Il presente contributo trae spunto dal recente caso giurisprudenziale CasaPound c. Facebook, che ha riproposto la vexata quaestio dell’inquadramento giuridico dei social network, resa sempre più attuale dal momento che la loro azione nell’agorà pubblica è fonte spesso di criticità. Attraverso un’analisi diacronica del concetto di servizio pubblico, prendendo in considerazione il dibattito dottrinale che, da qualche anno, si è formato sul punto in seno alla dottrina italiana e statunitense, si è cercato di analizzare, se sia possibile considerare Facebook un servizio pubblico in senso oggettivo per regolamentarne l’azione al fine di garantire i diritti fondamentali degli utenti relativamente alla comunicazione politica. Dopo aver esaminato la natura giuridica del social e avendo ritenuto che può essere considerato un soggetto ibrido dal momento che è un soggetto privato dal punto di vista della proprietà, ma anche, in un certo senso, pubblico, su cui grava una significativa responsabilità, e al quale, se non con estrema cautela, possono essere affidate funzioni censorie, si è giunti alla conclusione che, per poter ricondurre il social network nella categoria di servizio pubblico oggettivo, quest’ultima deve essere necessariamente reinterpretata in senso evolutivo, affinché le Authorities e il sindacato giurisdizionale possano verificare il suo operato. This essay takes its cue from the recent case Pound v. Facebook, which has re-proposed the vexata quaestio of the legal framework of social networks, made increasingly topical since their action in the public agora is often a source of criticality. Through a diachronic analysis of the concept of public service, and taking into consideration the doctrinal debate that, for some years now, has been formed on the point within the Italian and American doctrine, an attempt has been made to analyse whether it is possible to consider Facebook a public service in an objective sense to regulate its action in order to guarantee the fundamental rights of users with regard to political communication. After having examined the legal nature of the social network and having believed that it can be considered a hybrid subject since it is a private subject from the ownership point of view, but also, in a certain sense, public, on which weighs a significant responsibility, and to which, if not with extreme caution, censorship functions can be entrusted, it was concluded that, in order to bring the social network back into the category of objective public service, the latter must necessarily be reinterpreted in an evolutionary sense, so that the Authorities and the judicial review verify its work.

Facebook è un servizio pubblico? La controversia su CasaPound risolleva la quaestio dell'inquadramento giuridico dei social network / Piva, Simona. - In: DIRITTIFONDAMENTALI.IT. - ISSN 2240-9823. - Fascicolo numero 2 del 2020(2020), pp. 1-30.

Facebook è un servizio pubblico? La controversia su CasaPound risolleva la quaestio dell'inquadramento giuridico dei social network

Simona Piva
2020

Abstract

Il presente contributo trae spunto dal recente caso giurisprudenziale CasaPound c. Facebook, che ha riproposto la vexata quaestio dell’inquadramento giuridico dei social network, resa sempre più attuale dal momento che la loro azione nell’agorà pubblica è fonte spesso di criticità. Attraverso un’analisi diacronica del concetto di servizio pubblico, prendendo in considerazione il dibattito dottrinale che, da qualche anno, si è formato sul punto in seno alla dottrina italiana e statunitense, si è cercato di analizzare, se sia possibile considerare Facebook un servizio pubblico in senso oggettivo per regolamentarne l’azione al fine di garantire i diritti fondamentali degli utenti relativamente alla comunicazione politica. Dopo aver esaminato la natura giuridica del social e avendo ritenuto che può essere considerato un soggetto ibrido dal momento che è un soggetto privato dal punto di vista della proprietà, ma anche, in un certo senso, pubblico, su cui grava una significativa responsabilità, e al quale, se non con estrema cautela, possono essere affidate funzioni censorie, si è giunti alla conclusione che, per poter ricondurre il social network nella categoria di servizio pubblico oggettivo, quest’ultima deve essere necessariamente reinterpretata in senso evolutivo, affinché le Authorities e il sindacato giurisdizionale possano verificare il suo operato. This essay takes its cue from the recent case Pound v. Facebook, which has re-proposed the vexata quaestio of the legal framework of social networks, made increasingly topical since their action in the public agora is often a source of criticality. Through a diachronic analysis of the concept of public service, and taking into consideration the doctrinal debate that, for some years now, has been formed on the point within the Italian and American doctrine, an attempt has been made to analyse whether it is possible to consider Facebook a public service in an objective sense to regulate its action in order to guarantee the fundamental rights of users with regard to political communication. After having examined the legal nature of the social network and having believed that it can be considered a hybrid subject since it is a private subject from the ownership point of view, but also, in a certain sense, public, on which weighs a significant responsibility, and to which, if not with extreme caution, censorship functions can be entrusted, it was concluded that, in order to bring the social network back into the category of objective public service, the latter must necessarily be reinterpreted in an evolutionary sense, so that the Authorities and the judicial review verify its work.
2020
1-lug-2020
Fascicolo numero 2 del 2020
1
30
Facebook è un servizio pubblico? La controversia su CasaPound risolleva la quaestio dell'inquadramento giuridico dei social network / Piva, Simona. - In: DIRITTIFONDAMENTALI.IT. - ISSN 2240-9823. - Fascicolo numero 2 del 2020(2020), pp. 1-30.
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Facebook è un servizio pubblico? La controversia su CasaPound risolleva la quaestio dell'inquadramento giuridico dei social network.

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