La “Vespa Cinese del Castagno” Dryocosmus .kuriphilus, è una tra le più recenti problematiche del castagno. I danni provocati da questo cinipide di origine cinese si manifestano con la formazione di galle a seguito dell’ovodeposizione e dello sviluppo larvale all’interno delle gemme con conseguente deperimento generale e riduzione della produzione. In Italia la vespa cinese è stata importata accidentalmente in Piemonte nel 2002, in Emilia Romagna questo parassita è presente dal 2008 e si è rapidamente diffuso in tutte le aree castanicole regionali. Per l’importanza che il castagno riveste nella tradizione, per tutelare la sua funzione ecologica nell’ecosistema montano e per il valore economico che riveste, il Servizio Fitosanitario Regionale dell'Emilia Romagna ha scelto di impostare una strategia sostenibile per gestire D. kuriphilus, il controllo biologico tramite il parassitoide specifico Torymus sinensis, attuando e in parte modificando il protocollo realizzato dal DISAFA di Torino, centro che in Italia aveva curato l’importazione dell’antagonista naturale. Tale protocollo prevedeva la selezione e gestione di apposite aree di moltiplicazione, ossia di castagneti con caratteristiche idonee allo sviluppo del parassitoide e alla raccolta massiva delle galle del cinipide, e la gestione in laboratorio degli sfarfallamenti e delle unità di rilascio del parassitoide, poi distribuite tra i castagneti regionali. Questo capitolo riguarda l’attività svolta negli anni 2012-2015, e dimostra come sia stato possibile ottenere un incremento delle unità di lancio, grazie alla sincronizzazione della gestione delle galle raccolte in funzione dei siti di rilascio. L’elevato numero di T. sinensis ottenuti indica un buon livello di adattamento e capacità riproduttiva del parassitoide, che ha consentito l’applicazione del controllo biologico del cinipide del castagno su buona parte del territorio regionale.
Quando la lotta biologica è un successo: Torymus sinensis, efficace antidoto contro le infestazioni da vespa cinese del castagno in Emilia Romagna / Costi, E.; Maistrello, L.. - (2017), pp. 11-15.
Quando la lotta biologica è un successo: Torymus sinensis, efficace antidoto contro le infestazioni da vespa cinese del castagno in Emilia Romagna
Maistrello L.
2017
Abstract
La “Vespa Cinese del Castagno” Dryocosmus .kuriphilus, è una tra le più recenti problematiche del castagno. I danni provocati da questo cinipide di origine cinese si manifestano con la formazione di galle a seguito dell’ovodeposizione e dello sviluppo larvale all’interno delle gemme con conseguente deperimento generale e riduzione della produzione. In Italia la vespa cinese è stata importata accidentalmente in Piemonte nel 2002, in Emilia Romagna questo parassita è presente dal 2008 e si è rapidamente diffuso in tutte le aree castanicole regionali. Per l’importanza che il castagno riveste nella tradizione, per tutelare la sua funzione ecologica nell’ecosistema montano e per il valore economico che riveste, il Servizio Fitosanitario Regionale dell'Emilia Romagna ha scelto di impostare una strategia sostenibile per gestire D. kuriphilus, il controllo biologico tramite il parassitoide specifico Torymus sinensis, attuando e in parte modificando il protocollo realizzato dal DISAFA di Torino, centro che in Italia aveva curato l’importazione dell’antagonista naturale. Tale protocollo prevedeva la selezione e gestione di apposite aree di moltiplicazione, ossia di castagneti con caratteristiche idonee allo sviluppo del parassitoide e alla raccolta massiva delle galle del cinipide, e la gestione in laboratorio degli sfarfallamenti e delle unità di rilascio del parassitoide, poi distribuite tra i castagneti regionali. Questo capitolo riguarda l’attività svolta negli anni 2012-2015, e dimostra come sia stato possibile ottenere un incremento delle unità di lancio, grazie alla sincronizzazione della gestione delle galle raccolte in funzione dei siti di rilascio. L’elevato numero di T. sinensis ottenuti indica un buon livello di adattamento e capacità riproduttiva del parassitoide, che ha consentito l’applicazione del controllo biologico del cinipide del castagno su buona parte del territorio regionale.File | Dimensione | Formato | |
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