Chiunque negli ultimi cinquant’anni abbia studiato, a tutti i livelli, la biologia molecolare si sarà imbattuto almeno una volta in quello che è stato definito il “dogma centrale” della disciplina: l’idea del passaggio esclusivamente monodirezionale di informazione da DNA a proteina, passando per l’RNA. In breve, secondo il “dogma centrale” la via che conduce dall’informazione genetica alla proteina, attraverso trascrizione e traduzione, è percorribile sono per un verso, non a ritroso. Ciò esclude, evidentemente, qualsiasi influenza del prodotto “finito” (anzitutto, appunto, proteine, ma anche – allargando la lente d’osservazione – tessuti, organi, corpo e perfino l’ambiente entro cui tale corpo agisce) sulla struttura e l’espressione del DNA. In questo senso, l’informazione genetica sarebbe invulnerabile alla retroazione dei prodotti (e delle relazioni complesse tra di essi) che essa stessa istruisce. Ma è davvero così? In che senso e in che misura, alla luce delle acquisizioni della biologia degli ultimi vent’anni, possiamo valutare, ripensare ed eventualmente aggiornare il “dogma centrale”? In particolare, qual è il ruolo, ai fini di tale ripensamento, della ricerca recente sui meccanismi epigenetici di modificazione dell’espressione genica? Il DNA è davvero invulnerabile alle influenze dell’ambiente a esso esterno (a vari livelli) e, se non lo è del tutto, sino a che punto? Parliamo di questi temi con Mauro Mandrioli, Professore Associato di Genetica presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Mauro Mandrioli insegna Genetica Generale, Molecolare e Microbica ed è autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, di capitoli di libri presso editori nazionali e internazionali e di numerosi articoli per portali web di settore. Si occupa principalmente di tematiche riguardanti la genetica e l’epigenetica di insetti di interesse agrario, coordina il Digital Agriculture Laboratory (intersezione di genetica, informatica e agraria) presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e porta avanti da anni un fecondo lavoro di collaborazione inter- e trans-disciplinare a cavallo tra scienze biologiche e scienze umane.
Vulnerabilità ed epigenetica. Un punto di vista biologico / Portera, Mariagrazia; Mandrioli, Mauro. - In: PSICHE. - ISSN 1721-0372. - 1:(gennaio/giugno)(2020), pp. 101-111.
Vulnerabilità ed epigenetica. Un punto di vista biologico
Mauro Mandrioli
2020
Abstract
Chiunque negli ultimi cinquant’anni abbia studiato, a tutti i livelli, la biologia molecolare si sarà imbattuto almeno una volta in quello che è stato definito il “dogma centrale” della disciplina: l’idea del passaggio esclusivamente monodirezionale di informazione da DNA a proteina, passando per l’RNA. In breve, secondo il “dogma centrale” la via che conduce dall’informazione genetica alla proteina, attraverso trascrizione e traduzione, è percorribile sono per un verso, non a ritroso. Ciò esclude, evidentemente, qualsiasi influenza del prodotto “finito” (anzitutto, appunto, proteine, ma anche – allargando la lente d’osservazione – tessuti, organi, corpo e perfino l’ambiente entro cui tale corpo agisce) sulla struttura e l’espressione del DNA. In questo senso, l’informazione genetica sarebbe invulnerabile alla retroazione dei prodotti (e delle relazioni complesse tra di essi) che essa stessa istruisce. Ma è davvero così? In che senso e in che misura, alla luce delle acquisizioni della biologia degli ultimi vent’anni, possiamo valutare, ripensare ed eventualmente aggiornare il “dogma centrale”? In particolare, qual è il ruolo, ai fini di tale ripensamento, della ricerca recente sui meccanismi epigenetici di modificazione dell’espressione genica? Il DNA è davvero invulnerabile alle influenze dell’ambiente a esso esterno (a vari livelli) e, se non lo è del tutto, sino a che punto? Parliamo di questi temi con Mauro Mandrioli, Professore Associato di Genetica presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Mauro Mandrioli insegna Genetica Generale, Molecolare e Microbica ed è autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, di capitoli di libri presso editori nazionali e internazionali e di numerosi articoli per portali web di settore. Si occupa principalmente di tematiche riguardanti la genetica e l’epigenetica di insetti di interesse agrario, coordina il Digital Agriculture Laboratory (intersezione di genetica, informatica e agraria) presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e porta avanti da anni un fecondo lavoro di collaborazione inter- e trans-disciplinare a cavallo tra scienze biologiche e scienze umane.File | Dimensione | Formato | |
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