Nel parlare delle migrazioni contemporanee si sente spesso fare riferimento ai soggetti migranti come a degli invisibili. Que- sto aggettivo che si sostanzia in nome comune (“gli invisibili”, rigorosamente al plurale) è stato in grado di permeare il senso comune e l’immaginario quotidiano. Ma questo termine, nato per denunciare l’esclusione sociale, si trasforma nel suo opposto, sfuggendo alla logica delle intenzioni che soccombe all’autopoiesi della comunicazione

ltro che invisibili. Il paradosso delle immagini degli immigrati / Iervese, Vittorio. - In: ZAPRUDER. - ISSN 1723-0020. - (2016), pp. 130-139.

ltro che invisibili. Il paradosso delle immagini degli immigrati

IERVESE, Vittorio
2016

Abstract

Nel parlare delle migrazioni contemporanee si sente spesso fare riferimento ai soggetti migranti come a degli invisibili. Que- sto aggettivo che si sostanzia in nome comune (“gli invisibili”, rigorosamente al plurale) è stato in grado di permeare il senso comune e l’immaginario quotidiano. Ma questo termine, nato per denunciare l’esclusione sociale, si trasforma nel suo opposto, sfuggendo alla logica delle intenzioni che soccombe all’autopoiesi della comunicazione
2016
130
139
ltro che invisibili. Il paradosso delle immagini degli immigrati / Iervese, Vittorio. - In: ZAPRUDER. - ISSN 1723-0020. - (2016), pp. 130-139.
Iervese, Vittorio
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