In un articolo pubblicato nel 1931 Vincenzo Arangio-Ruiz credette di individuare la presenza nel Digesto di tracce di una piccola compilazione (da lui indicata come "compilazioncella") di cui si sarebbero avvalsi i commissari giustinianei nella composizione del Digesto: essa sarebbe rivelata dall'irregolarità formale di alcune inscriptiones apposte a frammenti degli ultimi tre libri delle Pandette. Tale studio si inserisce con tutta evidenza a pieno titolo nell'ambito delle teorie del Predigesto, oggi peraltro pressoché definitivamente abbandonate. L'autore verifica la fondatezza dell'ipotesi attraverso un analitico esame delle inscriptiones del Digesto nella loro formulazione e conclude per il carattere non persuasivo della soluzione prospettata dall'Arangio. Riconosce però allo scritto del Maestro napoletano una straordinaria originalità, per essersi posto come unico saggio che, anziché teorizzare l'uso di Predigesti da parte dei compilatori sulla base di considerazioni generali (poco tempo a disposizione, attività della Scuola beritense, coincidenza dei nomi delle prime tre parti del Digesto con compilazioni a catena prima studiate nelle scuole, ecc.), ha additato, dal canto suo, una precisa raccolta di cui fornisce connotati visibili (ancorché, come già detto, non convincenti).
La "compilazioncella" dell'Arangio-Ruiz e la coerenza formale delle 'inscriptiones' nel Digesto / Lambertini, Renzo. - In: KOINONIA. - ISSN 0393-2230. - (2016), pp. 331-347.
La "compilazioncella" dell'Arangio-Ruiz e la coerenza formale delle 'inscriptiones' nel Digesto
LAMBERTINI, Renzo
2016
Abstract
In un articolo pubblicato nel 1931 Vincenzo Arangio-Ruiz credette di individuare la presenza nel Digesto di tracce di una piccola compilazione (da lui indicata come "compilazioncella") di cui si sarebbero avvalsi i commissari giustinianei nella composizione del Digesto: essa sarebbe rivelata dall'irregolarità formale di alcune inscriptiones apposte a frammenti degli ultimi tre libri delle Pandette. Tale studio si inserisce con tutta evidenza a pieno titolo nell'ambito delle teorie del Predigesto, oggi peraltro pressoché definitivamente abbandonate. L'autore verifica la fondatezza dell'ipotesi attraverso un analitico esame delle inscriptiones del Digesto nella loro formulazione e conclude per il carattere non persuasivo della soluzione prospettata dall'Arangio. Riconosce però allo scritto del Maestro napoletano una straordinaria originalità, per essersi posto come unico saggio che, anziché teorizzare l'uso di Predigesti da parte dei compilatori sulla base di considerazioni generali (poco tempo a disposizione, attività della Scuola beritense, coincidenza dei nomi delle prime tre parti del Digesto con compilazioni a catena prima studiate nelle scuole, ecc.), ha additato, dal canto suo, una precisa raccolta di cui fornisce connotati visibili (ancorché, come già detto, non convincenti).File | Dimensione | Formato | |
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