”, pubblicato nel 1986 sulla rivista Diritto e Società – ricostruisce anzitutto, in negativo, i principali argomenti che hanno indotto i più a concludere per l’inesistenza di obblighi di penalizzazione e verifica se essi possano essere superati; a seguire, indaga, in positivo, le ipotesi (e ragioni) in relazione alle quali il ricorso alla tutela penale deve dirsi vincolato. In esso, l’Autrice argomenta e sostiene che a garanzia di quei soli interessi coessenziali alla stessa tenuta del sistema costituzionale il ricorso alla pena non potrà che dirsi necessario e conseguenza di una scelta in taluni casi costituzionalmente imposta, in ragione della conformazione stessa della Carta e della previsione, in essa, di un suo nucleo irrinunciabile e immodificabile, se non a costo (di una frattura e) del superamento dell’ordinamento statale.
L’irrinunciabile tutela penale di (alcuni) interessi costituzionali / Miniscalco, Noemi. - (2023), pp. 469-486.
L’irrinunciabile tutela penale di (alcuni) interessi costituzionali
Noemi Miniscalco
2023
Abstract
Muovendo dalla formulazione della teoria costituzionalmente orientata del bene giuridico, parte della dottrina propose un ripensamento del rapporto tra diritto penale e Costituzione (recte diritti costituzionali), giungendo ad interrogarsi sulla (possibile) esistenza di vincoli costituzionali di tutela penale, non solo espliciti ma anche impliciti nel sistema. Il contributo – sulla scia di quelle tesi e specificamente delle intuizioni e direttrici tracciate da Gladio Gemma in alcune pagine del suo scritto “Diritti costituzionali e diritto penale: un rapporto da ridefinire”, pubblicato nel 1986 sulla rivista Diritto e Società – ricostruisce anzitutto, in negativo, i principali argomenti che hanno indotto i più a concludere per l’inesistenza di obblighi di penalizzazione e verifica se essi possano essere superati; a seguire, indaga, in positivo, le ipotesi (e ragioni) in relazione alle quali il ricorso alla tutela penale deve dirsi vincolato. In esso, l’Autrice argomenta e sostiene che a garanzia di quei soli interessi coessenziali alla stessa tenuta del sistema costituzionale il ricorso alla pena non potrà che dirsi necessario e conseguenza di una scelta in taluni casi costituzionalmente imposta, in ragione della conformazione stessa della Carta e della previsione, in essa, di un suo nucleo irrinunciabile e immodificabile, se non a costo (di una frattura e) del superamento dell’ordinamento statale.File | Dimensione | Formato | |
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