Nell’ultimo decennio gli investimenti esteri, in entrata e in uscita, hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito sullo sviluppo economico. L’ipotesi prevalente nella letteratura economica in relazione agli effetti positivi sulle economie ospiti è che le multinazionali/transnazionali siano in possesso di particolari vantaggi competitivi di natura sia statica sia dinamica. Molti studi hanno ottenuto risultati ambigui, se non contrari a quelli attesi, e solo in alcuni casi si è riscontrata una correlazione positiva tra investimenti esteri e crescita economica (Gorg e Greenaway, 2003 e Doucouliagos, Iamsiraroj e Ulubasoglu, 2010). In taluni casi le ambiguità nei risultati sono originate da processi economici di natura differente e tesi a conseguire obiettivi differenti. Questa breve nota si occupa di queste interconnessioni, concentrando l’analisi su una realtà industriale di particolare interesse: quella racchiusa nel triangolo Bologna, Modena e Reggio nell’Emilia. Come è noto, si tratta di un’area caratterizzata, a livello europeo, da una forte presenza di attività manifatturiere, e nella quale convivono una pluralità di modelli organizzativi (strutture produttive e di servizi, piccole e medie imprese distrettuali, grandi imprese a controllo nazionale, imprese appartenenti a gruppi multinazionali esteri). Caratteristiche che fanno dell’area un laboratorio ideale nel quale verificare le condizioni e i vantaggi che possono apportare gli investimenti esteri sulle economie locali in paesi ad alta industrializzazione.
Giardino, R. e G., Solinas. "Le multinazionali estere in Emilia-Romagna Una regione più forte?" Working paper, Unioncamere e Regione Emilia-Romagna, 2017.
Le multinazionali estere in Emilia-Romagna Una regione più forte?
Solinas, G.
2017
Abstract
Nell’ultimo decennio gli investimenti esteri, in entrata e in uscita, hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito sullo sviluppo economico. L’ipotesi prevalente nella letteratura economica in relazione agli effetti positivi sulle economie ospiti è che le multinazionali/transnazionali siano in possesso di particolari vantaggi competitivi di natura sia statica sia dinamica. Molti studi hanno ottenuto risultati ambigui, se non contrari a quelli attesi, e solo in alcuni casi si è riscontrata una correlazione positiva tra investimenti esteri e crescita economica (Gorg e Greenaway, 2003 e Doucouliagos, Iamsiraroj e Ulubasoglu, 2010). In taluni casi le ambiguità nei risultati sono originate da processi economici di natura differente e tesi a conseguire obiettivi differenti. Questa breve nota si occupa di queste interconnessioni, concentrando l’analisi su una realtà industriale di particolare interesse: quella racchiusa nel triangolo Bologna, Modena e Reggio nell’Emilia. Come è noto, si tratta di un’area caratterizzata, a livello europeo, da una forte presenza di attività manifatturiere, e nella quale convivono una pluralità di modelli organizzativi (strutture produttive e di servizi, piccole e medie imprese distrettuali, grandi imprese a controllo nazionale, imprese appartenenti a gruppi multinazionali esteri). Caratteristiche che fanno dell’area un laboratorio ideale nel quale verificare le condizioni e i vantaggi che possono apportare gli investimenti esteri sulle economie locali in paesi ad alta industrializzazione.File | Dimensione | Formato | |
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