Attraverso un excursus storico a partire dalla trattatistica cinquecentesca, l'articolo esamina la “riduzione al silenzio” delle donne (women silencing), intesa come il risultato di un processo di esclusione delle donne dalla conoscenza della lingua al di là della varietà quotidiana (quasi esclusivamente orale e propria della dimensione familiare) che le riduce, fuori dalle mura domestiche, a esseri silenziosi, emarginati dalla vita sociale, politica e civile, assenti dalla possibilità di partecipare al discorso pubblico, e quindi alle dinamiche del “potere”, se non come oggetti.
"Delle donne, che parlano molto, non si può far buon giudizio". Donne, linguaggio e silenzio / Robustelli, Cecilia. - In: ITALIANO DIGITALE. - ISSN 2532-9006. - XX:1(2022), pp. 122-143.
"Delle donne, che parlano molto, non si può far buon giudizio". Donne, linguaggio e silenzio
Robustelli
2022
Abstract
Attraverso un excursus storico a partire dalla trattatistica cinquecentesca, l'articolo esamina la “riduzione al silenzio” delle donne (women silencing), intesa come il risultato di un processo di esclusione delle donne dalla conoscenza della lingua al di là della varietà quotidiana (quasi esclusivamente orale e propria della dimensione familiare) che le riduce, fuori dalle mura domestiche, a esseri silenziosi, emarginati dalla vita sociale, politica e civile, assenti dalla possibilità di partecipare al discorso pubblico, e quindi alle dinamiche del “potere”, se non come oggetti.File | Dimensione | Formato | |
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