Nel corso degli ultimi anni svariate fonti di reddito sono state escluse dalla base imponibile dell’Irpef e assoggettate a regimi sostitutivi o esentate da imposizione. Questo fenomeno ha contribuito a rendere il prelievo ancora più selettivo, accentuando i problemi di equità orizzontale che accompagnano l’Irpef fin dalla sua nascita nel 1974. L’obiettivo di questo working paper consiste nel calcolare gli effetti redistributivi conseguenti all’erosione della base imponibile dell’Irpef, oltre a calcolare la distribuzione degli oneri e benefici fiscali per decili di reddito complessivo e categorie sociali a seconda della legislazione fiscale considerata. Attraverso la costruzione di un modello di microsimulazione statico, l’elaborato compara due differenti legislazioni fiscali nell’ambito della logica controfattuale: da una parte, la legislazione vigente al gennaio 2017 dell’Irpef; dall’altra parte, una legislazione teorica che prende a riferimento il modello della Comprehensive income tax (Cit), includendo quindi nella base imponibile dell’Irpef alcune fonti di reddito che sfuggono alla progressività, ovvero: i redditi delle attività finanziarie, originariamente pensati per essere assoggettati alla progressività dell’Irpef nelle intenzioni della Commisione Cosciani; gli utili reinvestiti all’interno dell’azienda sotto forma di riserve dagli imprenditori individuali e dalle società di persone, secondo quanto disposto dall’Imposta sul reddito degli imprenditori (Iri); i redditi effettivi dei fabbricati locati a terzi ad uso abitativo, nell’ambito dell’opzione della cedolare secca sugli affitti; i redditi dominicali e agrari, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2017; i redditi percepiti dalle attività imprenditoriali che operano in regime forfetario o intraprendono nuove iniziative produttive; i compensi percepiti in qualità di prestatore di lavoro accessorio, i c.d. «voucher»; le iniziative promosse dal welfare aziendale; infine, i premi di produttività corrisposti ai lavoratori dipendenti. Il confronto tra gli indici elaborati per le rispettive legislazioni fiscali permette di trarre delle conclusioni sulla distribuzione del reddito e direzione delle scelte allocative degli individui nel mercato del lavoro nel caso in cui introducessimo un’Irpef onnicomprensiva.

Boscolo, S.. "Fine della progressività? Dalla comprehensive income tax alle imposte cedolari" Working paper, CAPPAPERS, Dipartimento di Economia Marco Biagi - Università di Modena e Reggio Emilia, 2017.

Fine della progressività? Dalla comprehensive income tax alle imposte cedolari

Boscolo,S.
2017

Abstract

Nel corso degli ultimi anni svariate fonti di reddito sono state escluse dalla base imponibile dell’Irpef e assoggettate a regimi sostitutivi o esentate da imposizione. Questo fenomeno ha contribuito a rendere il prelievo ancora più selettivo, accentuando i problemi di equità orizzontale che accompagnano l’Irpef fin dalla sua nascita nel 1974. L’obiettivo di questo working paper consiste nel calcolare gli effetti redistributivi conseguenti all’erosione della base imponibile dell’Irpef, oltre a calcolare la distribuzione degli oneri e benefici fiscali per decili di reddito complessivo e categorie sociali a seconda della legislazione fiscale considerata. Attraverso la costruzione di un modello di microsimulazione statico, l’elaborato compara due differenti legislazioni fiscali nell’ambito della logica controfattuale: da una parte, la legislazione vigente al gennaio 2017 dell’Irpef; dall’altra parte, una legislazione teorica che prende a riferimento il modello della Comprehensive income tax (Cit), includendo quindi nella base imponibile dell’Irpef alcune fonti di reddito che sfuggono alla progressività, ovvero: i redditi delle attività finanziarie, originariamente pensati per essere assoggettati alla progressività dell’Irpef nelle intenzioni della Commisione Cosciani; gli utili reinvestiti all’interno dell’azienda sotto forma di riserve dagli imprenditori individuali e dalle società di persone, secondo quanto disposto dall’Imposta sul reddito degli imprenditori (Iri); i redditi effettivi dei fabbricati locati a terzi ad uso abitativo, nell’ambito dell’opzione della cedolare secca sugli affitti; i redditi dominicali e agrari, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2017; i redditi percepiti dalle attività imprenditoriali che operano in regime forfetario o intraprendono nuove iniziative produttive; i compensi percepiti in qualità di prestatore di lavoro accessorio, i c.d. «voucher»; le iniziative promosse dal welfare aziendale; infine, i premi di produttività corrisposti ai lavoratori dipendenti. Il confronto tra gli indici elaborati per le rispettive legislazioni fiscali permette di trarre delle conclusioni sulla distribuzione del reddito e direzione delle scelte allocative degli individui nel mercato del lavoro nel caso in cui introducessimo un’Irpef onnicomprensiva.
2017
Giugno
Boscolo, S.
Boscolo, S.. "Fine della progressività? Dalla comprehensive income tax alle imposte cedolari" Working paper, CAPPAPERS, Dipartimento di Economia Marco Biagi - Università di Modena e Reggio Emilia, 2017.
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