Salvemini, rientrato in Italia dopo la primavera del 1945, annotò «lampi di fede e di ardore» negli occhi della gente. Cosí si espresse, e per il vero inaspettatamente nel commentare la rinascenza postbellica, la voce piú laica e indenne da collusioni con la melma clerico-fascista che si era data nel paese: non essendo aduso, il grande allievo di Cattaneo, ad appelli alla fede, né a urgenze religiose. Certo, si trattava di fede non riconducibile alle scenografie barocche della canonistica romana, né rapportabile alle aspettative vaticane concordatarie che avevano portato alla stretta di mano con Mussolini del 1929. Si trattava, viceversa, di quella spiritualità che, nella prima metà del secolo, prendeva corpo in Aldo Capitini, e si sarebbe sviluppata quanto mai vivacemente negli anni a venire. La compresenza dei morti e dei viventi, ora ripubblicata nell’edizione fiorentina del Ponte Editore, a cura di Lanfranco Binni, Giuseppe Moscati e Marcello Rossi, ne costituisce l’esito piú acuto e, nel contempo, problematico: l’intersezione che riconnette morti e viventi affonda in un retro teologico che apre al socialismo terreni inusitati di lotta contro il capitalismo espresso dalla piú selvaggia delle industrializzazioni. L’ottica è radicalmente altra rispetto a quella offerta dal materialismo storico.

Il fondamento della compresenza nella religione di Aldo Capitini / Jasonni, Massimo. - In: IL DIRITTO ECCLESIASTICO. - ISSN 1128-7772. - 1-2:gennaio-giugno(2018), pp. 309-314.

Il fondamento della compresenza nella religione di Aldo Capitini

jasonni massimo
2018

Abstract

Salvemini, rientrato in Italia dopo la primavera del 1945, annotò «lampi di fede e di ardore» negli occhi della gente. Cosí si espresse, e per il vero inaspettatamente nel commentare la rinascenza postbellica, la voce piú laica e indenne da collusioni con la melma clerico-fascista che si era data nel paese: non essendo aduso, il grande allievo di Cattaneo, ad appelli alla fede, né a urgenze religiose. Certo, si trattava di fede non riconducibile alle scenografie barocche della canonistica romana, né rapportabile alle aspettative vaticane concordatarie che avevano portato alla stretta di mano con Mussolini del 1929. Si trattava, viceversa, di quella spiritualità che, nella prima metà del secolo, prendeva corpo in Aldo Capitini, e si sarebbe sviluppata quanto mai vivacemente negli anni a venire. La compresenza dei morti e dei viventi, ora ripubblicata nell’edizione fiorentina del Ponte Editore, a cura di Lanfranco Binni, Giuseppe Moscati e Marcello Rossi, ne costituisce l’esito piú acuto e, nel contempo, problematico: l’intersezione che riconnette morti e viventi affonda in un retro teologico che apre al socialismo terreni inusitati di lotta contro il capitalismo espresso dalla piú selvaggia delle industrializzazioni. L’ottica è radicalmente altra rispetto a quella offerta dal materialismo storico.
2018
1-2
gennaio-giugno
309
314
Il fondamento della compresenza nella religione di Aldo Capitini / Jasonni, Massimo. - In: IL DIRITTO ECCLESIASTICO. - ISSN 1128-7772. - 1-2:gennaio-giugno(2018), pp. 309-314.
Jasonni, Massimo
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