I trasferimenti monetari a sostegno delle responsabilità familiari in Italia sono realizzati con due strumenti: una tax expenditure (detrazioni fiscali per familiari a carico) e assegni familiari erogati dall’INPS. I due strumenti sono criticabili sotto diversi profili: target efficiency, selettività, categorialità. Da tempo si è proposta la loro unificazione concentrandoli o sul lato delle entrate o su quello della spesa. In questo lavoro si propone la loro sostituzione con un unico strumento di spesa: un assegno a favore dei figli minori o impegnati nello studio con età inferire a 25 anni, selettivo sulla base dell’Isee, costante sino a 15 mila euro di Isee e poi decrescente linearmente sino ad azzerarsi a 25 miliardi euro, differenziato a secondo della composizione del nucleo familiare sulla base della scala di equivalenza dell’Isee e tale da compensare parzialmente le maggiori risorse necessarie ad una famiglia in cui aumenti il numero dei minori. Per la riforma si utilizzano 14,5 dei 18,5 mld attualmente destinati al sostegno della famiglia. Il lavoro svolge un’analisi distributiva della riforma utilizzando il modello di microsimulazione del Welfare del Capp, mostrando molteplici aspetti positivi della proposta. Si discutono inoltre i problemi del coordinamento di questa proposta con una più ampia riforma della spesa per assistenza che preveda anche l’introduzione di un istituto di contrasto della povertà.
Bosi, P.. "Riforma delle detrazioni Irpef per familiari a carico e degli assegni familiari" Working paper, CAPPAPERS, Dipartimento di Economia Marco Biagi - Università di Modena e Reggio Emilia, 2016.
Riforma delle detrazioni Irpef per familiari a carico e degli assegni familiari
Bosi,P.
2016
Abstract
I trasferimenti monetari a sostegno delle responsabilità familiari in Italia sono realizzati con due strumenti: una tax expenditure (detrazioni fiscali per familiari a carico) e assegni familiari erogati dall’INPS. I due strumenti sono criticabili sotto diversi profili: target efficiency, selettività, categorialità. Da tempo si è proposta la loro unificazione concentrandoli o sul lato delle entrate o su quello della spesa. In questo lavoro si propone la loro sostituzione con un unico strumento di spesa: un assegno a favore dei figli minori o impegnati nello studio con età inferire a 25 anni, selettivo sulla base dell’Isee, costante sino a 15 mila euro di Isee e poi decrescente linearmente sino ad azzerarsi a 25 miliardi euro, differenziato a secondo della composizione del nucleo familiare sulla base della scala di equivalenza dell’Isee e tale da compensare parzialmente le maggiori risorse necessarie ad una famiglia in cui aumenti il numero dei minori. Per la riforma si utilizzano 14,5 dei 18,5 mld attualmente destinati al sostegno della famiglia. Il lavoro svolge un’analisi distributiva della riforma utilizzando il modello di microsimulazione del Welfare del Capp, mostrando molteplici aspetti positivi della proposta. Si discutono inoltre i problemi del coordinamento di questa proposta con una più ampia riforma della spesa per assistenza che preveda anche l’introduzione di un istituto di contrasto della povertà.File | Dimensione | Formato | |
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