La Real Cappella di Palazzo è da sempre considerata la principale istituzione musicale napoletana. Fondata nel 1555 dal vicerè Pedro de Toledo, vide in Diego Ortiz il suo primo maestro e radunò attorno a sé, fra Sei e Settecento, celebri musicisti e compositori. I membri della Real Cappella si raccolsero nel tempo in una propria confraternita sotto l'egida di Santa Cecilia che aveva sede nella Chiesa di Santa Maria di Montesanto di Napoli. Sull'attività di questa confraternita esistono documenti certi dal 1655 in poi, difficile invece comprendere l'evoluzione nei primi anni del Seicento. Il ritrovamento di alcuni documenti inediti, risalenti ai primi quarant’anni del Seicento, presso il Conservatorio di Nuestra Señora de la Soledad di Napoli, consente oggi di far luce sulla fondazione della confraternita dei Musici di Palazzo e della relativa cappella di Santa Cecilia, la cui sede originaria risulta essere la Chiesa di Nostra Señora de la Soledad annessa all'omonimo Conservatorio. Il Conservatorio della Soledad sorse a fine Cinquecento come istituto assistenziale, con l’intento di ospitare le figlie orfane dei militari spagnoli di stanza nel Viceregno, garantendo loro una vera opera educativa basata non solo sulla dottrina cristiana e sulle arti donnesche ma anche sull'apprendimento della musica. Esponenti della Real Cappella di Palazzo quali Andrea Ansalone, Giovanni Maria Trabaci, Cristoforo Caresana, Gaetano Veneziano, Alessandro Scarlatti, Pietro Marchitelli, Gennaro Ursino, Giuseppe De Bottis etc., furono dunque chiamati a curare la formazione musicale delle religiose e delle educande ospiti oltreché a solennizzare le differenti liturgie, in particolar modo quelle legate alla Settimana Santa. Le vicende della Cappella Reale si intrecciano così a questa istituzione spagnola particolarmente attiva nel panorama musicale partenopeo e si ricollegano anche alla prassi diffusa nel mondo spagnolo e nelle sedi vicereali spagnole dell’associazione corporativa tra i musicisti.
La Cappella di Santa Cecilia dei Musici di Palazzo di Napoli. Nuove acquisizioni dall'Archivio del Conservatorio della Solitaria / Fiore, Angela. - In: FONTI MUSICALI ITALIANE. - ISSN 1594-7963. - 17:(2012), pp. 25-44.
La Cappella di Santa Cecilia dei Musici di Palazzo di Napoli. Nuove acquisizioni dall'Archivio del Conservatorio della Solitaria
Angela Fiore
2012
Abstract
La Real Cappella di Palazzo è da sempre considerata la principale istituzione musicale napoletana. Fondata nel 1555 dal vicerè Pedro de Toledo, vide in Diego Ortiz il suo primo maestro e radunò attorno a sé, fra Sei e Settecento, celebri musicisti e compositori. I membri della Real Cappella si raccolsero nel tempo in una propria confraternita sotto l'egida di Santa Cecilia che aveva sede nella Chiesa di Santa Maria di Montesanto di Napoli. Sull'attività di questa confraternita esistono documenti certi dal 1655 in poi, difficile invece comprendere l'evoluzione nei primi anni del Seicento. Il ritrovamento di alcuni documenti inediti, risalenti ai primi quarant’anni del Seicento, presso il Conservatorio di Nuestra Señora de la Soledad di Napoli, consente oggi di far luce sulla fondazione della confraternita dei Musici di Palazzo e della relativa cappella di Santa Cecilia, la cui sede originaria risulta essere la Chiesa di Nostra Señora de la Soledad annessa all'omonimo Conservatorio. Il Conservatorio della Soledad sorse a fine Cinquecento come istituto assistenziale, con l’intento di ospitare le figlie orfane dei militari spagnoli di stanza nel Viceregno, garantendo loro una vera opera educativa basata non solo sulla dottrina cristiana e sulle arti donnesche ma anche sull'apprendimento della musica. Esponenti della Real Cappella di Palazzo quali Andrea Ansalone, Giovanni Maria Trabaci, Cristoforo Caresana, Gaetano Veneziano, Alessandro Scarlatti, Pietro Marchitelli, Gennaro Ursino, Giuseppe De Bottis etc., furono dunque chiamati a curare la formazione musicale delle religiose e delle educande ospiti oltreché a solennizzare le differenti liturgie, in particolar modo quelle legate alla Settimana Santa. Le vicende della Cappella Reale si intrecciano così a questa istituzione spagnola particolarmente attiva nel panorama musicale partenopeo e si ricollegano anche alla prassi diffusa nel mondo spagnolo e nelle sedi vicereali spagnole dell’associazione corporativa tra i musicisti.File | Dimensione | Formato | |
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