Luciano Paganelli espone i suoi più recenti lavori in una serie di mostre a Cesena, galleria Carbonari, a Sant'Arcangelo di Romagna, presso la sede Biagetti, e a Lugo, Spazio MA.SE., tra l'aprile e la fine di maggio del corrente anno. Questa insistita attenzione alla figura artistica di Paganelli si giustifica per la particolarità e la significatività di un percorso pittorico estremamente variegato che, d'altra parte, sembra oggi segnare una tappa fondamentale nell'evoluzione dell'artista, entro la più complessiva e concorrente sensibilità che identifica l'habitat romagnolo. L'arte è uno specchio della realtà sociale, ed in effetti in Paganelli c'è il riscontro, quanto al pubblico, dell'adesione a un socialismo incompatibile con il deserto della realtà politica attuale e, quanto al privato, della fedeltà a una scuola fervida e incancellabile nella memoria. Si pensi al cenacolo “Arti e mestieri”, aperto da Luigi Varoli a Cotignola, che frutterà voci come quelle di Panighi, Ruffini e Giangrandi, all'Accademia delle Belle Arti di Ravenna, con un maestro del calibro di Umberto Folli, alla “Scuola di Cesena”, con docenti Sughi, Cappelli e Caldari.
Anamorfosi / Jasonni, Massimo. - In: IL PONTE. - ISSN 0032-423X. - 4:(2017), pp. 91-92.
Anamorfosi
JASONNI, Massimo
2017
Abstract
Luciano Paganelli espone i suoi più recenti lavori in una serie di mostre a Cesena, galleria Carbonari, a Sant'Arcangelo di Romagna, presso la sede Biagetti, e a Lugo, Spazio MA.SE., tra l'aprile e la fine di maggio del corrente anno. Questa insistita attenzione alla figura artistica di Paganelli si giustifica per la particolarità e la significatività di un percorso pittorico estremamente variegato che, d'altra parte, sembra oggi segnare una tappa fondamentale nell'evoluzione dell'artista, entro la più complessiva e concorrente sensibilità che identifica l'habitat romagnolo. L'arte è uno specchio della realtà sociale, ed in effetti in Paganelli c'è il riscontro, quanto al pubblico, dell'adesione a un socialismo incompatibile con il deserto della realtà politica attuale e, quanto al privato, della fedeltà a una scuola fervida e incancellabile nella memoria. Si pensi al cenacolo “Arti e mestieri”, aperto da Luigi Varoli a Cotignola, che frutterà voci come quelle di Panighi, Ruffini e Giangrandi, all'Accademia delle Belle Arti di Ravenna, con un maestro del calibro di Umberto Folli, alla “Scuola di Cesena”, con docenti Sughi, Cappelli e Caldari.Pubblicazioni consigliate
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