La scrittura è un compito complesso che, soprattutto per chi è alle prime armi o non padroneggia la lingua in uso, richiede di gestire con impegno diversi sotto-processi e strategie (Bereiter & Scardamalia, 1987; Boscolo, 1990; Hayes & Flower, 1980). La comunicazione mostra i primi risultati di una ricerca sulla scrittura che si inserisce in un progetto educativo (Osservare l’interlingua) volto a promuovere un’efficace educazione linguistica, coniugando la didattica per task (Ellis, 2003; Nunan, 2004) a un clima collaborativo e alla valorizzazione delle risorse del singolo (Pallotti, 2017; Pallotti & Rosi, 2017a; 2017b). Il fine è colmare il più possibile le distanze, soprattutto tra alunni italiani e alunni con altra lingua madre, nell’ottica di un’educazione linguistica inclusiva e democratica (GISCEL, 1975). Si discuteranno i risultati di una quinta primaria e una terza secondaria di I grado che hanno partecipato al progetto per l’intera durata del rispettivo ciclo scolastico, comparandoli con due classi di controllo. Nelle classi sperimentali c’è molto plurilinguismo, in quelle di controllo quasi solo alunni italiani. I ragazzi hanno scritto un testo narrativo e completato tre questionari di autovalutazione sulla scrittura (adattati da Bruning et al, 2013; Piazza & Siebert, 2008; Zhang & Qin, 2018). L’analisi dei testi mostra che le classi sperimentali, in diverse dimensioni, eguagliano o superano quelle di controllo. I questionari mostrano che le classi sperimentali tendono a sottovalutare le loro capacità linguistiche: forse, grazie al percorso svolto, sanno mettersi più in discussione. Dunque, un’educazione linguistica di qualità pare un buon punto di partenza per ridurre gli svantaggi.
Percorsi di educazione linguistica inclusiva per ridurre le disuguaglianze. I primi risultati di una sperimentazione in quinta primaria e terza secondaria di primo grado / Lazzaretti, Letizia. - (2021). (Intervento presentato al convegno XXI Convegno Nazionale GISCEL- La scrittura nel terzo millennio tenutosi a Scuola Professionale Universitaria della Svizzera Italiana (SUPSI) nel 18-20 novembre 2021).
Percorsi di educazione linguistica inclusiva per ridurre le disuguaglianze. I primi risultati di una sperimentazione in quinta primaria e terza secondaria di primo grado
Letizia Lazzaretti
2021
Abstract
La scrittura è un compito complesso che, soprattutto per chi è alle prime armi o non padroneggia la lingua in uso, richiede di gestire con impegno diversi sotto-processi e strategie (Bereiter & Scardamalia, 1987; Boscolo, 1990; Hayes & Flower, 1980). La comunicazione mostra i primi risultati di una ricerca sulla scrittura che si inserisce in un progetto educativo (Osservare l’interlingua) volto a promuovere un’efficace educazione linguistica, coniugando la didattica per task (Ellis, 2003; Nunan, 2004) a un clima collaborativo e alla valorizzazione delle risorse del singolo (Pallotti, 2017; Pallotti & Rosi, 2017a; 2017b). Il fine è colmare il più possibile le distanze, soprattutto tra alunni italiani e alunni con altra lingua madre, nell’ottica di un’educazione linguistica inclusiva e democratica (GISCEL, 1975). Si discuteranno i risultati di una quinta primaria e una terza secondaria di I grado che hanno partecipato al progetto per l’intera durata del rispettivo ciclo scolastico, comparandoli con due classi di controllo. Nelle classi sperimentali c’è molto plurilinguismo, in quelle di controllo quasi solo alunni italiani. I ragazzi hanno scritto un testo narrativo e completato tre questionari di autovalutazione sulla scrittura (adattati da Bruning et al, 2013; Piazza & Siebert, 2008; Zhang & Qin, 2018). L’analisi dei testi mostra che le classi sperimentali, in diverse dimensioni, eguagliano o superano quelle di controllo. I questionari mostrano che le classi sperimentali tendono a sottovalutare le loro capacità linguistiche: forse, grazie al percorso svolto, sanno mettersi più in discussione. Dunque, un’educazione linguistica di qualità pare un buon punto di partenza per ridurre gli svantaggi.Pubblicazioni consigliate
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