L’articolo intende fare luce su una questione finora poco esplorata come le discussioni che, a partire dagli anni Venti del Novecento, si svolsero all’interno nella congregazione del Sant’Uffizio in merito a una tecnica, detta radiestesia, che si prefiggeva di percepire le vibrazioni provenienti dalla materia tramite il pendolo o la bacchetta. Il contributo ricostruisce i dibattiti che portarono la Chiesa a proibire tale pratica al clero, soprattutto per preservarne la reputazione. In particolare, si prenderanno in considerazione tre snodi fondamentali: il tentativo del sacerdote Alexis Bouly di dimostrare con la radiestesia la presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata; la protesta di un medico cattolico di Lione, Robert Rendu, contro l’uso del pendolo per diagnosticare malattie; le segnalazioni giunte alla Santa Sede da Agostino Gemelli, dall’episcopato e dalle autorità politiche sul diffondersi del fenomeno presso il clero italiano. Dall’analisi emergono le forti divergenze interne al Sant’Uffizio e al mondo cattolico sulla posizione da assumere. Il quadro che ne deriva è quello di un’apertura di alcuni settori della Chiesa alla nuova disciplina e ai suoi possibili utilizzi, anche a dimostrazione di una dimensione soprannaturale.

Percepire l’invisibile. Chiesa e radiestesia nel Novecento / Al Kalak, Matteo. - In: RIVISTA DI STORIA DEL CRISTIANESIMO. - ISSN 1827-7365. - 19:2(2022), pp. 483-508.

Percepire l’invisibile. Chiesa e radiestesia nel Novecento

Al Kalak, Matteo
2022

Abstract

L’articolo intende fare luce su una questione finora poco esplorata come le discussioni che, a partire dagli anni Venti del Novecento, si svolsero all’interno nella congregazione del Sant’Uffizio in merito a una tecnica, detta radiestesia, che si prefiggeva di percepire le vibrazioni provenienti dalla materia tramite il pendolo o la bacchetta. Il contributo ricostruisce i dibattiti che portarono la Chiesa a proibire tale pratica al clero, soprattutto per preservarne la reputazione. In particolare, si prenderanno in considerazione tre snodi fondamentali: il tentativo del sacerdote Alexis Bouly di dimostrare con la radiestesia la presenza reale di Cristo nell’ostia consacrata; la protesta di un medico cattolico di Lione, Robert Rendu, contro l’uso del pendolo per diagnosticare malattie; le segnalazioni giunte alla Santa Sede da Agostino Gemelli, dall’episcopato e dalle autorità politiche sul diffondersi del fenomeno presso il clero italiano. Dall’analisi emergono le forti divergenze interne al Sant’Uffizio e al mondo cattolico sulla posizione da assumere. Il quadro che ne deriva è quello di un’apertura di alcuni settori della Chiesa alla nuova disciplina e ai suoi possibili utilizzi, anche a dimostrazione di una dimensione soprannaturale.
2022
19
2
483
508
Percepire l’invisibile. Chiesa e radiestesia nel Novecento / Al Kalak, Matteo. - In: RIVISTA DI STORIA DEL CRISTIANESIMO. - ISSN 1827-7365. - 19:2(2022), pp. 483-508.
Al Kalak, Matteo
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