Law Decree n.132/2021, then converted into law with amendments, draws a line under the criticised discipline on the “Retention of traffic data for other purposes” in order to comply with European law on the protection of personal data, as well as with the CJEU’s rulings on this matter. The new law has regulated the procedural aspects, providing for additional conditions for the acquisition of mobile and computer data traffic. With the present contribution we will discuss the considerable goals already achieved by the lawmaker, as well as those that, loudly, still require to be achieved. The discussion will take place with an eye toward the fair balance of rights and interests at stake, through a reinterpretation of the means of collecting the evidence in question, in the light of the new physiognomy it has assumed in the era of digitalization.
Con il decreto legge n. 132 del 2021, convertito in legge con modificazioni, è stato offerto riparo alla bistrattata disciplina della “Conservazione di dati di traffico per altre finalità” al fine di renderla conforme alla normativa europea in materia di protezione dei dati personali ed alle decisioni della Corte di giustizia in questo ambito. La novella legislativa – intervenuta sull’aspetto procedurale della materia, con la previsione di ulteriori condizioni e limiti per l’acquisizione dei dati di traffico telefonico e telematico – per quanto apprezzabile pare non essere stata in grado di superare tutte le lacune presenti nella disciplina della data retention. Ne è un esempio il mancato intervento sui tempi di conservazione dei dati, riforma auspicata dal Garante per la protezione dei dati personali, ma, ad oggi, inattuata. Altro aspetto su cui il legislatore è rimasto silente è la delimitazione dell’ambito soggettivo dell’acquisizione dei dati di traffico per fini di giustizia, ovvero l’opportunità di individuare, con maggior specificazione, i soggetti nei confronti dei quali l’organo giudicante potrebbe autorizzare il conseguimento dei tabulati, dal momento che il fenomeno coinvolge non solo il diritto alla riservatezza dell’indagato ma anche delle persone con cui questi entra in contatto. Ciò premesso, con il presente contributo si intende offrire una rilettura del mezzo di ricerca della prova in esame che – nell’equo contemperamento dei diritti in gioco – si soffermi sulla nuova fisionomia assunta dalla data retention nell’era della digitalizzazione, riflettendo, in particolare, sui traguardi già varcati dal legislatore e su quelli che, a gran voce, chiedono, ancora, di essere raggiunti.
Data retention e privacy in rete: verso una regolazione conforme al diritto UE? / Palladini, Veronica. - In: RIVISTA ITALIANA DI INFORMATICA E DIRITTO. - ISSN 2704-7318. - 2022:1(2022), pp. 103-112. [10.32091/RIID0062]
Data retention e privacy in rete: verso una regolazione conforme al diritto UE?
Veronica Palladini
2022
Abstract
Law Decree n.132/2021, then converted into law with amendments, draws a line under the criticised discipline on the “Retention of traffic data for other purposes” in order to comply with European law on the protection of personal data, as well as with the CJEU’s rulings on this matter. The new law has regulated the procedural aspects, providing for additional conditions for the acquisition of mobile and computer data traffic. With the present contribution we will discuss the considerable goals already achieved by the lawmaker, as well as those that, loudly, still require to be achieved. The discussion will take place with an eye toward the fair balance of rights and interests at stake, through a reinterpretation of the means of collecting the evidence in question, in the light of the new physiognomy it has assumed in the era of digitalization.File | Dimensione | Formato | |
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