Il tema della mora – esitazione, trattenimento o, se si preferisce, indugio – di cui scrivevamo, leggendo Orazio, sulle pagine di questa rivista, torna insistente in Ovidio. Esso gioca un ruolo importante nella comprensione del secolo aureo della Roma opulenta del tempo, affrancatasi da lotte politiche intestine e divenuta capitale ormai indiscussa di un Impero. Non solo: esso getta lumi sulle conseguenze epocali di tale retroscena etico-politico. Negli Amores, e in tutta la vasta produzione del sulmonese, il sostantivo e il correlato verbo moror ricorrono con insistenza tale da attribuire al termine valenza essenziale nella poetica ovidiana. Tra i tanti luoghi di reperimento, ne citiamo solo alcuni, rimesso al lettore il piacere dell'ulteriore riscontro: sed mora tuta brevis; morer, me, me sustineamque, roget!; tarda prolicienda mora; cum mora non tuta est; longa iungitur ipsa mora. Si tratta di vero e proprio armamentario esposto in un corso di studi che poco o nulla ha a che spartire con l'antica skolé. Vi si impartiscono lezioni di arte amatoria, in cui alla mora si attribuisce, a volte, un ruolo favorevole, a volte, un ruolo negativo.

«Mora» in Ovidio / Jasonni, Massimo. - In: IL PONTE. - ISSN 0032-423X. - STAMPA. - 7:(2015), pp. 128-131.

«Mora» in Ovidio

JASONNI, Massimo
2015

Abstract

Il tema della mora – esitazione, trattenimento o, se si preferisce, indugio – di cui scrivevamo, leggendo Orazio, sulle pagine di questa rivista, torna insistente in Ovidio. Esso gioca un ruolo importante nella comprensione del secolo aureo della Roma opulenta del tempo, affrancatasi da lotte politiche intestine e divenuta capitale ormai indiscussa di un Impero. Non solo: esso getta lumi sulle conseguenze epocali di tale retroscena etico-politico. Negli Amores, e in tutta la vasta produzione del sulmonese, il sostantivo e il correlato verbo moror ricorrono con insistenza tale da attribuire al termine valenza essenziale nella poetica ovidiana. Tra i tanti luoghi di reperimento, ne citiamo solo alcuni, rimesso al lettore il piacere dell'ulteriore riscontro: sed mora tuta brevis; morer, me, me sustineamque, roget!; tarda prolicienda mora; cum mora non tuta est; longa iungitur ipsa mora. Si tratta di vero e proprio armamentario esposto in un corso di studi che poco o nulla ha a che spartire con l'antica skolé. Vi si impartiscono lezioni di arte amatoria, in cui alla mora si attribuisce, a volte, un ruolo favorevole, a volte, un ruolo negativo.
2015
7
128
131
«Mora» in Ovidio / Jasonni, Massimo. - In: IL PONTE. - ISSN 0032-423X. - STAMPA. - 7:(2015), pp. 128-131.
Jasonni, Massimo
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