Nel corso dell’Ottocento vigevano a Modena precise norme di censura, ideate per limitare non solo la stampa di libri non graditi, ma anche la loro diffusione da Stati vicini. In particolare, sia Francesco IV che Francesco V adottarono ben codificate procedure per porre quanto più possibile sotto il controllo ducale le opere a stampa affidando a docenti dell’Università di Modena e a soci dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Modena il ruolo di censori. Analizzare oggi il ruolo dei censori ducali permette di capire come università e accademie gestirono il complesso rapporto tra la censura, voluta dai duchi, e quel celerissimo progresso scientifico che caratterizzava le scienze nel corso dell’Ottocento. Questa analisi permette di osservare che i censori modenesi, sebbene rispettosi del ruolo loro attribuito, optarono per un’applicazione più pragmatica che rigida della censura, favorendo in questo modo quel progresso scientifico che fu alla base della crescita culturale non solo dell’università, ma anche, più in generale, della città di Modena.
Tra progresso scientifico e censura: università e accademie come censori nel Ducato di Modena nella prima metà del XIX secolo / Mandrioli, Mauro. - In: ATTI DELLA SOCIETÀ DEI NATURALISTI E MATEMATICI DI MODENA. - ISSN 0365-7027. - 154:(2023), pp. 297-316.
Tra progresso scientifico e censura: università e accademie come censori nel Ducato di Modena nella prima metà del XIX secolo.
Mandrioli Mauro
2023
Abstract
Nel corso dell’Ottocento vigevano a Modena precise norme di censura, ideate per limitare non solo la stampa di libri non graditi, ma anche la loro diffusione da Stati vicini. In particolare, sia Francesco IV che Francesco V adottarono ben codificate procedure per porre quanto più possibile sotto il controllo ducale le opere a stampa affidando a docenti dell’Università di Modena e a soci dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Modena il ruolo di censori. Analizzare oggi il ruolo dei censori ducali permette di capire come università e accademie gestirono il complesso rapporto tra la censura, voluta dai duchi, e quel celerissimo progresso scientifico che caratterizzava le scienze nel corso dell’Ottocento. Questa analisi permette di osservare che i censori modenesi, sebbene rispettosi del ruolo loro attribuito, optarono per un’applicazione più pragmatica che rigida della censura, favorendo in questo modo quel progresso scientifico che fu alla base della crescita culturale non solo dell’università, ma anche, più in generale, della città di Modena.File | Dimensione | Formato | |
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