I ducati di Parma e di Modena, coinvolti a più riprese nei moti risorgimentali, registrarono tra il 1831 ed il 1859 la formazione e la maturazione di un movimento unitario filo-piemontese, i cui esponenti, alcuni dei quali esuli, diedero un contributo non indifferente all’azione politica di Luigi Carlo Farini. Tra i diversi piani su cui si dovette muovere il governo delle “Provincie emiliane”, quello della riforma delle amministrazioni locali fu particolarmente sentito. Le differenti e radicate tradizioni giuridiche ed istituzionali, nonché la loro palese disomogeneità, emersero quale ostacolo all’accoglimento del progetto uniformante e accentratore perseguito da Torino e dal “dittatore” Farini. Giuristi e intellettuali, ma anche un’opinione pubblica attenta e informata, seguirono con sempre maggiore disincanto, e persino con punte di aperta avversione, la costruzione del nuovo stato nazionale, che segnava il tramonto delle aspirazioni di protagonismo di una classe dirigente fragile e talvolta nostalgica delle grandezze pre-unitarie.Between 1831 and 1859 the Duchy of Parma and the Duchy of Modena, which had been repeatedly involved in the Risorgimento risings, witnessed the birth and the development of a pro-Piedmontese kingdom unitarian movement. Its representatives, some of whom were in exile, made an appreciable contribution to the political action of Luigi Carlo Farini. Among the different goals of the movement, the reform of local administrations was in the foreground. Deep-rooted and heterogeneous legal and institutional traditions constituted an obstacle to the program of centralization that both the government in Turin and the «dictator» Farini pursued. Jurists, intellectuals and also an attentive public opinion followed, with growing skepticism and occasionally with evident distaste, the building of a new national state, which stifled the ambitions of a fragile ruling class that looked back with nostalgia to pre-unitarian greatness.
Accentramento amministrativo e rimpianti di grandezza nelle province emiliane tra Modena e Parma / Tavilla, Carmelo Elio. - STAMPA. - (2015), pp. 379-399.
Accentramento amministrativo e rimpianti di grandezza nelle province emiliane tra Modena e Parma
TAVILLA, Carmelo Elio
2015
Abstract
I ducati di Parma e di Modena, coinvolti a più riprese nei moti risorgimentali, registrarono tra il 1831 ed il 1859 la formazione e la maturazione di un movimento unitario filo-piemontese, i cui esponenti, alcuni dei quali esuli, diedero un contributo non indifferente all’azione politica di Luigi Carlo Farini. Tra i diversi piani su cui si dovette muovere il governo delle “Provincie emiliane”, quello della riforma delle amministrazioni locali fu particolarmente sentito. Le differenti e radicate tradizioni giuridiche ed istituzionali, nonché la loro palese disomogeneità, emersero quale ostacolo all’accoglimento del progetto uniformante e accentratore perseguito da Torino e dal “dittatore” Farini. Giuristi e intellettuali, ma anche un’opinione pubblica attenta e informata, seguirono con sempre maggiore disincanto, e persino con punte di aperta avversione, la costruzione del nuovo stato nazionale, che segnava il tramonto delle aspirazioni di protagonismo di una classe dirigente fragile e talvolta nostalgica delle grandezze pre-unitarie.Between 1831 and 1859 the Duchy of Parma and the Duchy of Modena, which had been repeatedly involved in the Risorgimento risings, witnessed the birth and the development of a pro-Piedmontese kingdom unitarian movement. Its representatives, some of whom were in exile, made an appreciable contribution to the political action of Luigi Carlo Farini. Among the different goals of the movement, the reform of local administrations was in the foreground. Deep-rooted and heterogeneous legal and institutional traditions constituted an obstacle to the program of centralization that both the government in Turin and the «dictator» Farini pursued. Jurists, intellectuals and also an attentive public opinion followed, with growing skepticism and occasionally with evident distaste, the building of a new national state, which stifled the ambitions of a fragile ruling class that looked back with nostalgia to pre-unitarian greatness.File | Dimensione | Formato | |
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