Questo contributo pone in rapporto l’archeobotanica con i documenti dell’Archivio Gonzaga. Le lettere degli inviati dei Gonzaga, ambasciatori della famiglia mantovana presso le altre corti italiane, raccontano di un’incessante ricerca di piante e fiori per i giardini ducali. I viaggi di Guglielmo, Vincenzo I e Ferdinando Gonzaga costituiscono occasioni di confronto con altri importanti giardini come quello di villa d’Este a Tivoli, quello del castello del Catajo a Battaglia Terme, di villa Litta a Lainate o di villa Aldobrandini a Frascati. Le presenze a Mantova di giardinieri provenienti da Roma, da Firenze o da Ferrara tracciano una rete di scambi continui di piante, di fiori e di tecnici. Le analisi archeopalinologiche di saggio effettuate su campioni prelevati negli spazi verdi di Palazzo Te a Mantova e di Palazzo Giardino a Sabbioneta hanno messo in evidenza una serie di testimonianze polliniche che riportano a diverse piante citate dalle fonti archivistiche: alberi e arbusti da frutto, alberi e arbusti ornamentali (molti i sempreverdi), piante da fiore e piante ortive/aromatiche. Alcune testimonianze polliniche riguardano piante molto importanti per i contesti esaminati, come gli agrumi o la vite, quest’ultima sicuramente usata anche a scopo decorativo. Interessante è poi il ritrovamento a livello pollinico di altre piante ornamentali non presenti nei documenti consultati.
Piante e fiori dei giardini gonzagheschi: fonti archivistiche e archeobotaniche / Sogliani, Daniela; Bosi, Giovanna; Mazzanti, Marta. - I:(2018), pp. 140-153.
Piante e fiori dei giardini gonzagheschi: fonti archivistiche e archeobotaniche
Bosi Giovanna;Bandini Mazzanti Marta
2018
Abstract
Questo contributo pone in rapporto l’archeobotanica con i documenti dell’Archivio Gonzaga. Le lettere degli inviati dei Gonzaga, ambasciatori della famiglia mantovana presso le altre corti italiane, raccontano di un’incessante ricerca di piante e fiori per i giardini ducali. I viaggi di Guglielmo, Vincenzo I e Ferdinando Gonzaga costituiscono occasioni di confronto con altri importanti giardini come quello di villa d’Este a Tivoli, quello del castello del Catajo a Battaglia Terme, di villa Litta a Lainate o di villa Aldobrandini a Frascati. Le presenze a Mantova di giardinieri provenienti da Roma, da Firenze o da Ferrara tracciano una rete di scambi continui di piante, di fiori e di tecnici. Le analisi archeopalinologiche di saggio effettuate su campioni prelevati negli spazi verdi di Palazzo Te a Mantova e di Palazzo Giardino a Sabbioneta hanno messo in evidenza una serie di testimonianze polliniche che riportano a diverse piante citate dalle fonti archivistiche: alberi e arbusti da frutto, alberi e arbusti ornamentali (molti i sempreverdi), piante da fiore e piante ortive/aromatiche. Alcune testimonianze polliniche riguardano piante molto importanti per i contesti esaminati, come gli agrumi o la vite, quest’ultima sicuramente usata anche a scopo decorativo. Interessante è poi il ritrovamento a livello pollinico di altre piante ornamentali non presenti nei documenti consultati.Pubblicazioni consigliate
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