Introduzione Garantire servizi efficienti per la tutela della salute, in un contesto europeo di grande crisi economica, caratterizzato da nuove povertà e dall'incremento dei fenomeni migratori, richiede nuove strategie di presa in carico della persona (Jacob, 2012). Tra queste, l’empowerment, è suggerito come possibile soluzione (Kondilis et al., 2012), in accordo con l’OMS che definisce essenziali l’informazione e l’educazione di persona e comunità (WHO, 2009). Per empowerment si intende un processo sociale di riconoscimento, promozione e miglioramento delle abilità della persona, al fine di rispondere ai propri bisogni, risolvere i problemi e attivare le risorse individuali (Gibson, 1991). L’allungamento dell’aspettativa di vita ha aumentato la complessità dei problemi di salute, in termini di pluripatologia, cronicità e di una fragilità che può essere incrementata dalla condizione economica e sociale. Tali elementi mettono in evidenza la necessità di un approccio multidisciplinare alla persona che costruisca un percorso di presa in carico condiviso e che si avvalga della ricchezza di diverse e specifiche competenze, in cooperazione. L’empowerment della persona è una strategia assistenziale già implementata nei contesti di salute, ma molto resta da fare sul suo relativo utilizzo in contesto multidisciplinare. Altro elemento che i cambiamenti sociali, di questi ultimi anni, suggeriscono è la definizione di strategie condivise a livello europeo, per garantire un abbattimento delle barriere di cultura e territorio, ma soprattutto perché le differenze non possono che essere considerate valore aggiunto. Se il cambiamento di pensiero e visione globale, sotteso a questo approccio, è complesso e multifattoriale, è necessario che parta dalla formazione universitaria dei professionisti della salute. Il progetto didattico: StEmp: A new generation of students for health empowerment in a multicultural community L’Università di Modena e Reggio Emilia, insieme all’Artesis Plentijn Hogeschool di Anversa e alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (Manno) ha organizzato un programma intensivo, finanziato dalla Comunità Europea, attraverso l’Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme (LLP), che sensibilizzasse gli studenti alle tematiche sopra menzionate. Il progetto dal titolo “StEmp: A new generation of students for health empowerment in a multicultural community” ha visto il coinvolgimento di studenti e docenti dei corsi di laurea di Infermieristica (sede di Reggio Emilia), Fisioterapia, Ostetricia, Logopedia, Terapisti Occupazionali e Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica. Dai diversi corsi di laurea coinvolti sono stati selezionati venticinque studenti, con bando pubblico, sulla base dei curricula e della conoscenza della lingua inglese. I docenti coinvolti, sia nella fase di progettazione, sia nell’attività didattica, sono per la maggior parte docenti delle materie professionalizzanti dei corsi di laurea; fanno eccezione i professionisti dei servizi coinvolti, impegnati in due specifiche giornate (coordinatori di struttura semplice, due medici, un mediatore culturale, un’assistente sociale). L’obiettivo del progetto didattico è di formare futuri professionisti della salute capaci di comprendere l’importanza del lavoro in equipe multidisciplinare e multiculturale nell’approccio all’empowerment. Gli obiettivi formativi specifici sono: acquisizione di conoscenze relative ai diversi ambiti di competenza professionale nei paesi coinvolti (Italia, Belgio, Svizzera); acquisizione di conoscenze relative ai sistemi sanitari, ai percorsi formativi e di salute dei paesi coinvolti; acquisizione di conoscenze relative ai fenomeni migratori e alle strategie di approccio assistenziale interculturale; sviluppo di abilità di lavoro in equipe multidisciplinare; acquisizione di conoscenze e competenze sull’empowerment; acquisizione e sperimentazione di conoscenze e competenze di pianificazione assistenziale in equipe multidisciplinare. Il progetto si è svolto presso la sede del Corso di Laurea in Infermieristica di Reggio Emilia, per la durata di due settimane. Studenti e docenti hanno lavorato insieme, in lingua inglese e in attività didattiche organizzate in moduli specifici: il contesto sanitario europeo, i concetti di multidisciplinarietà e multiculturalità; l’approccio interculturale al care; l’empowerment; la progettazione assistenziale con approccio multidisciplinare (si veda tabella esplicativa). Le metodologie utilizzate sono state: lezioni frontali, incontri con esperti, visite a contesti di salute, lavori di gruppo e gestione casi clinici con Problem Based Learning (PBL). A conclusione del percorso, agli studenti è stata richiesta l’elaborazione di una pianificazione assistenziale multidisciplinare su case report, introdotto e presentato utilizzando un testo filmico (Precious, Lee Daniels, 2009). La valutazione del progetto Gli indicatori utilizzati per la valutazione del processo in itinere sono stati: la partecipazione degli studenti in aula, la valutazione dei mandati giornalieri sui singoli moduli, i rimandi sul soddisfacimento degli studenti suddivisi per paese/università di appartenenza ai docenti di riferimento. Gli indicatori sono stati monitorati in debriefing giornalieri dei docenti e in due incontri di valutazione complessiva, in fase intermedia e finale del progetto. Gli indicatori utilizzati per la valutazione del risultato finale sono suddivisi per studenti e docenti. Per gli studenti è stato utilizzato un questionario sul soddisfacimento, preparato dall’Agenzia Nazionale LLP, che, oltre ai dati anagrafici, indaga venti item con possibilità di risposta identificata con scala Likert (1/5) o dicotomica (sì/no). È stato inoltre predisposto uno strumento di valutazione dell’elaborato finale, dai docenti organizzatori, che valutasse le capacità di: - comprendere il bisogno di salute della persona; - identificare i problemi di salute reali e potenziali della persona; - identificare obiettivi pertinenti e raggiungibili; - pianificare interventi pertinenti e basati su evidenze scientifiche; - sperimentare un approccio al paziente basato sull’empowerment; - lavorare in equipe multidisciplinare e multiculturale, dimostrando capacità di ascolto, capacità di analisi critica e di argomentazione, strategie di comunicazione assertiva e di facilitazione del lavoro di gruppo. Oltre a questo è stato costruito un portfolio per permettere allo studente riflessione e autovalutazione, sia su ogni singola attività didattica, sia sul percorso complessivo. Per i docenti è stato utilizzato uno strumento per valutare percezione e livello di soddisfazione, strutturato in sette domande aperte. I risultati dell’esperienza La partecipazione degli studenti in aula è stata particolarmente attiva, fin dalla prima giornata, con grande apertura e collaborazione nei momenti di confronto e lavoro di gruppo sui mandati. I lavori prodotti dagli studenti sono sempre stati di qualità e hanno dimostrato interesse e piena comprensione degli argomenti trattati. I debriefing a piccolo gruppo hanno rimandato coinvolgimento e soddisfazione, elementi emersi e condivisi anche nei momenti di confronto tra docenti e nelle valutazioni intermedia e finale del percorso. Dall’elaborazione dei questionari il 76% degli studenti si ritiene molto soddisfatto relativamente alla durata del programma e al supporto ricevuto dalla propria università (88%). Relativamente alla valutazione globale del progetto, più dell’80% degli studenti esprime valutazioni dal buono all’eccellente sul raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, sulle attività didattiche, sulla qualità dell’insegnamento e sulle competenze dei docenti. In relazione agli obiettivi individuali, il 93% degli studenti riferisce di essere soddisfatto e che la partecipazione al progetto potrebbe rivelarsi utile per percorsi futuri. I portfolio sono stati utilizzati da tutti gli studenti in modo completo e pertinente. Alcuni aspetti interessanti, emersi dallo strumento, sono stati il mettersi in gioco e in cooperazione in equipe multiculturale e multi-professionale, l’acquisizione di nuove abilità comunicative, il miglioramento della lingua inglese. Da una valutazione generale del portfolio emergono buone capacità di approccio analitico al caso finale e una buona integrazione/utilizzo dei contenuti trattati nelle diverse giornate. Gli elaborati finali, si sono tutti rivelati pertinenti al mandato e di qualità; pur considerando la complessità del case report, unita alla complessità del team multidisciplinare e, non di secondaria importanza, al lavoro svolto in una lingua diversa da quella madre. Dai docenti emerge, all’unanimità, un elevato livello di interesse e motivazione, scambio e crescita professionale, oltre a una segnalata e apprezzata cooperazione, in tutte le fasi del progetto. Sempre i docenti segnalano, come elemento positivo, la partecipazione e il coinvolgimento degli studenti. Considerando il percorso e gli obiettivi raggiunti da studenti e docenti coinvolti, il progetto ha dato ottimi risultati, in termini di apprendimento, scambio e crescita, sia individuale che professionale.

L'approccio multidisciplinare all'empowerment della persona. Un progetto europeo per gli studenti delle lauree sanitarie / Gradellini, Cinzia; Mecugni, Daniela. - In: L'INFERMIERE. - ISSN 2038-0712. - 49:2(2015), pp. 9-15.

L'approccio multidisciplinare all'empowerment della persona. Un progetto europeo per gli studenti delle lauree sanitarie.

MECUGNI, Daniela
2015

Abstract

Introduzione Garantire servizi efficienti per la tutela della salute, in un contesto europeo di grande crisi economica, caratterizzato da nuove povertà e dall'incremento dei fenomeni migratori, richiede nuove strategie di presa in carico della persona (Jacob, 2012). Tra queste, l’empowerment, è suggerito come possibile soluzione (Kondilis et al., 2012), in accordo con l’OMS che definisce essenziali l’informazione e l’educazione di persona e comunità (WHO, 2009). Per empowerment si intende un processo sociale di riconoscimento, promozione e miglioramento delle abilità della persona, al fine di rispondere ai propri bisogni, risolvere i problemi e attivare le risorse individuali (Gibson, 1991). L’allungamento dell’aspettativa di vita ha aumentato la complessità dei problemi di salute, in termini di pluripatologia, cronicità e di una fragilità che può essere incrementata dalla condizione economica e sociale. Tali elementi mettono in evidenza la necessità di un approccio multidisciplinare alla persona che costruisca un percorso di presa in carico condiviso e che si avvalga della ricchezza di diverse e specifiche competenze, in cooperazione. L’empowerment della persona è una strategia assistenziale già implementata nei contesti di salute, ma molto resta da fare sul suo relativo utilizzo in contesto multidisciplinare. Altro elemento che i cambiamenti sociali, di questi ultimi anni, suggeriscono è la definizione di strategie condivise a livello europeo, per garantire un abbattimento delle barriere di cultura e territorio, ma soprattutto perché le differenze non possono che essere considerate valore aggiunto. Se il cambiamento di pensiero e visione globale, sotteso a questo approccio, è complesso e multifattoriale, è necessario che parta dalla formazione universitaria dei professionisti della salute. Il progetto didattico: StEmp: A new generation of students for health empowerment in a multicultural community L’Università di Modena e Reggio Emilia, insieme all’Artesis Plentijn Hogeschool di Anversa e alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (Manno) ha organizzato un programma intensivo, finanziato dalla Comunità Europea, attraverso l’Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme (LLP), che sensibilizzasse gli studenti alle tematiche sopra menzionate. Il progetto dal titolo “StEmp: A new generation of students for health empowerment in a multicultural community” ha visto il coinvolgimento di studenti e docenti dei corsi di laurea di Infermieristica (sede di Reggio Emilia), Fisioterapia, Ostetricia, Logopedia, Terapisti Occupazionali e Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica. Dai diversi corsi di laurea coinvolti sono stati selezionati venticinque studenti, con bando pubblico, sulla base dei curricula e della conoscenza della lingua inglese. I docenti coinvolti, sia nella fase di progettazione, sia nell’attività didattica, sono per la maggior parte docenti delle materie professionalizzanti dei corsi di laurea; fanno eccezione i professionisti dei servizi coinvolti, impegnati in due specifiche giornate (coordinatori di struttura semplice, due medici, un mediatore culturale, un’assistente sociale). L’obiettivo del progetto didattico è di formare futuri professionisti della salute capaci di comprendere l’importanza del lavoro in equipe multidisciplinare e multiculturale nell’approccio all’empowerment. Gli obiettivi formativi specifici sono: acquisizione di conoscenze relative ai diversi ambiti di competenza professionale nei paesi coinvolti (Italia, Belgio, Svizzera); acquisizione di conoscenze relative ai sistemi sanitari, ai percorsi formativi e di salute dei paesi coinvolti; acquisizione di conoscenze relative ai fenomeni migratori e alle strategie di approccio assistenziale interculturale; sviluppo di abilità di lavoro in equipe multidisciplinare; acquisizione di conoscenze e competenze sull’empowerment; acquisizione e sperimentazione di conoscenze e competenze di pianificazione assistenziale in equipe multidisciplinare. Il progetto si è svolto presso la sede del Corso di Laurea in Infermieristica di Reggio Emilia, per la durata di due settimane. Studenti e docenti hanno lavorato insieme, in lingua inglese e in attività didattiche organizzate in moduli specifici: il contesto sanitario europeo, i concetti di multidisciplinarietà e multiculturalità; l’approccio interculturale al care; l’empowerment; la progettazione assistenziale con approccio multidisciplinare (si veda tabella esplicativa). Le metodologie utilizzate sono state: lezioni frontali, incontri con esperti, visite a contesti di salute, lavori di gruppo e gestione casi clinici con Problem Based Learning (PBL). A conclusione del percorso, agli studenti è stata richiesta l’elaborazione di una pianificazione assistenziale multidisciplinare su case report, introdotto e presentato utilizzando un testo filmico (Precious, Lee Daniels, 2009). La valutazione del progetto Gli indicatori utilizzati per la valutazione del processo in itinere sono stati: la partecipazione degli studenti in aula, la valutazione dei mandati giornalieri sui singoli moduli, i rimandi sul soddisfacimento degli studenti suddivisi per paese/università di appartenenza ai docenti di riferimento. Gli indicatori sono stati monitorati in debriefing giornalieri dei docenti e in due incontri di valutazione complessiva, in fase intermedia e finale del progetto. Gli indicatori utilizzati per la valutazione del risultato finale sono suddivisi per studenti e docenti. Per gli studenti è stato utilizzato un questionario sul soddisfacimento, preparato dall’Agenzia Nazionale LLP, che, oltre ai dati anagrafici, indaga venti item con possibilità di risposta identificata con scala Likert (1/5) o dicotomica (sì/no). È stato inoltre predisposto uno strumento di valutazione dell’elaborato finale, dai docenti organizzatori, che valutasse le capacità di: - comprendere il bisogno di salute della persona; - identificare i problemi di salute reali e potenziali della persona; - identificare obiettivi pertinenti e raggiungibili; - pianificare interventi pertinenti e basati su evidenze scientifiche; - sperimentare un approccio al paziente basato sull’empowerment; - lavorare in equipe multidisciplinare e multiculturale, dimostrando capacità di ascolto, capacità di analisi critica e di argomentazione, strategie di comunicazione assertiva e di facilitazione del lavoro di gruppo. Oltre a questo è stato costruito un portfolio per permettere allo studente riflessione e autovalutazione, sia su ogni singola attività didattica, sia sul percorso complessivo. Per i docenti è stato utilizzato uno strumento per valutare percezione e livello di soddisfazione, strutturato in sette domande aperte. I risultati dell’esperienza La partecipazione degli studenti in aula è stata particolarmente attiva, fin dalla prima giornata, con grande apertura e collaborazione nei momenti di confronto e lavoro di gruppo sui mandati. I lavori prodotti dagli studenti sono sempre stati di qualità e hanno dimostrato interesse e piena comprensione degli argomenti trattati. I debriefing a piccolo gruppo hanno rimandato coinvolgimento e soddisfazione, elementi emersi e condivisi anche nei momenti di confronto tra docenti e nelle valutazioni intermedia e finale del percorso. Dall’elaborazione dei questionari il 76% degli studenti si ritiene molto soddisfatto relativamente alla durata del programma e al supporto ricevuto dalla propria università (88%). Relativamente alla valutazione globale del progetto, più dell’80% degli studenti esprime valutazioni dal buono all’eccellente sul raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, sulle attività didattiche, sulla qualità dell’insegnamento e sulle competenze dei docenti. In relazione agli obiettivi individuali, il 93% degli studenti riferisce di essere soddisfatto e che la partecipazione al progetto potrebbe rivelarsi utile per percorsi futuri. I portfolio sono stati utilizzati da tutti gli studenti in modo completo e pertinente. Alcuni aspetti interessanti, emersi dallo strumento, sono stati il mettersi in gioco e in cooperazione in equipe multiculturale e multi-professionale, l’acquisizione di nuove abilità comunicative, il miglioramento della lingua inglese. Da una valutazione generale del portfolio emergono buone capacità di approccio analitico al caso finale e una buona integrazione/utilizzo dei contenuti trattati nelle diverse giornate. Gli elaborati finali, si sono tutti rivelati pertinenti al mandato e di qualità; pur considerando la complessità del case report, unita alla complessità del team multidisciplinare e, non di secondaria importanza, al lavoro svolto in una lingua diversa da quella madre. Dai docenti emerge, all’unanimità, un elevato livello di interesse e motivazione, scambio e crescita professionale, oltre a una segnalata e apprezzata cooperazione, in tutte le fasi del progetto. Sempre i docenti segnalano, come elemento positivo, la partecipazione e il coinvolgimento degli studenti. Considerando il percorso e gli obiettivi raggiunti da studenti e docenti coinvolti, il progetto ha dato ottimi risultati, in termini di apprendimento, scambio e crescita, sia individuale che professionale.
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L'approccio multidisciplinare all'empowerment della persona. Un progetto europeo per gli studenti delle lauree sanitarie / Gradellini, Cinzia; Mecugni, Daniela. - In: L'INFERMIERE. - ISSN 2038-0712. - 49:2(2015), pp. 9-15.
Gradellini, Cinzia; Mecugni, Daniela
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