Il "nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti" introdotto dalla riforma dei contratti pubblici (d.lgs. n. 50/2016) è analizzato in questo contributo nel quadro dell'esigenza di razionalizzazione e riqualificazione dei "soggetti" del public procurement, particolarmente pressante nell'ambito dell'amministrazione locale, e degli obiettivi ispiratori delle direttive europee del 2014 sugli appalti pubblici e sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, recepite dalla riforma stessa. Riforma che non si limita al recepimento delle direttive ma opera, al tempo stesso, un complessivo riordino della materia, di cui l'anzidetto sistema di qualificazione è rilevante espressione. L'introduzione di tale progetto di razionalizzazione e riqualificazione delle stazioni appaltanti e l'investitura dell'Anac quale suo centro di riferimento tecnico autorevole e munito di significativi poteri appaiono delineare, nel disegno della riforma, un passaggio dalle politiche di (mera) revisione della spesa pubblica a un più ambizioso obiettivo di costruzione di un vero e proprio "sistema" del public procurement. Lo studio si chiude identificando alcuni aspetti chiave per la riuscita del progetto, tra cui centrale, considerato l'intrinseco legame della riforma con la professionalizzazione degli apparati, la messa in campo di politiche idonee per la formazione dei pubblici dipendenti.
Dalla spending review a un “sistema” del public procurement? La qualificazione delle stazioni appaltanti tra centralizzazione e policentrismo / Guerra, Maria Paola. - In: ASTRID RASSEGNA. - ISSN 2038-1662. - 256 (N. 20/2016)(2016), pp. 1-27.
Dalla spending review a un “sistema” del public procurement? La qualificazione delle stazioni appaltanti tra centralizzazione e policentrismo
GUERRA, Maria Paola
2016
Abstract
Il "nuovo sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti" introdotto dalla riforma dei contratti pubblici (d.lgs. n. 50/2016) è analizzato in questo contributo nel quadro dell'esigenza di razionalizzazione e riqualificazione dei "soggetti" del public procurement, particolarmente pressante nell'ambito dell'amministrazione locale, e degli obiettivi ispiratori delle direttive europee del 2014 sugli appalti pubblici e sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, recepite dalla riforma stessa. Riforma che non si limita al recepimento delle direttive ma opera, al tempo stesso, un complessivo riordino della materia, di cui l'anzidetto sistema di qualificazione è rilevante espressione. L'introduzione di tale progetto di razionalizzazione e riqualificazione delle stazioni appaltanti e l'investitura dell'Anac quale suo centro di riferimento tecnico autorevole e munito di significativi poteri appaiono delineare, nel disegno della riforma, un passaggio dalle politiche di (mera) revisione della spesa pubblica a un più ambizioso obiettivo di costruzione di un vero e proprio "sistema" del public procurement. Lo studio si chiude identificando alcuni aspetti chiave per la riuscita del progetto, tra cui centrale, considerato l'intrinseco legame della riforma con la professionalizzazione degli apparati, la messa in campo di politiche idonee per la formazione dei pubblici dipendenti.File | Dimensione | Formato | |
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