L'intervento riporta i risultati di una ricerca svolta nell’ambito del progetto di educazione linguistica Osservare l’interlingua. Il Progetto, di durata pluridecennale, si rivolge ad alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado proponendo un’efficace educazione alla scrittura, che coniughi una didattica attiva e collaborativa con l’apprendimento per task e l’approccio dell’interlingua all’educazione linguistica. Il fine ultimo è colmare il più possibile le distanze, soprattutto tra alunni italiani e con altra lingua madre, nell’ottica di un’educazione linguistica inclusiva e democratica. Originariamente nato per rivolgersi specificamente agli alunni non parlanti l’italiano, per fornire loro strumenti comunicativi adeguati ad inserirsi efficacemente nel contesto scolastico, Osservare l’interlingua ha poi ampliato i propri metodi a tutti i componenti delle classi partecipanti, potendo quindi accrescere contemporaneamente le competenze di tutti e realizzare un’educazione linguistica ancor più inclusiva e partecipata: ogni studente, infatti, indipendentemente dal suo background linguistico, è in grado di arricchire la classe con le proprie conoscenze, abilità e strategie. Ciò consente di allontanarsi sempre di più da un rigido addestramento monolinguistico in favore di una riflessione sulla lingua aperta alle differenze e alla sperimentazione di diverse possibilità comunicative. L’ambito d’intervento principale è la scrittura, processo estremamente complesso, cognitivamente e linguisticamente, in generale per tutti, ma soprattutto per i principianti o chi non padroneggia con dimestichezza la lingua: cognitivamente perchè richiede di gestire diversi sotto-processi e strategie; linguisticamente perché richiede di utilizzare diverse strutture linguistiche sia per mantenere compattezza di superficie, sia per assicurare al testo continuità e un significato globale. Inoltre, il Progetto persegue anche obiettivi definiti trasversali, tra cui spicca l’intenzione di creare un clima di classe il più possibile positivo e accogliente, nel quale tutti, con la propria lingua e cultura, si sentano inclusi e capaci di contribuire al lavoro comune. Il fine, quindi, è di creare un’integrazione non solo linguistica, ma anche affettiva. Si riportano qui i risultati di cinque quinte primarie che hanno partecipato al Progetto per alcuni anni, comparandoli con quelli di quattro quinte primarie che hanno seguito una didattica maggiormente tradizionale. Gli alunni hanno scritto testi narrativi (analizzati olisticamente e analiticamente su coerenza e coesione) e completato un questionario su benessere e senso di appartenenza alla classe. I dati sono stati analizzati in due formati, gruppi interi e soli alunni multilingui, per valutare somiglianze e differenze. L’analisi linguistica riporta risultati perlopiù positivi per le classi sperimentali sia come gruppo intero che come sottogruppo di multilingui. Il questionario rivela risultati prossimi alla significatività per gruppo intero e significativi per alunni multilingui, il tutto a favore del gruppo sperimentale. Pare dunque che un percorso educativo attivo e inclusivo sia un buon punto di partenza per ridurre gli svantaggi e generare inclusione.

Scrivere bene e stare meglio insieme. Analizzare l’efficacia di un progetto scolastico di educazione linguistica su classi intere e alunni multilingui / Lazzaretti, Letizia; Pallotti, Gabriele. - (2021). (Intervento presentato al convegno Terzo Colloquio Internazionale sul Plurilinguismo, Third International Colloquium on Plurilingualism tenutosi a Università degli Studi di Udine, Centro Internazionale sul Plurilinguismo nel 8-12 novembre 2021).

Scrivere bene e stare meglio insieme. Analizzare l’efficacia di un progetto scolastico di educazione linguistica su classi intere e alunni multilingui

Letizia Lazzaretti;Gabriele Pallotti
2021

Abstract

L'intervento riporta i risultati di una ricerca svolta nell’ambito del progetto di educazione linguistica Osservare l’interlingua. Il Progetto, di durata pluridecennale, si rivolge ad alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado proponendo un’efficace educazione alla scrittura, che coniughi una didattica attiva e collaborativa con l’apprendimento per task e l’approccio dell’interlingua all’educazione linguistica. Il fine ultimo è colmare il più possibile le distanze, soprattutto tra alunni italiani e con altra lingua madre, nell’ottica di un’educazione linguistica inclusiva e democratica. Originariamente nato per rivolgersi specificamente agli alunni non parlanti l’italiano, per fornire loro strumenti comunicativi adeguati ad inserirsi efficacemente nel contesto scolastico, Osservare l’interlingua ha poi ampliato i propri metodi a tutti i componenti delle classi partecipanti, potendo quindi accrescere contemporaneamente le competenze di tutti e realizzare un’educazione linguistica ancor più inclusiva e partecipata: ogni studente, infatti, indipendentemente dal suo background linguistico, è in grado di arricchire la classe con le proprie conoscenze, abilità e strategie. Ciò consente di allontanarsi sempre di più da un rigido addestramento monolinguistico in favore di una riflessione sulla lingua aperta alle differenze e alla sperimentazione di diverse possibilità comunicative. L’ambito d’intervento principale è la scrittura, processo estremamente complesso, cognitivamente e linguisticamente, in generale per tutti, ma soprattutto per i principianti o chi non padroneggia con dimestichezza la lingua: cognitivamente perchè richiede di gestire diversi sotto-processi e strategie; linguisticamente perché richiede di utilizzare diverse strutture linguistiche sia per mantenere compattezza di superficie, sia per assicurare al testo continuità e un significato globale. Inoltre, il Progetto persegue anche obiettivi definiti trasversali, tra cui spicca l’intenzione di creare un clima di classe il più possibile positivo e accogliente, nel quale tutti, con la propria lingua e cultura, si sentano inclusi e capaci di contribuire al lavoro comune. Il fine, quindi, è di creare un’integrazione non solo linguistica, ma anche affettiva. Si riportano qui i risultati di cinque quinte primarie che hanno partecipato al Progetto per alcuni anni, comparandoli con quelli di quattro quinte primarie che hanno seguito una didattica maggiormente tradizionale. Gli alunni hanno scritto testi narrativi (analizzati olisticamente e analiticamente su coerenza e coesione) e completato un questionario su benessere e senso di appartenenza alla classe. I dati sono stati analizzati in due formati, gruppi interi e soli alunni multilingui, per valutare somiglianze e differenze. L’analisi linguistica riporta risultati perlopiù positivi per le classi sperimentali sia come gruppo intero che come sottogruppo di multilingui. Il questionario rivela risultati prossimi alla significatività per gruppo intero e significativi per alunni multilingui, il tutto a favore del gruppo sperimentale. Pare dunque che un percorso educativo attivo e inclusivo sia un buon punto di partenza per ridurre gli svantaggi e generare inclusione.
2021
9-nov-2021
Terzo Colloquio Internazionale sul Plurilinguismo, Third International Colloquium on Plurilingualism
Università degli Studi di Udine, Centro Internazionale sul Plurilinguismo
8-12 novembre 2021
Lazzaretti, Letizia; Pallotti, Gabriele
Scrivere bene e stare meglio insieme. Analizzare l’efficacia di un progetto scolastico di educazione linguistica su classi intere e alunni multilingui / Lazzaretti, Letizia; Pallotti, Gabriele. - (2021). (Intervento presentato al convegno Terzo Colloquio Internazionale sul Plurilinguismo, Third International Colloquium on Plurilingualism tenutosi a Università degli Studi di Udine, Centro Internazionale sul Plurilinguismo nel 8-12 novembre 2021).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11380/1255548
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