L'Orto botanico di Modena, nato nel 1758 per volontà del Duca Francesco III d'Este in un’area del giardino di corte destinata all’ostensione dei “semplici”, entrò sotto la giurisdizione dell’Università nel 1772. La fondazione dell’Orto accademico diede grande impulso al patrimonio librario e al collezionismo scientifico, con exsiccata, semi, frutti, legni e altri reperti vegetali. Le collezioni erbariologiche, rappresentate da quasi centomila accessioni, testimoniano ricerche botaniche a livello mondiale e includono numerosi typi, oltre a svolgere un ruolo insostituibile come strumento di conoscenza del territorio locale, con consistenti raccolte relative al modenese e ai territori limitrofi in un periodo di oltre 150 anni. Questo aspetto è di grande attualità per il ruolo che gli Orti botanici assumono oggi nei programmi di conservazione in situ ed ex situ, come enti di riferimento scientifico e documentario nelle attività di gestione territoriale e con piani di azione inerenti attività di conservazione ex situ e reintroduzioni in natura. Le collezioni viventi dell’Orto modenese mantengono tuttora le tracce dell’originario giardino dei semplici e dell’Orto accademico ottocentesco, che incrementava un collezionismo di specie esotiche e inusuali, nelle ampie Serre ducali edificate in quel periodo. Delineando gli orientamenti scientifico/culturali dell’Istituzione, si raggiungono i temi di oggi, con collezioni che assumono nuovi significati e contenuti, valicando i concetti utilitaristici ed estetici del passato per un approccio naturalistico più attuale, che incentivi la conoscenza del territorio e un profondo senso d’appartenenza ai progetti di conservazione della biodiversità vegetale. Perciò l’Orto può tramutarsi in “vetrina” delle sue attività di conservazione e ricerca.
L’Orto Botanico di Modena dal collezionismo storico alle attività per la conservazione biologica / Dallai, D.; Buldrini, F.; Maffettone, L.. - STAMPA. - 14:(2015), pp. 60-64. (Intervento presentato al convegno XXII Congresso Associazione Nazionale Musei Scientifici “Il patrimonio culturale dei musei scientifici” tenutosi a Firenze nel 14-16 novembre 2012).
L’Orto Botanico di Modena dal collezionismo storico alle attività per la conservazione biologica
Dallai D.;Buldrini F.;Maffettone L.
2015
Abstract
L'Orto botanico di Modena, nato nel 1758 per volontà del Duca Francesco III d'Este in un’area del giardino di corte destinata all’ostensione dei “semplici”, entrò sotto la giurisdizione dell’Università nel 1772. La fondazione dell’Orto accademico diede grande impulso al patrimonio librario e al collezionismo scientifico, con exsiccata, semi, frutti, legni e altri reperti vegetali. Le collezioni erbariologiche, rappresentate da quasi centomila accessioni, testimoniano ricerche botaniche a livello mondiale e includono numerosi typi, oltre a svolgere un ruolo insostituibile come strumento di conoscenza del territorio locale, con consistenti raccolte relative al modenese e ai territori limitrofi in un periodo di oltre 150 anni. Questo aspetto è di grande attualità per il ruolo che gli Orti botanici assumono oggi nei programmi di conservazione in situ ed ex situ, come enti di riferimento scientifico e documentario nelle attività di gestione territoriale e con piani di azione inerenti attività di conservazione ex situ e reintroduzioni in natura. Le collezioni viventi dell’Orto modenese mantengono tuttora le tracce dell’originario giardino dei semplici e dell’Orto accademico ottocentesco, che incrementava un collezionismo di specie esotiche e inusuali, nelle ampie Serre ducali edificate in quel periodo. Delineando gli orientamenti scientifico/culturali dell’Istituzione, si raggiungono i temi di oggi, con collezioni che assumono nuovi significati e contenuti, valicando i concetti utilitaristici ed estetici del passato per un approccio naturalistico più attuale, che incentivi la conoscenza del territorio e un profondo senso d’appartenenza ai progetti di conservazione della biodiversità vegetale. Perciò l’Orto può tramutarsi in “vetrina” delle sue attività di conservazione e ricerca.Pubblicazioni consigliate
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