Anche il cosiddetto ‘cratere agricolo’ ha pagato un prezzo molto elevato a seguito degli eventi sismici del maggio 2012 in Emilia. Tutte le principali produzioni agro-industriali del territorio hanno subito gravi danni: si pensi ai caseifici e magazzini di stagionatura per la produzione di Parmigiano Reggiano, alle cantine e acetaie, alle celle frigorifere per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Il presente lavoro analizza i principali elementi di specificità che, rispetto ad una forte vulnerabilità settoriale, hanno caratterizzato la ricostruzione del patrimonio agricolo e agro-industriale del cratere. Grande attenzione è data, ad esempio, alla risposta istituzionale per la ricostruzione. Come il settore industriale, infatti, anche il settore agro-alimentare ha beneficiato dei contributi per la ricostruzione attraverso la piattaforma SFINGE. Tuttavia, esso ha altresì beneficiato delle risorse stanziate attraverso il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale): l’attivazione di specifiche misure ha permesso di sostenere l’intero territorio del cratere del sisma. Un ulteriore elemento di specificità evidenziato è rappresentato dal tema dell’associazionismo (attivazione di accordi di filiera, interventi di solidarietà e mutualistici) e dal ruolo ricoperto dai Consorzi di Tutela delle produzioni tipiche. Il lavoro dunque evidenzia come, nonostante le criticità riscontrate, il settore agro-alimentare abbia saputo cogliere alcune opportunità dall’evento sismico, soprattutto in termini di capacità innovativa.
Pagliacci, F. e P., Bertolini. "La specificità del sistema agro-alimentare nella ricostruzione post-sisma" Working paper, CAPPAPERS, Dipartimento di Economia Marco Biagi - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, 2015.
La specificità del sistema agro-alimentare nella ricostruzione post-sisma
Pagliacci, F.;Bertolini, P.
2015
Abstract
Anche il cosiddetto ‘cratere agricolo’ ha pagato un prezzo molto elevato a seguito degli eventi sismici del maggio 2012 in Emilia. Tutte le principali produzioni agro-industriali del territorio hanno subito gravi danni: si pensi ai caseifici e magazzini di stagionatura per la produzione di Parmigiano Reggiano, alle cantine e acetaie, alle celle frigorifere per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Il presente lavoro analizza i principali elementi di specificità che, rispetto ad una forte vulnerabilità settoriale, hanno caratterizzato la ricostruzione del patrimonio agricolo e agro-industriale del cratere. Grande attenzione è data, ad esempio, alla risposta istituzionale per la ricostruzione. Come il settore industriale, infatti, anche il settore agro-alimentare ha beneficiato dei contributi per la ricostruzione attraverso la piattaforma SFINGE. Tuttavia, esso ha altresì beneficiato delle risorse stanziate attraverso il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale): l’attivazione di specifiche misure ha permesso di sostenere l’intero territorio del cratere del sisma. Un ulteriore elemento di specificità evidenziato è rappresentato dal tema dell’associazionismo (attivazione di accordi di filiera, interventi di solidarietà e mutualistici) e dal ruolo ricoperto dai Consorzi di Tutela delle produzioni tipiche. Il lavoro dunque evidenzia come, nonostante le criticità riscontrate, il settore agro-alimentare abbia saputo cogliere alcune opportunità dall’evento sismico, soprattutto in termini di capacità innovativa.File | Dimensione | Formato | |
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