Gli antagonisti del fattore di necrosi tumorale alfa (anti-TNF-α) interferiscono con importanti azioni immunitarie esercitate da questa citochina nell’infezione tubercolare (TBC).Il TNF agisce, infatti, su numerose cellule del sistema immunitario: è il principale fattore di attivazione dei macrofagi e partecipa alla co-stimolazione dei linfociti T, cellule fondamentali per la formazione e il mantenimento del granuloma; insieme alle chemochine e all’interferone-gamma (IFN-γ), il TNF-α richiama quindi cellule infiammatorie da un lato a formare il granuloma, dall’altro a promuoverne l’eliminazione. Gli anti-TNF-α bloccano la maturazione dei fagolisosomi, stimolano l’apoptosi di cellule chiave contro la TBC e potenziano la popolazione delle cellule Treg, sbilanciando l’equilibrio tra la risposta infiammatoria dei macrofagi e la soppressione dell’infiammazione da parte delle Treg, fondamentale per il mantenimento del granuloma, contenitore “safe” di micobatteri. La loro somministrazione può pertanto portare a una rottura del granuloma con disseminazione dei micobatteri. Il rischio tubercolare risulta aumentato con tutti gli anti-TNF-α, ma esistono differenze tra una molecola e l’altra (Tabella I): etanercept si lega a una molecola di TNF-α trimerico, per lo più solubile, mentre gli anticorpi monoclonali (MAb) legano molecole di TNF-α mono e trimerico, sia solubile sia transmembrana, portando a una maggiore riduzione di TNF-α rispetto a etanercept.
Farmaci biologici e infezione tubercolare / Scioscia, C.; Anelli, M. G.; Epis, O.; Favalli, E. G.; Garau, P.; Mancarella, L.; Paoletti, F.; Pomponio, G.; Sandri, Gilda; Selvi, E.; Tirri, E.; D’Errico, T.. - In: MINERVA MEDICA. - ISSN 0026-4806. - STAMPA. - 103 Suppl. 1 al n°5:(2012), pp. 9-16.
Farmaci biologici e infezione tubercolare
SANDRI, Gilda;
2012
Abstract
Gli antagonisti del fattore di necrosi tumorale alfa (anti-TNF-α) interferiscono con importanti azioni immunitarie esercitate da questa citochina nell’infezione tubercolare (TBC).Il TNF agisce, infatti, su numerose cellule del sistema immunitario: è il principale fattore di attivazione dei macrofagi e partecipa alla co-stimolazione dei linfociti T, cellule fondamentali per la formazione e il mantenimento del granuloma; insieme alle chemochine e all’interferone-gamma (IFN-γ), il TNF-α richiama quindi cellule infiammatorie da un lato a formare il granuloma, dall’altro a promuoverne l’eliminazione. Gli anti-TNF-α bloccano la maturazione dei fagolisosomi, stimolano l’apoptosi di cellule chiave contro la TBC e potenziano la popolazione delle cellule Treg, sbilanciando l’equilibrio tra la risposta infiammatoria dei macrofagi e la soppressione dell’infiammazione da parte delle Treg, fondamentale per il mantenimento del granuloma, contenitore “safe” di micobatteri. La loro somministrazione può pertanto portare a una rottura del granuloma con disseminazione dei micobatteri. Il rischio tubercolare risulta aumentato con tutti gli anti-TNF-α, ma esistono differenze tra una molecola e l’altra (Tabella I): etanercept si lega a una molecola di TNF-α trimerico, per lo più solubile, mentre gli anticorpi monoclonali (MAb) legano molecole di TNF-α mono e trimerico, sia solubile sia transmembrana, portando a una maggiore riduzione di TNF-α rispetto a etanercept.Pubblicazioni consigliate
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