La misura di sicurezza personale detentiva del ricovero in Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg), disciplinata all’art. 222 c.p., negli ultimi anni è stata oggetto di un acceso dibattito, soprattutto a seguito dell’inchiesta condotta dal senatore Ignazio Marino nel 2011 da cui sono emerse le condizioni di degrado e di abbandono della realtà criminal-manicomiale italiana. Tuttavia, ciò che più rileva è l’assoluta insensatezza della medesima esistenza degli Opg, posto che il folle reo ivi internato si trova ad affrontare, nonostante la sua asserita incapacità di intendere e di volere, una pena più severa rispetto a quella del carcere, senza peraltro comprenderne il significato. In risposta a tale situazione, la Legge n. 9/2012 ha sancito la definitiva chiusura degli Opg presenti in Italia, da realizzare entro il 1 febbraio 2013, termine prorogato poi con decreto al 1 aprile 2014 e di recente ulteriormente slittato all’aprile 2015, protraendo la sofferenza dei circa mille internati. Tale decisione si è resa necessaria a causa della mancata realizzazione da parte delle regioni delle cc.dd. Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), chiamate a sostituire le strutture preesistenti. Per scongiurare ulteriori slittamenti, il decreto-legge ha introdotto altresì un controllo sui lavori in fieri entro sei mesi dall’entrata in vigore e la possibilità di un commissariamento per le regioni inadempienti. In attesa del suo totale superamento, il ricovero in Opg dovrebbe rappresentare un’ipotesi residuale prevista per i soli casi in cui non sia possibile assicurare altrimenti cure adeguate e fare fronte alla pericolosità sociale. Gli Autori, attraverso i dati forniti dall’Ufficio di sorveglianza del Tribunale di Reggio Emilia, hanno indagato la situazione dell’Opg di Reggio Emilia, soprattutto rispetto al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla riforma. In quest’ottica, si è cercato di identificare l’eventuale nuova destinazione della struttura e il luogo in cui sorgerà la Rems, mettendone in evidenza gli elementi qualificanti in termini strutturali, trattamentali e di personale. Allo stesso tempo, considerando la complessità di tale contesto, sono stati valutati anche i possibili percorsi alternativi extra-moenia che i Dipartimenti di salute mentale locali predisporranno per gli internati che, per la scarsa pericolosità sociale, potranno essere seguiti al di fuori delle nuove residenze. Nonostante il superamento degli Opg presenti indubbi aspetti positivi, quanto meno sotto il profilo igienico-sanitario, permangono alcuni limiti che potrebbero rendere necessari ulteriori interventi legislativi in materia. La realizzazione delle Rems richiede, infatti, tempi lunghi e ingenti fondi, oltre a non rappresentare la soluzione ultima al problema del trattamento dei folli-rei. Data la problematicità della tematica, appare auspicabile una riforma più ampia del codice penale in tema di imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, probabilmente neppure ipotizzabile attraverso un intervento normativo di natura meramente emergenziale quale quello attualmente adottato dal legislatore.
Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia e legge n. 9/2012: lo stato dell'arte / Pagliani, N.; Sgarbi, Chiara; DE FAZIO, Giovanna Laura. - In: RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA. - ISSN 1121-1717. - STAMPA. - 1:(2014), pp. 94-94. (Intervento presentato al convegno XXVIII Congresso Società Italiana di Criminologia "Bad or Mad". il controverso rapporto tra disturbo mentale e crimine violento tenutosi a Bari nel 25-27 settembre 2014).
Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Reggio Emilia e legge n. 9/2012: lo stato dell'arte
SGARBI, Chiara;DE FAZIO, Giovanna Laura
2014
Abstract
La misura di sicurezza personale detentiva del ricovero in Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg), disciplinata all’art. 222 c.p., negli ultimi anni è stata oggetto di un acceso dibattito, soprattutto a seguito dell’inchiesta condotta dal senatore Ignazio Marino nel 2011 da cui sono emerse le condizioni di degrado e di abbandono della realtà criminal-manicomiale italiana. Tuttavia, ciò che più rileva è l’assoluta insensatezza della medesima esistenza degli Opg, posto che il folle reo ivi internato si trova ad affrontare, nonostante la sua asserita incapacità di intendere e di volere, una pena più severa rispetto a quella del carcere, senza peraltro comprenderne il significato. In risposta a tale situazione, la Legge n. 9/2012 ha sancito la definitiva chiusura degli Opg presenti in Italia, da realizzare entro il 1 febbraio 2013, termine prorogato poi con decreto al 1 aprile 2014 e di recente ulteriormente slittato all’aprile 2015, protraendo la sofferenza dei circa mille internati. Tale decisione si è resa necessaria a causa della mancata realizzazione da parte delle regioni delle cc.dd. Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), chiamate a sostituire le strutture preesistenti. Per scongiurare ulteriori slittamenti, il decreto-legge ha introdotto altresì un controllo sui lavori in fieri entro sei mesi dall’entrata in vigore e la possibilità di un commissariamento per le regioni inadempienti. In attesa del suo totale superamento, il ricovero in Opg dovrebbe rappresentare un’ipotesi residuale prevista per i soli casi in cui non sia possibile assicurare altrimenti cure adeguate e fare fronte alla pericolosità sociale. Gli Autori, attraverso i dati forniti dall’Ufficio di sorveglianza del Tribunale di Reggio Emilia, hanno indagato la situazione dell’Opg di Reggio Emilia, soprattutto rispetto al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla riforma. In quest’ottica, si è cercato di identificare l’eventuale nuova destinazione della struttura e il luogo in cui sorgerà la Rems, mettendone in evidenza gli elementi qualificanti in termini strutturali, trattamentali e di personale. Allo stesso tempo, considerando la complessità di tale contesto, sono stati valutati anche i possibili percorsi alternativi extra-moenia che i Dipartimenti di salute mentale locali predisporranno per gli internati che, per la scarsa pericolosità sociale, potranno essere seguiti al di fuori delle nuove residenze. Nonostante il superamento degli Opg presenti indubbi aspetti positivi, quanto meno sotto il profilo igienico-sanitario, permangono alcuni limiti che potrebbero rendere necessari ulteriori interventi legislativi in materia. La realizzazione delle Rems richiede, infatti, tempi lunghi e ingenti fondi, oltre a non rappresentare la soluzione ultima al problema del trattamento dei folli-rei. Data la problematicità della tematica, appare auspicabile una riforma più ampia del codice penale in tema di imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, probabilmente neppure ipotizzabile attraverso un intervento normativo di natura meramente emergenziale quale quello attualmente adottato dal legislatore.File | Dimensione | Formato | |
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