Introduzione Il dibattito interno alla professione infermieristica sulle prospettive e sulle problematiche connesse all'attività di standardizzazione riconosce un punto di origine nella natura stessa dell’assistenza infermieristica. Essa, infatti, si occupa della salute secondo una visione olistica e non parcellizzata dei problemi di salute del singolo e della collettività ed assume il principio della personalizzazione quale elemento centrale di una relazione professionale basata sulla comprensione e sul riconoscimento della dimensione soggettiva - biofisiologica, psicologica e socioculturale - dei bisogni di cui la persona è portatrice. Standardizzazione e personalizzazione non necessariamente devono essere considerate come approcci contrapposti e tra loro inconciliabili: è possibile, infatti, concepire e praticare l’assistenza infermieristica come attività personalizzata, cioè rivolta alla persona intesa nella sua totalità ed unicità e nella sua peculiare esperienza di paziente, e - ove possibile - standardizzata, cioè orientata alla scelta di quegli interventi che hanno già dimostrato, in situazioni cliniche analoghe, una reale efficacia. La letteratura riporta che il Piano Assistenziale Standard (Standardized Care Plan - SCP), è strumento utile per la pianificazione per il paziente chirurgico, data la prevedibilità del percorso clinico e dei problemi assistenziali. Esso contiene in forma già pre-strutturata, per ciascuna giornata di degenza, i problemi assistenziali prevalenti, le attività standard in risposta al problema e gli indicatori di risultato specifici, in modo tale che gli infermieri possono documentare quello che hanno realizzato. In tal modo è possibile, in uno stesso documento, tracciare sia la progettazione dell’assistenza che gli interventi attuati ed i risultati conseguiti, dando evidenza dello specifico professionale infermieristico e dei risultati di salute per la persona dei quali l’infermiere è responsabile, nel contempo rendendo esplicito il processo decisionale sotteso alle scelte assistenziali compiute. Contestualizzazione dell’esperienza Il gruppo infermieristico della Unità Operative Neurologia dell’Azienda USL – IRCCS di Reggio Emilia ha mosso dal 2017 un percorso di implementazione del Primary Nursing (PN), un metodo di erogazione dell’assistenza centrato sulla relazione ed orientato ai risultati. A partire da questo, il team ha incominciato ad interrogarsi sulla possibilità di creare, per il paziente neurochirurgico, uno strumento di progettazione dell’assistenza che consentisse un’applicazione più agevole della metodologia di pianificazione. Materiali e metodi Le fasi metodologiche seguite per giungere alla stesura del SCP per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia sono state le seguenti: A. Costituzione del gruppo di lavoro composto da un infermiere che è parte del PDTA per la persona con neoplasia cerebrale, due infermieri che hanno dato la loro disponibilità, il coordinatore infermieristico, il dirigente infermieristico di Dipartimento, il tutor del Progetto PN. B. Formazione d’aula, finalizzata a: • far acquisire conoscenze in materia di SCP (che cos’è, a che cosa serve, come è strutturato e quali i criteri da seguire nell’allestimento) ed identificare la tipologia di intervento neurochirurgico a partire dal quale incominciare a strutturare SCP; • condividere le problematiche clinico assistenziali prevalenti, gli interventi attuati ed i risultati attesi, partendo dalla revisione delle cartelle infermieristiche relative a pazienti sottoposti ad intervento di craniotomia; • strutturare, a partire da quanto emerso dalla revisione delle cartelle e dal contenuto dello specifico PDTA, il SCP per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia. C. Formazione sul campo, finalizzata ad aggiornare alcune prestazioni contenute nel SCP, alla luce delle più recenti evidenze. In particolare: • l’appropriatezza della rilevazione dei parametri vitali 4 volte/die, in prima giornata postoperatoria per craniotomia, nel paziente stabilizzato; • indicazioni al paziente per l’igiene del capo e dei capelli dopo craniotomia. La revisione bibliografica ha esitato in: • rilevazione dei parametri vitali 4 volte/die: è da attuarsi solo in caso di paziente con patologie cardiache o se nel corso dell’intervento si siano verificate alterazioni degli stessi; • inclusione della rilevazione della frequenza respiratoria tra i parametri vitali rilevati, oltre alla saturazione di ossigeno; • igiene del capo e dei capelli possibile già dopo 48 ore dall’intervento chirurgico. A partire da tali evidenze sono state modificate le prestazioni anche nel SCP. D. Condivisione, con l’intero gruppo infermieristico del piano standard allestito e di tempi e modi per la sua implementazione. Risultati Il gruppo di lavoro è giunto alla realizzazione di un SCP per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia. Il SCP si compone di una serie di sezioni comuni a tutti i SCP prodotti nell'ambito dell'ex Azienda Ospedaliera ASMN– IRCCS - e dell'attuale Azienda USL – IRCCS di Reggio Emilia. Conclusioni Nell'ambito del PN, disporre di un SCP consente di coniugare in modo coerente i supporti utilizzati per la pianificazione, la metodologia di progettazione dell’assistenza e lo scopo perseguito dalla implementazione del PN. Una metodologia di erogazione dell’assistenza la cui finalità è rendere evidente la professionalità infermieristica agita in risposta alle specifiche esigenze assistenziali del paziente esplicitate nell'ambito della relazione di cura con l’infermiere di riferimento. Lo strumento SCP diviene perciò, nelle mani dell’infermiere di riferimento, un documento di indirizzo dell’assistenza, in grado di assicurare prestazioni di qualità e che, quando appropriato (rendere proprio) alle caratteristiche del paziente, lascia spazio alla personalizzazione.

Primary Nursing per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia: sviluppo di uno strumento di standardizzazione del percorso assistenziale / Amaducci, Giovanna; Iemmi, Marina; Mecugni, Daniela; Sandra, Coriani; Roberta, Riccò; Antonio Boccia Zoboli, ; Vezzani, Emanuela. - In: L'INFERMIERE. - ISSN 2038-0712. - 1(2019), pp. 48-53.

Primary Nursing per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia: sviluppo di uno strumento di standardizzazione del percorso assistenziale

AMADUCCI, GIOVANNA
Writing – Original Draft Preparation
;
Iemmi, Marina
Supervision
;
Daniela Mecugni
Writing – Review & Editing
;
VEZZANI, EMANUELA
Supervision
2019

Abstract

Introduzione Il dibattito interno alla professione infermieristica sulle prospettive e sulle problematiche connesse all'attività di standardizzazione riconosce un punto di origine nella natura stessa dell’assistenza infermieristica. Essa, infatti, si occupa della salute secondo una visione olistica e non parcellizzata dei problemi di salute del singolo e della collettività ed assume il principio della personalizzazione quale elemento centrale di una relazione professionale basata sulla comprensione e sul riconoscimento della dimensione soggettiva - biofisiologica, psicologica e socioculturale - dei bisogni di cui la persona è portatrice. Standardizzazione e personalizzazione non necessariamente devono essere considerate come approcci contrapposti e tra loro inconciliabili: è possibile, infatti, concepire e praticare l’assistenza infermieristica come attività personalizzata, cioè rivolta alla persona intesa nella sua totalità ed unicità e nella sua peculiare esperienza di paziente, e - ove possibile - standardizzata, cioè orientata alla scelta di quegli interventi che hanno già dimostrato, in situazioni cliniche analoghe, una reale efficacia. La letteratura riporta che il Piano Assistenziale Standard (Standardized Care Plan - SCP), è strumento utile per la pianificazione per il paziente chirurgico, data la prevedibilità del percorso clinico e dei problemi assistenziali. Esso contiene in forma già pre-strutturata, per ciascuna giornata di degenza, i problemi assistenziali prevalenti, le attività standard in risposta al problema e gli indicatori di risultato specifici, in modo tale che gli infermieri possono documentare quello che hanno realizzato. In tal modo è possibile, in uno stesso documento, tracciare sia la progettazione dell’assistenza che gli interventi attuati ed i risultati conseguiti, dando evidenza dello specifico professionale infermieristico e dei risultati di salute per la persona dei quali l’infermiere è responsabile, nel contempo rendendo esplicito il processo decisionale sotteso alle scelte assistenziali compiute. Contestualizzazione dell’esperienza Il gruppo infermieristico della Unità Operative Neurologia dell’Azienda USL – IRCCS di Reggio Emilia ha mosso dal 2017 un percorso di implementazione del Primary Nursing (PN), un metodo di erogazione dell’assistenza centrato sulla relazione ed orientato ai risultati. A partire da questo, il team ha incominciato ad interrogarsi sulla possibilità di creare, per il paziente neurochirurgico, uno strumento di progettazione dell’assistenza che consentisse un’applicazione più agevole della metodologia di pianificazione. Materiali e metodi Le fasi metodologiche seguite per giungere alla stesura del SCP per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia sono state le seguenti: A. Costituzione del gruppo di lavoro composto da un infermiere che è parte del PDTA per la persona con neoplasia cerebrale, due infermieri che hanno dato la loro disponibilità, il coordinatore infermieristico, il dirigente infermieristico di Dipartimento, il tutor del Progetto PN. B. Formazione d’aula, finalizzata a: • far acquisire conoscenze in materia di SCP (che cos’è, a che cosa serve, come è strutturato e quali i criteri da seguire nell’allestimento) ed identificare la tipologia di intervento neurochirurgico a partire dal quale incominciare a strutturare SCP; • condividere le problematiche clinico assistenziali prevalenti, gli interventi attuati ed i risultati attesi, partendo dalla revisione delle cartelle infermieristiche relative a pazienti sottoposti ad intervento di craniotomia; • strutturare, a partire da quanto emerso dalla revisione delle cartelle e dal contenuto dello specifico PDTA, il SCP per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia. C. Formazione sul campo, finalizzata ad aggiornare alcune prestazioni contenute nel SCP, alla luce delle più recenti evidenze. In particolare: • l’appropriatezza della rilevazione dei parametri vitali 4 volte/die, in prima giornata postoperatoria per craniotomia, nel paziente stabilizzato; • indicazioni al paziente per l’igiene del capo e dei capelli dopo craniotomia. La revisione bibliografica ha esitato in: • rilevazione dei parametri vitali 4 volte/die: è da attuarsi solo in caso di paziente con patologie cardiache o se nel corso dell’intervento si siano verificate alterazioni degli stessi; • inclusione della rilevazione della frequenza respiratoria tra i parametri vitali rilevati, oltre alla saturazione di ossigeno; • igiene del capo e dei capelli possibile già dopo 48 ore dall’intervento chirurgico. A partire da tali evidenze sono state modificate le prestazioni anche nel SCP. D. Condivisione, con l’intero gruppo infermieristico del piano standard allestito e di tempi e modi per la sua implementazione. Risultati Il gruppo di lavoro è giunto alla realizzazione di un SCP per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia. Il SCP si compone di una serie di sezioni comuni a tutti i SCP prodotti nell'ambito dell'ex Azienda Ospedaliera ASMN– IRCCS - e dell'attuale Azienda USL – IRCCS di Reggio Emilia. Conclusioni Nell'ambito del PN, disporre di un SCP consente di coniugare in modo coerente i supporti utilizzati per la pianificazione, la metodologia di progettazione dell’assistenza e lo scopo perseguito dalla implementazione del PN. Una metodologia di erogazione dell’assistenza la cui finalità è rendere evidente la professionalità infermieristica agita in risposta alle specifiche esigenze assistenziali del paziente esplicitate nell'ambito della relazione di cura con l’infermiere di riferimento. Lo strumento SCP diviene perciò, nelle mani dell’infermiere di riferimento, un documento di indirizzo dell’assistenza, in grado di assicurare prestazioni di qualità e che, quando appropriato (rendere proprio) alle caratteristiche del paziente, lascia spazio alla personalizzazione.
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Primary Nursing per il paziente sottoposto ad intervento di craniotomia: sviluppo di uno strumento di standardizzazione del percorso assistenziale / Amaducci, Giovanna; Iemmi, Marina; Mecugni, Daniela; Sandra, Coriani; Roberta, Riccò; Antonio Boccia Zoboli, ; Vezzani, Emanuela. - In: L'INFERMIERE. - ISSN 2038-0712. - 1(2019), pp. 48-53.
Amaducci, Giovanna; Iemmi, Marina; Mecugni, Daniela; Sandra, Coriani; Roberta, Riccò; Antonio Boccia Zoboli, ; Vezzani, Emanuela
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