Dal 2011, in Italia, le politiche di assistenza ai migranti sono state avvolte da una retorica emergenziale, concretizzatasi nei piani di accoglienza denominati Emergenza Nord Africa prima e Mare Nostrum poi. Le disfunzioni del sistema emergenziale sono state individuate, a posteriori, nell’affidamento diretto di risorse economiche anche a soggetti privi di specifica esperienza e competenza, nell’assenza di un controllo sulla rendicontazione delle spese e di integrazione con i servizi già attivi a livello territoriale, creando di fatto un sistema parallelo di accoglienza a quello esistente, lo SPRAR (Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati, finanziato da fondi ministeriali e regolato da normative nazionali e comunitarie). E’ possibile individuare elementi propri del sistema italiano di migration policy a cui ricondurre le ragioni di queste scelte governative? Il contributo che si intende proporre ripercorre i vincoli posti dalla norma europea e nazionale in termini di assistenza sociale; la storia dei servizi di assistenza rivolti ai cittadini stranieri in Italia; il ruolo svolto dal settore no profit nei confronti della pubblica amministrazione e le conseguenze delle relazioni di dipendenza – economica e di competenze - che tra essi si sono venute creando.
L’impatto dei flussi migratori non programmati sui sistemi locali di assistenza sociale: dispositivi di governo e relazioni tra Enti Locali e Terzo Settore / Costantini, Eleonora. - In: AUTONOMIE LOCALI E SERVIZI SOCIALI. - ISSN 0392-2278. - (2017), pp. 63-80.
L’impatto dei flussi migratori non programmati sui sistemi locali di assistenza sociale: dispositivi di governo e relazioni tra Enti Locali e Terzo Settore
Costantini Eleonora
2017
Abstract
Dal 2011, in Italia, le politiche di assistenza ai migranti sono state avvolte da una retorica emergenziale, concretizzatasi nei piani di accoglienza denominati Emergenza Nord Africa prima e Mare Nostrum poi. Le disfunzioni del sistema emergenziale sono state individuate, a posteriori, nell’affidamento diretto di risorse economiche anche a soggetti privi di specifica esperienza e competenza, nell’assenza di un controllo sulla rendicontazione delle spese e di integrazione con i servizi già attivi a livello territoriale, creando di fatto un sistema parallelo di accoglienza a quello esistente, lo SPRAR (Sistema per Richiedenti Asilo e Rifugiati, finanziato da fondi ministeriali e regolato da normative nazionali e comunitarie). E’ possibile individuare elementi propri del sistema italiano di migration policy a cui ricondurre le ragioni di queste scelte governative? Il contributo che si intende proporre ripercorre i vincoli posti dalla norma europea e nazionale in termini di assistenza sociale; la storia dei servizi di assistenza rivolti ai cittadini stranieri in Italia; il ruolo svolto dal settore no profit nei confronti della pubblica amministrazione e le conseguenze delle relazioni di dipendenza – economica e di competenze - che tra essi si sono venute creando.Pubblicazioni consigliate
I metadati presenti in IRIS UNIMORE sono rilasciati con licenza Creative Commons CC0 1.0 Universal, mentre i file delle pubblicazioni sono rilasciati con licenza Attribuzione 4.0 Internazionale (CC BY 4.0), salvo diversa indicazione.
In caso di violazione di copyright, contattare Supporto Iris