Per Andrea Branzi il momento progettuale è strettamente connesso alla riflessione teorica che procede attraverso differenti scritture, tra le quali anche quella espositiva sulla cui natura e sulla cui storia è ancora possibile riflettere. All’interno di una esperienza intensa ed instancabile a partire dalla mostra Superarchitettura, Pistoia, 1966 (Archizoom e Superstudio), l’ideazione di installazioni e mostre come “modellli teorici” incentrati sulla relazione tra oggetto e metropoli (l’ambiente per Italy the New Domestic Landscape, MoMA, NY, 1972; l’installazione Mussolini’s Bathroom, Milano, 1982; le Case a pianta centrale, Documenta, 1985; Oggetti e territori, Como, 2008) costituisce una costante che ben presto è affiancata da continue riflessioni sul design contemporaneo, e sulla specificità della cultura italiana con la realizzazione di esposizioni che arricchiscono il dibattito disciplinare (Mostra internazionale di disegno industriale, XV Triennale di Milano, 1973 con Ettore Sottsass; Capitales européennes du nouveau design, Barcelone, Düsseldorf, Milan, Paris 1991; Italia e Giappone: Design come stile di vita, Yokohama e Kobe, 2000-2001). Tale percorso si incrocia con la riflessione storiografica che conduce alla collaborazione con la Triennale di Milano che si avvia con l’esposizione del 1996 (Il design italiano dal 1964 al 1972, e Il design italiano dal 1972 al 1990) e prosegue con Che cosa è il design italiano? Le sette ossessioni del design italiano (2007) e Serie fuori serie (2009). A partire da una analisi del suo archivio e degli archivi istituzionali per porre l’interrogativo su quale possa essere il ruolo dell’archivio per l’interpretazione delle scelte curatoriali, ma anche di quelle allestitive, si è individuato come campione di indagine un arco di anni decisivo sia per la storia del design italiano, sia per la elaborazione teorica e progettuale di Branzi, gli anni ’90, nel corso dei quali cura Les Capitales européennes du nouveau design per il CCI di Parigi, e Il design italiano dal 1964 al 1972, e Il design italiano dal 1972 al 1990 per la Triennale di Milano (1996).

Andrea Branzi. L’esposizione tra riflessione teorica e storia del design / Zanella, Francesca. - (2022), pp. 141-157. (Intervento presentato al convegno Design esposto. Mostrare la storia / la storia delle mostre. V convegno AIS/Design tenutosi a IUAV, Venezia nel 26-27 novembre 2021).

Andrea Branzi. L’esposizione tra riflessione teorica e storia del design

Zanella, Francesca
2022

Abstract

Per Andrea Branzi il momento progettuale è strettamente connesso alla riflessione teorica che procede attraverso differenti scritture, tra le quali anche quella espositiva sulla cui natura e sulla cui storia è ancora possibile riflettere. All’interno di una esperienza intensa ed instancabile a partire dalla mostra Superarchitettura, Pistoia, 1966 (Archizoom e Superstudio), l’ideazione di installazioni e mostre come “modellli teorici” incentrati sulla relazione tra oggetto e metropoli (l’ambiente per Italy the New Domestic Landscape, MoMA, NY, 1972; l’installazione Mussolini’s Bathroom, Milano, 1982; le Case a pianta centrale, Documenta, 1985; Oggetti e territori, Como, 2008) costituisce una costante che ben presto è affiancata da continue riflessioni sul design contemporaneo, e sulla specificità della cultura italiana con la realizzazione di esposizioni che arricchiscono il dibattito disciplinare (Mostra internazionale di disegno industriale, XV Triennale di Milano, 1973 con Ettore Sottsass; Capitales européennes du nouveau design, Barcelone, Düsseldorf, Milan, Paris 1991; Italia e Giappone: Design come stile di vita, Yokohama e Kobe, 2000-2001). Tale percorso si incrocia con la riflessione storiografica che conduce alla collaborazione con la Triennale di Milano che si avvia con l’esposizione del 1996 (Il design italiano dal 1964 al 1972, e Il design italiano dal 1972 al 1990) e prosegue con Che cosa è il design italiano? Le sette ossessioni del design italiano (2007) e Serie fuori serie (2009). A partire da una analisi del suo archivio e degli archivi istituzionali per porre l’interrogativo su quale possa essere il ruolo dell’archivio per l’interpretazione delle scelte curatoriali, ma anche di quelle allestitive, si è individuato come campione di indagine un arco di anni decisivo sia per la storia del design italiano, sia per la elaborazione teorica e progettuale di Branzi, gli anni ’90, nel corso dei quali cura Les Capitales européennes du nouveau design per il CCI di Parigi, e Il design italiano dal 1964 al 1972, e Il design italiano dal 1972 al 1990 per la Triennale di Milano (1996).
2022
Design esposto. Mostrare la storia / la storia delle mostre. V convegno AIS/Design
IUAV, Venezia
26-27 novembre 2021
141
157
Zanella, Francesca
Andrea Branzi. L’esposizione tra riflessione teorica e storia del design / Zanella, Francesca. - (2022), pp. 141-157. (Intervento presentato al convegno Design esposto. Mostrare la storia / la storia delle mostre. V convegno AIS/Design tenutosi a IUAV, Venezia nel 26-27 novembre 2021).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1293024
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