La costrizione in carcere, da mera custodia temporanea in attesa della conclusione del giudizio, diventa pena autonoma e graduabile per opera della Chiesa in età moderna. Una viva rappresentazione delle condizioni delle carceri dello Stato Pontificio viene restituita da G.B. Scanaroli nella sua opera De visitatione carceratorum, del 1655, a cui si ispirerà poco meno di un secolo dopo L.A. Muratori nei suoi trattati La carità cristiana(1723) e Della pubblica felicità (1749). Il riformismo settecentesco di matrice illuminista se da una parte espresse ostilità alla crudeltà delle pene, carcere compreso (C. Beccaria), per l’altra giunse a concepire il lavoro forzato come una modalità “utilitarista” per mettere a frutto la detenzione dei carcerati (J. Bentham).The imprisonment, from mere temporary custody pending the conclusion of the judgment, becomes an autonomous and gradable penalty through the work of the Church in the modern age. A vivid representation of the conditions of the prisons of the Papal States is given by G.B. Scanaroli in his work De visitatione carceratorum (1655), which inspired L.A. Muratori in his treatises La carità cristiana (1723) and Della pubblica felicità (1749). Finally, the eighteenth-century reformism on the one hand expressed hostility to the cruelty of punishment, including prison (C. Beccaria), for the other conceived forced labor as a “utilitarian” way to exploit the detention of prisoners (J. Bentham).
La «invenzione» del carcere, tra carità cristiana e illuminismo penale (secc. XVII-XVIII) / Tavilla, Elio. - In: DNA DI NULLA ACADEMIA. - ISSN 2724-5179. - (2022), pp. 108-117.
La «invenzione» del carcere, tra carità cristiana e illuminismo penale (secc. XVII-XVIII)
TAVILLA, Elio
2022
Abstract
La costrizione in carcere, da mera custodia temporanea in attesa della conclusione del giudizio, diventa pena autonoma e graduabile per opera della Chiesa in età moderna. Una viva rappresentazione delle condizioni delle carceri dello Stato Pontificio viene restituita da G.B. Scanaroli nella sua opera De visitatione carceratorum, del 1655, a cui si ispirerà poco meno di un secolo dopo L.A. Muratori nei suoi trattati La carità cristiana(1723) e Della pubblica felicità (1749). Il riformismo settecentesco di matrice illuminista se da una parte espresse ostilità alla crudeltà delle pene, carcere compreso (C. Beccaria), per l’altra giunse a concepire il lavoro forzato come una modalità “utilitarista” per mettere a frutto la detenzione dei carcerati (J. Bentham).The imprisonment, from mere temporary custody pending the conclusion of the judgment, becomes an autonomous and gradable penalty through the work of the Church in the modern age. A vivid representation of the conditions of the prisons of the Papal States is given by G.B. Scanaroli in his work De visitatione carceratorum (1655), which inspired L.A. Muratori in his treatises La carità cristiana (1723) and Della pubblica felicità (1749). Finally, the eighteenth-century reformism on the one hand expressed hostility to the cruelty of punishment, including prison (C. Beccaria), for the other conceived forced labor as a “utilitarian” way to exploit the detention of prisoners (J. Bentham).File | Dimensione | Formato | |
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