La Tignoletta della vite, Lobesia botrana (Denis & Schiffermüller, 1775), lepidottero tortricide, è una delle principali avversità entomologiche della vite, a causa dei danni arrecati dalle larve agli acini dell’uva. Il quadro delle sostanze attive più frequentemente utilizzate nella difesa della vite dalla tignoletta comprende attualmente prodotti quali methoxyfenozide e indoxacarb, recentemente affiancati dall’emamectina, chlorantraniliprole e spinosad. Nella produzione integrata la scelta e l’impiego razionale dei mezzi di difesa deve necessariamente tener conto della possibilità che i fitofagi sviluppino progressivamente una ridotta suscettibilità ai prodotti fitosanitari (resistenza). Lo studio si è proposto d’indagare in popolazioni raccolte in Emilia-Romagna: a) la presenza di resistenza alle sostanze attive introdotte da tempo sul mercato; b) la sensibilità alle nuove sostanze attive da poco introdotte nei programmi di difesa integrata c) la presenza di resistenza crociata tra le diverse sostanze attive. Le metodiche di laboratorio utilizzate sono state messe a punto nell’ambito delle attività di ricerca di progetti CRPV finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e prevedono l’analisi della sensibilità degli insetti alle singole sostanze attive (biosaggi) e del livello di attività detossificante gli insetticidi (test enzimatici). Le indagini svolte mostrano l’efficacia dei prodotti di più recente introduzione e un calo della tenuta dei principi attivi con uno storico d’uso prolungato, associato ad un aumento delle attività enzimatiche detossificanti GST ed MFO. In conclusione lo studio ha rivelato l’esistenza di un progressivo adattamento metabolico in L. botrana come risposta ai trattamenti con i principi attivi d’utilizzo più datato. Tale adattamento, tuttavia, non consente il contrasto dell’azione insetticida prodotta delle nuove molecole, determinando l’assenza di resistenza crociata fra i prodotti con una diversa tempistica d’inserimento nei disciplinari di difesa.
MONITORAGGIO DELLO SVILUPPO DELLA RESISTENZA AGLI INSETTICIDI NEL LEPIDOTTERO LOBESIA BOTRANA / Cassanelli, Stefano; Casali, Giulia; Pagni, MARIA ROSA; Garcia, Loretto; Pradolesi, Gianfranco; Butturini, Alda; Civolani, Stefano. - STAMPA. - (2013). (Intervento presentato al convegno 74° Congesso Nazionale dell'Unione Zoologica Italiana tenutosi a Modena nel 30 settembre - 3 ottobre 2013).
MONITORAGGIO DELLO SVILUPPO DELLA RESISTENZA AGLI INSETTICIDI NEL LEPIDOTTERO LOBESIA BOTRANA
CASSANELLI, Stefano;
2013
Abstract
La Tignoletta della vite, Lobesia botrana (Denis & Schiffermüller, 1775), lepidottero tortricide, è una delle principali avversità entomologiche della vite, a causa dei danni arrecati dalle larve agli acini dell’uva. Il quadro delle sostanze attive più frequentemente utilizzate nella difesa della vite dalla tignoletta comprende attualmente prodotti quali methoxyfenozide e indoxacarb, recentemente affiancati dall’emamectina, chlorantraniliprole e spinosad. Nella produzione integrata la scelta e l’impiego razionale dei mezzi di difesa deve necessariamente tener conto della possibilità che i fitofagi sviluppino progressivamente una ridotta suscettibilità ai prodotti fitosanitari (resistenza). Lo studio si è proposto d’indagare in popolazioni raccolte in Emilia-Romagna: a) la presenza di resistenza alle sostanze attive introdotte da tempo sul mercato; b) la sensibilità alle nuove sostanze attive da poco introdotte nei programmi di difesa integrata c) la presenza di resistenza crociata tra le diverse sostanze attive. Le metodiche di laboratorio utilizzate sono state messe a punto nell’ambito delle attività di ricerca di progetti CRPV finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e prevedono l’analisi della sensibilità degli insetti alle singole sostanze attive (biosaggi) e del livello di attività detossificante gli insetticidi (test enzimatici). Le indagini svolte mostrano l’efficacia dei prodotti di più recente introduzione e un calo della tenuta dei principi attivi con uno storico d’uso prolungato, associato ad un aumento delle attività enzimatiche detossificanti GST ed MFO. In conclusione lo studio ha rivelato l’esistenza di un progressivo adattamento metabolico in L. botrana come risposta ai trattamenti con i principi attivi d’utilizzo più datato. Tale adattamento, tuttavia, non consente il contrasto dell’azione insetticida prodotta delle nuove molecole, determinando l’assenza di resistenza crociata fra i prodotti con una diversa tempistica d’inserimento nei disciplinari di difesa.File | Dimensione | Formato | |
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