OBIETTIVI: il contributo si propone di superare una tradizione giuridica che, nello studio della contrattazione collettiva in Italia e nella conseguente elaborazione teorica, si propone programmaticamente di superare l’empirismo degli studi economici e sociali e di “liberare” la materia da tutte quelle connessioni e implicazioni sociali e politiche che (apparentemente) non le sono essenziali dedicando in ogni caso poco o nessuno spazio ai testi e ai contenuti dei contratti collettivi. METODOLOGIA: riprendendo quanto affermato, in termini generali da Sabino Cassese, il saggio sviluppa in ambito giussindacale la tesi secondo cui la riflessione giuridica sia stata per troppo tempo prigioniera di un dogma, quello secondo il quale il diritto va studiato con metodo giuridico con esclusione di altri metodi. Quando invece, per una esatta comprensione di una determinata realtà giuridica, non è la metodologia che deve fornire il criterio per scegliere il problema da indagare, ma deve essere esattamente il contrario. RISULTATI: il contributo si propone di dimostrare come l’assenza di una analisi sistematica della realtà giuridica effettuale della contrattazione collettiva rappresenti un limite per una riflessione giuridica che, nella convinzione di dover preservare la purezza del metodo, finisce il più delle volte per trascurare, se non il «vero» diritto del lavoro, quantomeno quella «ricchezza istituzionale straordinaria» contenuta nei contratti collettivi e nelle dinamiche contrattuali. LIMITI E IMPLICAZIONI: il contributo apre ora la strada per nuovi studi sulla contrattazione collettiva diretti a rilevare la configurazione della fattispecie nella concretezza dei rapporti sociali pur consapevole l’A. che non sia facile reperire in Italia il materiale contrattuale, soprattutto quello di livello decentrato. ORIGINALITÀ: il contributo rilancia in Italia, dopo un lungo silenzio, quel metodo di studio della contrattazione collettiva di stampo antiformalista (ma rigorosamente giuridico) promosso negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso da Gino Giugni e da alcuni dei suoi allievi, diretto a mettere al centro della riflessione giuslavoristica la realtà giuridica effettuale e cioè lo studio diretto e sistematico del contenuto dei contratti collettivi.

Appunti per una ricerca sulla contrattazione collettiva in Italia: il contributo del giurista del lavoro / Tiraboschi, Michele. - In: DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI. - ISSN 1121-8762. - XXXI:3(2021), pp. 599-639.

Appunti per una ricerca sulla contrattazione collettiva in Italia: il contributo del giurista del lavoro

Tiraboschi, Michele
2021

Abstract

OBIETTIVI: il contributo si propone di superare una tradizione giuridica che, nello studio della contrattazione collettiva in Italia e nella conseguente elaborazione teorica, si propone programmaticamente di superare l’empirismo degli studi economici e sociali e di “liberare” la materia da tutte quelle connessioni e implicazioni sociali e politiche che (apparentemente) non le sono essenziali dedicando in ogni caso poco o nessuno spazio ai testi e ai contenuti dei contratti collettivi. METODOLOGIA: riprendendo quanto affermato, in termini generali da Sabino Cassese, il saggio sviluppa in ambito giussindacale la tesi secondo cui la riflessione giuridica sia stata per troppo tempo prigioniera di un dogma, quello secondo il quale il diritto va studiato con metodo giuridico con esclusione di altri metodi. Quando invece, per una esatta comprensione di una determinata realtà giuridica, non è la metodologia che deve fornire il criterio per scegliere il problema da indagare, ma deve essere esattamente il contrario. RISULTATI: il contributo si propone di dimostrare come l’assenza di una analisi sistematica della realtà giuridica effettuale della contrattazione collettiva rappresenti un limite per una riflessione giuridica che, nella convinzione di dover preservare la purezza del metodo, finisce il più delle volte per trascurare, se non il «vero» diritto del lavoro, quantomeno quella «ricchezza istituzionale straordinaria» contenuta nei contratti collettivi e nelle dinamiche contrattuali. LIMITI E IMPLICAZIONI: il contributo apre ora la strada per nuovi studi sulla contrattazione collettiva diretti a rilevare la configurazione della fattispecie nella concretezza dei rapporti sociali pur consapevole l’A. che non sia facile reperire in Italia il materiale contrattuale, soprattutto quello di livello decentrato. ORIGINALITÀ: il contributo rilancia in Italia, dopo un lungo silenzio, quel metodo di studio della contrattazione collettiva di stampo antiformalista (ma rigorosamente giuridico) promosso negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso da Gino Giugni e da alcuni dei suoi allievi, diretto a mettere al centro della riflessione giuslavoristica la realtà giuridica effettuale e cioè lo studio diretto e sistematico del contenuto dei contratti collettivi.
2021
XXXI
3
599
639
Appunti per una ricerca sulla contrattazione collettiva in Italia: il contributo del giurista del lavoro / Tiraboschi, Michele. - In: DIRITTO DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI. - ISSN 1121-8762. - XXXI:3(2021), pp. 599-639.
Tiraboschi, Michele
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