Nel mondo in cui abitiamo, i traumascapes sono letteralmente ovunque: sono luoghi di attacchi terroristici, catastrofi naturali e industriali, genocidi, esili, degrado ecologico e perdita d’animo della comunità. Lungi dall’essere semplici fondali per i cataclismi, i paesaggi traumatici sono la chiave della nostra capacità di sopportare e trovare un significato nelle tragedie moderne e nelle eredità che lasciano. Berlino, Port Arthur, Bali, Mosca, Sarajevo, New York, Shanksville sono solo alcuni esempi di cui parla Maria Tumarkin, attingendo a un decennio di ricerche sul destino di questi e altri luoghi di sofferenza e perdita per rivelare i profondi investimenti psicologici che i paesaggi traumatizzati possono avere per gli individui e nazioni allo stesso modo. Piuttosto che essere inghiottiti dalla devastazione e dalla disperazione, i moderni siti di traumi sono emersi come potenti e importanti punti di riferimento culturali anche da un punto di vista semiotico e narratologico. A tal proposito, questo contributo mette a confronto le caratteristiche morfologiche a livello narrativo delle memorie traumatiche individuali e quelle collettive e il modo in cui esse vengono integrate e diffuse all’interno dell’immaginario collettivo.

Traumascapes: morfologie a confronto / Conti, Valentina. - In: LE FORME E LA STORIA. - ISSN 1121-2276. - XV:1-2(2022), pp. 489-508.

Traumascapes: morfologie a confronto

Valentina Conti
2022

Abstract

Nel mondo in cui abitiamo, i traumascapes sono letteralmente ovunque: sono luoghi di attacchi terroristici, catastrofi naturali e industriali, genocidi, esili, degrado ecologico e perdita d’animo della comunità. Lungi dall’essere semplici fondali per i cataclismi, i paesaggi traumatici sono la chiave della nostra capacità di sopportare e trovare un significato nelle tragedie moderne e nelle eredità che lasciano. Berlino, Port Arthur, Bali, Mosca, Sarajevo, New York, Shanksville sono solo alcuni esempi di cui parla Maria Tumarkin, attingendo a un decennio di ricerche sul destino di questi e altri luoghi di sofferenza e perdita per rivelare i profondi investimenti psicologici che i paesaggi traumatizzati possono avere per gli individui e nazioni allo stesso modo. Piuttosto che essere inghiottiti dalla devastazione e dalla disperazione, i moderni siti di traumi sono emersi come potenti e importanti punti di riferimento culturali anche da un punto di vista semiotico e narratologico. A tal proposito, questo contributo mette a confronto le caratteristiche morfologiche a livello narrativo delle memorie traumatiche individuali e quelle collettive e il modo in cui esse vengono integrate e diffuse all’interno dell’immaginario collettivo.
2022
XV
1-2
489
508
Traumascapes: morfologie a confronto / Conti, Valentina. - In: LE FORME E LA STORIA. - ISSN 1121-2276. - XV:1-2(2022), pp. 489-508.
Conti, Valentina
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