I catechismi controversistici – da quelli di Edmond Auger per le zone calviniste di Francia a quelli di Pietro Canisio per i territori imperiali – furono dalle autorità romane considerati inadeguati perché essi davano spazio alla conoscenza delle dottrine degli eretici, anche se solo per confutarle, o concedevano ampio spazio a quella narrazione biblica che in lingua volgare era stato deciso, seppure in maniera non sempre coerente, di proibire. Negli anni che seguirono la pubblicazione del catechismo ufficiale, quel Catechismo Romano destinato, in volgare e in latino, alla formazione teologico-catechistica dei religiosi, si fece strada un altro modello di catechismo: quello di Roberto Bellarmino (1597) che il papato cercò di promulgare in tutta la cristianità, imponendone la traduzione in tutte le lingue e il suo utilizzo nelle scuole di dottrina cristiana aderenti all’Arciconfraternita della dottrina cristiana, ma a cui fu riservato un diverso e alterno successo.

Les deux voies des catéchismes: les controverses et l’endoctrinement. France et Italie / Catto, Michela. - (2015), pp. 216-229.

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